Printed Matters, oltre a curiosare tra illustrazioni, rubriche ed articoli degli anni '90, vi aiuta anche a contestualizzarne i contenuti!

...Ricordate cosa succedeva nel 1994?
Al cinema invece la nostra fantasia veniva turbata per sempre da Intervista col Vampiro e Il Corvo, mentre i più svegli di noi si legavano a Pulp Fiction e Forrest Gump.
In TV c'era il Festivalbar e mi ricordo l'estate a suon di "The Rhythm of the Night" e "Eins, Zwei, Polizei".
Per i "cartoni" ci affidavamo a Bim Bum Bam e Solletico, con poca scelta e consapevolezza, soddisfatti delle repliche a raffica delle avventure dei nostri beniamini nonostante le sigle cantate da Cristina D'Avena, che allora ci sembravano un insulto ai nostri ricordi d'infanzia.
In Giappone invece la musica era tutt'altra, e si godeva già di serie che noi avremmo visto svariati anni dopo sui nostri palinsesti; esordiva ad esempio Sailor Moon S ("Sailor Moon e il Cristallo del Cuore") su TV Asahi, Captain Tsubasa J ("Che campioni Holly e Benji!") su TV Tokyo... Era anche l'anno di Marmalade Boy ("Piccoli Problemi di Cuore") e Magic Knight Rayearth ("Una Porta Socchiusa ai Confini del Sole"), mentre inediti in Italia resteranno Macross 7 e, appunto, G Gundam.
--Diamo quindi un'occhiata a come venivano coperti dalla stampa specializzata l'esordio, il climax e la conclusione di questa serie gundamica!
La primissima rivista a garantirsi lo "scoop" di G Gundam fu la recente, ma ormai autoritaria ed autoriale Newtype, che nel numero di Aprile, uscito quindi a Marzo, dedica allo Shining Gundam la sua copertina.

Al suo interno, il breve articolo vantava la diffusione in anteprima del design dei personaggi principali e del Gundam protagonista.
La cosa che ci attira di questi primi disegni è la differenza della colorazione degli abiti di Domon e il differente abbigliamento di Rain, che in questa versione non indossa la minigonna ma un più casto (ed orrendo) paio di pantacollant.


L'articolo è breve ma contiene già un sacco di informazioni per bocca del leggendario produttore Sunrise Masahiko Minami; "Questo è il momento per osare di più con Gundam", confessa, in concomitanza del quindecennale della serie TV, abbandonando sia la regia di Tomino che l'Universal Century.
Segue un'introduzione della situazione politica sulla Terra nel Future Century, con un punto focale su cosa sono i "Mobile Fighter" ed il loro rapporto con i "Gundam" di cui sono alla guida.
A seguire, prendiamo in esame OUT. Fondata nel 1977 è stata tra le ammiraglie per la diffusione della cultura anime in Giappone, ma negli anni '90 non se la vedeva splendidamente, faticando a tenere testa sia alla diretta rivale Animage che alla più recente Newtype.


L'articolo dedicato a G Gundam apre la rivista e le pagine a colori, avvalendosi di un'illustrazione ufficiale:


Dopo essere rimasto scosso e sorpreso dalla nuovissima ambientazione, ammette di essersi davvero divertito a seguirlo, seppur fan di Gundam di vecchia data.
L'articolo menziona anche il "Prologue", tre episodi introduttivi presentati in studio dagli attori Michael Tomioka e Shinji Uchiyama, che facevano un "riassunto" delle vicende gundamiche finora accadute ed introducevano G Gundam nel contesto, probabilmente per creare meno "rottura" tra i due universi e non terrorizzare i fan di Tomino...
Passiamo quindi all'immortale Animage, che dal lontano 1978 era invece ancora sulla cresta dell'onda.
Il numero di Giugno 1994, uscito a Maggio, dedica questa meravigliosa copertina al nostro Domon ed allo Shining Gundam:


All'interno un articolo pieno di immagini che analizzano i punti di forza della serie: l'ambientazione inedita e l'idea che mecha e pilota combattano "sincronizzandosi".


