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"Ricominciamo da G!" - Intervista a Naohiro Ogata

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Questa intervista tratta dal numero autunnale di Great Mechanics G si sofferma sulla release cinematografica di Gundam G no Reconguista (anche detto Gundam Reconguista in G) affidandosi alle parole di un personaggio chiave della Sunrise come Naohiro Ogata, produttore di punta e attualmente responsabile della continuità delle serie; esordisce nella Sunrise nel 1997 lavorando su Gundam W Endless Waltz, ed in tempi recenti lega il suo nome a produzioni come Gundam UC, Gundam NT e, anche, G no Reconguista.
In questo breve contributo si analizzano i punti di forza del nuovo adattamento, della regia di Tomino e si spoilera qualche info sui prossimi progetti legati a G-Reco.


Dopo aver visto il primo film ho avuto l’impressione che sia stato fatto molto lavoro sul adattamento cinematografico.
Vi Ú stato aggiunto un sapore particolare che corregge i contenuti precedentemente proposti. Si notano da subito i cambiamenti apportati nelle scene di cui Tomino non era soddisfatto all’inizio, che ora risultano più comprensibili.

Ad esempio c’Ú una scena uguale alla versione televisiva ma dove i personaggi hanno abiti diversi. E’ interessante pensare alle intenzioni dietro questa scelta.
Sostanzialmente si tratta di correzioni. Tomino lavorando alla versione cinematografica sottolineava cosa fosse necessario mostrare sul grande schermo, e si Ú cambiato ciò che di sbagliato Ú apparso nella versione televisiva.

Capisco. Sembra ci siano molte scene che sono le stesse, ma che nella trasposizione sono state modificate.
Esatto, così come sono stati cambiati alcuni movimenti di camera per enfatizzare la profondità delle scene.
Ad esempio, il polso del G-Self all’inizio sembra un piccolo dettaglio, ma arricchendolo anche l’impressione che se ne riceve cambia, questa Ú stata la nostra intenzione durante la creazione degli adattamenti cinematografici.

In questo senso Ú strano ricevere un adattamento in cinque parti.
Questa Ú una cosa che Tomino ha sostenuto sin dall’inizio, io ho proposto un adattamento in due o tre parti, ma non ha voluto sentire ragioni ed alla fine si Ú deciso per cinque film.
Rispetto alla serie televisiva parlava di voler apportare moltissime modifiche ed aggiunte, e questa ne Ú stata la ragione.

Analizzando la versione televisiva di “G no Reconguista” in rapporto col pubblico, immagino sia decisamente complesso dal punto di vista finanziario tramutarla in cinque film. Come dice, sembra una faccenda complicata.
Per il momento il primo ed il secondo film sono confermati, ma Ú ovvio che il completamento del progetto presenterà le sue difficoltà senza il supporto dei fan. Essendo un prodotto dedicato agli appassionati, sarebbe impossibile portarlo avanti se nessuno lo guardasse.

Partecipando all’anteprima del Fukuoka Art Museum il 24 Agosto sono rimasto impressionato dal dettaglio degli studi e dei settei, ma l’impressione finale Ú che non sia necessario conoscere tutto per seguire la visione.
Ci sono moltissimi settei di G no Reconguista, tuttavia Tomino più che entrare in questo genere di dettagli preferisce soffermarsi sulla vivacità della narrazione, mostrare agli spettatori i punti di forza di personaggi come Bellri ed Aida.
Il design stesso della key visual Ú un invito a guardare il film con gli occhi di un bambino. Piuttosto che concentrarsi a spiegare ogni dettaglio su come funziona qualcosa, l’intenzione Ú lasciare che lo spettatore si trovi catapultato in questo nuovo mondo, e lo recepisca attraverso l’esperienza della visione. Da questo punto di vista non ci sono differenze nella fruizione di serie televisiva e lungometraggi.
Comunque credo che nella versione cinematografica le motivazioni di Bellri siano più chiare, così come l’esperienza visiva in generale grazie al grande schermo.

Rispetto alla serie televisiva, la storia del film sembra più comprensibile ed interessante.
Tomino aveva già lavorato in precedenza ad adattamenti cinematografici di serie TV, come nel caso di Gundam e Ideon.
Visto che le serie televisive lavorano su tempi differenti vi sono parti che non sono state affidate a Tomino, mentre nel film tutto Ú seguito dalla sua regia, e questo basta per dare un senso di coesione. Credo sia importante trasmettere le vere intenzioni del regista con questo progetto.

