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Gundam AGE –UNKNOWN SOLDIERS– ⑥ Apples

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Bentrovati col nostro ultimo ambizioso progettino dedicato a Gundam AGE, che prosegue le celebrazioni del 10° anniversario della serie TV anche per buona parte di quest'anno.
Si tratta della traduzione dei racconti brevi che compongono Gundam AGE -UNKNOWN SOLDIERS- (機動戦士ガンダムエイジ–UNKNOWN SOLDIERS–), la fotonovela pubblicata sulla rivista Hobby Japan e dedicata alle MSV della serie televisiva.
Continuiamo quindi questo percorso col sesto racconto dedicato al Gurruzine, scritto dall'autore Kazuho Hyodo, accompagnato dal gunpla di GAA e il mecha design di Shin'ya Ishigaki.


Nonostante sia un Vagan, non ho mai visto Marte. Faccio parte della seconda generazione nata sulla Terra detta "Apples", i "Frutti dell'Eden".
Durante l'invasione della Terra da parte della fortezza mobile Downes, circa 1000 soldati vagani furono rilasciati a Terra e rimasero nascostio nella Sfera Terrestre sotto il regime della Federazione, in attesa di scatenare una rivolta.
Alcuni hanno mascherato le loro origini e si sono integrati nella società, avendo figli con persone nate nella Sfera Terrestre. Alcuni hanno continuato le loro attività clandestine, mentre altri hanno aspettato il momento giusto tenendo gli occhi ben aperti.
Mio padre era un membro dell'esercito volontario di Zant, responsabile del tentato assassinio del Primo Ministro della Federazione Terrestre durante "Il Giorno del Coraggio".
Mia madre mi ha cresciuto da sola, e ho preso parte a innumerevoli attività anti-terrestri fin dalla più tenera età. Poi una volta diventato adulto--
L'invasione vagana della Terra era iniziata per volere di Ezelcanto.
Era giunto il momento della rivolta.
L'organizzazione che regolava le nostre attività aveva ricevuto diverse nuove unità Gurruzine.
Io, che avevo lavorato in un cantiere per racimolare abbastanza soldi per contribuire alla causa, ero abituato a maneggiare le macchine da lavoro, così ne fui nominato pilota.
Sono riuscito a sopravvivere a qualche scaramuccia, e dopo qualche settimana, fui finalmente integrato nell'esercito regolare come soldato a tutti gli effetti.
In seguito fui assegnato al fronte sudamericano, che si diceva fosse il campo di battaglia più feroce, partecipai anche alla Battaglia di Rostroulan, presso la base federale, ma nonostante le mie richieste non mi fu concesso di andare a combattere nello spazio, e fui mandato al fronte nordico, dall'altra parte del mondo.
Ormai avevo capito l'antifona. Era perchè ero un "Apples".
Abituati a stare sulla Terra, "Apples" era ormai diventato il nostro soprannome.
Era vero che in 20 anni, da quando ero nato, non ero mai stato nello spazio. Non riuscirei ad immaginare cosa significherebbe pilotare a zero gravità. Ho ormai le mie abitudini, e un pilota che vi si affida per pilotare il proprio mobile suit sarebbe più problematico di un novellino, nello spazio.
I Vagan desiderano la Terra che chiamano Eden.
Ma le mele cadute sul suolo dell'Eden, sono solo destinate a marcire...