Segue un'intervista con Imagawa che ci racconta del suo nuovo "Gundam":

Nella sua carriera Imagawa aveva già lavorato ad alcuni OAV gundamici, ma qui ha voluto davvero fare qualcosa di differente ed assolutamente nuovo.
Se parliamo di G Gundam è inevitabile, per forza di cose, parlare della Bandai, quindi vediamo come veniva trattata la serie sulla sua rivista ammiraglia, B-CLUB:

All'interno della rivista la facevano da padrone due rubriche dedicate.
La prima è Gundam Fight!, che con magnifiche illustrazioni si concentrava su dettagli e mecha della storia:




La seconda è Gundam Fight Fun (sigh!) Club, dove venivano raccolti i disegni ed le lettere dei fan:



Naturalmente in quegli anni si poteva trovare del gundamico anche in altre rubriche della rivista, è il caso di B-CLUB NEW COMER Selection, dove artisti amatoriali presentavano i loro lavori in resina:




I prezzi erano notevolmente alti perchè includevano il prezzo dei copyright venduti agli artisti dalla Bandai per poter mettere in commercio i loro lavori attraverso la loro distribuzione. Di norma si trattava infatti di poche copie mai ristampate.
Sfizioso anche questo piccolo reportino della Plamodel Radicon Fair '94, avvenuta ad Ottobre e dedicata a tutte le sfaccettature del modellismo, e dove ovviamente hanno fatto bella mostra di sè anche i gunpla di G Gundam sotto l'egida della Bandai:


Un altro esempio dello scoppio "tardivo" dell'interesse dei fan è da registrare sulla rivista Fanroad, la "gemella" di Animec basata sul fandom. Contrariamente al resto delle riviste specialistiche analizzate finora infatti, i contributi di Fanroad provenivano soprattutto dai fan: erano fatti dai fan le copertine, le illustrazioni, ed a volte anche alcuni articoli.

All'interno gallerie di fanart, e ancora più fanart nell'"enciclopedia" rilanciata dalla redazione:




Non mancano segnalazioni di doujinshi da parte dei lettori e fumettini autoprodotti:


Mentre questa è la pubblicità di una delle "antologie" di manga originali rilasciati dalla Rapport, la casa editrice di Fanroad e Animec, dal titolo G Fight!; come vedete, era in uscita il secondo volume:

Tra gli autori, mangaka emergenti, ma anche doujinka popolari che contribuivano con storie brevi. I contributi erano in genere di contenuto umoristico, ma non mancavano anche lavori più drammatici od introspettivi.
Inutile dirvi che sia autori che lettori erano per di più appartenenti al bacino del pubblico femminile, ed inutile dirvi che altre riviste del settore realizzavano antologie di questo genere.
Che dire, quindi? In realtà il margine tra informazione, diffusione e tentativo di orientare i gusti del pubblico è decisamente labile, ma riconoscere che i fan giapponesi non abbiano risposto con calore e curiosità al Future Century sarebbe ingiusto.
Sicuramente G Gundam è stata una bella svolta inaspettata, nonostante in tanti si siano sforzati a volte di non rendere lo shock per la nuova serie troppo traumatico ed a volte di sottolinearne invece i punti più differenti con il franchise gundamico finora conosciuto, in entrambi i casi spogliando un pò la serie della sua originalità in rapporto ai lavori precedenti.
Da questo punto di vista, chiudiamo la rubrica ponendo l'accento su un furoku particolarmente interessante.

Il volume si apre con una breve introduzione alla porzione di serie attualmente trasmessa, per passare alla lunga condivisione di materiali settei:





In chiusura, un sunto delle innovazioni della serie in sette punti:



Probabilmente su invito di studio di animazione, sponsor o emittenti televisive, ma anche e soprattutto dello stesso regista infatti, G Gundam si presentava, durante la sua messa in onda, come quanto di più differente potesse esserci da Gundam, segnando una profonda cesura con l'epoca precedente: l'enfasi sui colpi mortali, l'ambientazione originale, il design esagerato e spesso parodico dei mecha ottenevano risalto sulle riviste.
E' come se nel timore del giudizio dei fan più ortodossi si decida di "sparare basso" per non "infastidirli" troppo-- Ed è forse stata una strategia vincente, perchè ad oggi molti detrattori preferiscono non prendere G Gundam "sul serio" o addirittura relegarlo al mondo dei Super Robot, col beneplacito della Sunrise... Personalmente trovo e sono convinta che G Gundam appartenga a pieno all'universo gundamico, laddove i caratteri principali della trama sono nel dramma e le esperienze formative dei protagonisti, nell'intrigo politico e nei voltafaccia di antagonisti ed alleati-- Sì, Imagawa col suo lavoro si pone su un livello decisamente iconoclasta ed "eretico", spesso "otaku" e citazionistico nei contenuti... Ma è proprio aldilà di quelle rivoluzioni e quel cambio di registro che và trovata la fedeltà all'opera originale, la sua innovazione nell'approccio allo spettatore, proprio come quel primo Gundam di quarant'anni fa, che si presentava come una serie di "robottoni" ma in fondo non lo era.
--E qui si chiude la nostra prima rassegna stampa d'epoca con una carrellata di riviste che più storiche e più influenti non si può.

Nessun commento