Calcolando che il primo film dura 90 minuti ed un episodio televisivo ne dura 24, sembra che siano tagliato fuori solo 30 minuti di contenuti originali.
Quando Tomino crea una serie televisiva con cadenza settimanale, vi lavora con una potenza esplosiva, prende iniziative come se lavorasse ad un manga. E’ molto bello quindi vedere le differenze che si creano nella trasposizione cinematografica quando le cose diventano più bilanciate. Nella versione cinematografica Tomino dimostra una cura che nella serie TV viene sopraffatta dal processo creativo.


La regia di “G no Reconguista” Ú davvero equilibrata e lineare.
Ti dà questa impressione perchÚ vedi il prodotto “vero e proprio”. E nel caso di Tomino, che tende ad anticipare certe tendenze, Ú meglio accettare ciò che si guarda. Avendolo riguardato dopo qualche anno la mia impressione Ú stata quella di aver capito solo adesso cosa si stava cercando di dire allora. Probabilmente capiremo a pieno il messaggio della serie TV quando saremo ormai settantenni… Se Tomino mi sentisse si infurierebbe, ma credo che i suoi lavori migliorino negli anni.

Ad esempio, sento dire che molti trentenni e quarantenni apprezzano “Il Contrattacco di Char”.
Sono passati solo cinque anni dalla trasmissione di G no Reconguista, ma mi rendo conto di capirne ed apprezzarne dei passaggi solo ora che ho acquisito maggiore esperienza. Credo veramente che Tomino abbia un approccio creativo decisamente lungimirante, ed ecco perchÚ non lo capiamo… Se facessimo noi qualcosa, con la nostra mentalità ovvia, probabilmente il risultato sarebbe molto più mediocre.

Tra quanto verrà rilasciata la seconda parte?
Spero il prima possibile. Tomino si avvicina all’ottantina, e non vuole che G no Reconguista sia “il suo ultimo lavoro”. Vuole completare al più presto il quinto episodio e passare ad un nuovo progetto.

A dire il vero ci sono molti nomi celebri che col passare degli anni non hanno prodotto lavori interessanti, ma questo sembra non essere il caso di “G no Reconguista”.
I creativi che a settant’anni possono ancora permettersi di lavorare in quest’industria Ú perchÚ hanno accumulato una gran dose di esperienze di alto profilo. Penso ad Hayao Miyazaki, Yoji Yamada, o, nella Sunrise, Yoshiyuki Tomino. Ma a quell’età puoi anche permetterti di decidere come impiegare altrimenti il tempo che ti rimane.
Quando ero nei miei 20-40 anni dovevo essere conscio di come funzionava il mondo dell’entertainment e di come fare soldi, ma se dovessi morire domani preferirei avere la certezza di aver fatto ciò che ho veramente voluto, e di essere riuscito a far comprendere al mio pubblico le mie intenzioni, il mio messaggio.
Penso che Tomino ormai sia concentrato su un target infantile. Altrimenti si ridurrebbe ad un film diretto da un anziano che fa la predica. Sono certo che ciò che vuol fare Ú un film che diverta le nuove generazioni.

Magari dal punto di vista di Tomino i quarantenni potrebbero essere considerati bambini.
Per Tomino siamo certamente dei ragazzini 😃 Ma io penso che dopo un certo punto si sia fuori dai giochi in quel senso.

In questo film ci sono anche molte espressioni che si possono creare solo con l’esperienza di Tomino. Credo che in questa seconda opportunità siano migliorate molte cose nella regia.
Credo sia un film in cui il messaggio di Tomino Ú più evidente.
Spero che andiate a vederlo al cinema, compriate l’home video e che lo seguiate fino alla fine.
C’Ú la possibilità che il lavoro che Tomino farà dopo questo sarà ancora migliore 😃

Fare una nuova serie robotica a 90 anni sarebbe un record storico. Ci sono molte cose ancora da fare. Credo ci siano intere generazioni di persone che possono affermare di essere cresciute con i lavori di Tomino… Piuttosto, in che proporzione sarà proiettato l’adattamento cinematografico di “G no Reconguista”?
Per ora si Ú iniziato con due proiezioni su scala nazionale. Anche perchÚ stiamo organizzando vari incontri con i fan per cementare il nostro rapporto con gli spettatori.

In questo periodo dominato dai social network, tutto dipende dalla reputazione che ci si crea.
Esatto. Siamo anche pronti con le uscite home video, e speriamo di proporvi al più presto la seconda parte.
Ma per ora, vi diamo appuntamento al cinema per gustarvi questo nuovo inizio sul grande schermo.

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