***

Ci trovavamo in una piccola cittadina scandinava immersa nella neve.
La difesa di quel luogo strategicamente irrilevante era il nostro obiettivo e la nostra ragion d'essere.
Sul lato ovest della città, oltre un grande fiume ormai ghiacciato, c'era un campo da calcio. Li avevamo allestito il nostro campo base, con un bunker per i mobile suit, mantenendo una continua vigilanza contro i Federali che avrebbero potuto attaccarci da un momento all'altro.
Per quel terreno d'ingaggio particolare ci affidavamo ai Gurruzine, dei modelli che erano un adattamento alle specifiche locali di Danazine.
Le gambe erano state sostituite da un'unità denominata overskirt per arrancare nei cambi di neve, molto più compatta rispetto le gambe originali, e perfetta per quell'area. L'immagine del soldato accovacciato sembrava anche divertente, con le fattezze da dinosauro del Danazine.
All'interno l'overskirt era guarnita da pesanti artigli, che ancorano il Gurruzine al terreno quando impiegava la sua arma più potente, il Long Cannon, stabilizzandolo dal rinculo.
La lunga gittata del Long Cannon era il suo punto di forza, riuscendo a colpire obiettivi posizionati a 8 km di distanza. Il mio Danazine fu convertito in Gurruzine quando fui trasferito in Scandinavia, ma da allora non avevo mai avuto l'occasione di utilizzare quell'arma.
In primo luogo, non entrammo mai in contatto col nemico. Dopo l'inizio dell'invasione della Terra, la rivolta fu portata avanti con facilità dai soldati restati dormienti, grazie alla tempestiva discesa sul pianeta delle forze spaziali, che conquistarono rapidamente molte aree vitali sulla Terra.
Tuttavia, negli anni successivi, i compiti assegnati alle truppe nelle varie aree non furono rinnovati, e i Vagan sulla Terra continuarono solo a impegnarsi nella difesa.
Ma se questo era lo scopo della guerra, allora noi, già nell'Eden, eravamo destinati a un'eterna attesa?
L'attesa in cui il popolo di Vagan, vittorioso, avrebbe potuto stabilirsi sulla Terra.
Diffidare di un atteggiamento così ottimistico, poco caratteristico dei militari, fu una delle conseguenze di Rostroulan.
E a noi che eravamo nati sulla Terra, e non potevamo andare nello spazio, non restava che tremare nelle nostre trincee.
"La nostra presenza qui non ha senso."
La voce proveniva dal Gurruzine vicino al mio, la voce del soldato attraverso il comunicatore mi accarezzava le orecchie.
"Bisogna riscavare la trincea del Cannon, stanotte c'è stata una bufera."
"Lascia che se ne occupi la squadra notturna-- Che motivo abbiamo di preoccuparci della gittata del Beam, in questo momento..."
Il Cannon poteva trasformarsi in un'arma di autodifesa modulando l'uscita dei raggi dalla sua punta. Ruotandone la canna poteva essere un'arma dal grande potere distruttivo, ma in certi momenti per noi non era più che un trapano.
Esposto alla tormenta, il bunker sarebbe stato presto sepolto dalla neve, e il più del nostro lavoro al momento era semplicemente accertarsi che lo spazio davanti al Cannon fosse adeguatamente sgombro.
--Il lavoro procedeva con efficienza, e anche gli abitanti della cittadina, amichevoli con noi Vagan, ne approfittarono per controllare i lavori.
"Mancano ancora un paio d'ore al cambio... Posso legere un altro libro."
"Te ne sei portato dietro un altro, vero?"
"Ho già letto quasi metà dei libri della biblioteca."
In città c'era una piccola biblioteca, che conteneva molti vecchi libri stampati su carta, di quelli che non esistono più. Nel nostro tempo libero, io e questo mio compagno eravamo soliti sfogliare queste reliquie.
Si trattava di argomenti che neanche noi "Apples" avevamo mai conosciuto.
A un certo punto, chiacchierando, avevamo deciso che anche Ezelcanto avesse avuto accesso a quel tipo di conoscenza, ecco perchè aveva deciso di chiamare il pianeta Terra "Eden".
"Eh?! Nemici sul radar!"
La voce arrivò vivida come se il mio compagno d'armi fosse affianco a me.
Lì per lì pensai fosse uno scherzo, ma l'identica rilevazione sul mio display mi fece immediatamente cambiare idea. A migliaia di metri da noi c'era senz'altro una squadra di mobile suit in avvicinamento.
Dalle dimensioni intuii che si trattava di Adele Mk.II con equipaggiamento polare.
"Ehy, hey! E' la prima volta che--!"
Mi resi conto che il mio battito cardiaco era accellerato, grazie a quell'aria di battaglia che non sentivo da tanto tempo. Era una bella differenza dal marciume che sentivo invadere il mio petto di giorno in giorno.
Tuttavia-- La sensazione di quel giorno era leggermente diversa dal solito, forse a causa della zona disabitata o della neve, sentii un'eccitazione senza precedenti.

Eden..?

Mi venne in mente in un momento del genere.
Ero nato sulla Terra, ma finora non mi ero mai sentito come nel mondo ideale descritto da Ezelcanto.
Ma ora che ne sapevo di più, era come se fossi davvero sulla soglia dell'Eden.
Sì, forse aveva senso aspettare sulla Terra.
La nostra missione-- era informare i nostri fratelli di cosa li aspettasse.
Dovevamo proteggere quella consapevolezza e non morire.
"Gurruzine, avanti!"
Saltammo fuori dal bunker, con i nostri Long Cannon spianati, non più dei trapani.
Dietro di noi c'era una cittadina da proteggere col suo magazzino di piccoli tesori.
Il frutto dell'Eden era chiamato frutto della conoscenza... Ricordando cosa avevo imparato dai libri, sparai il primo colpo di Cannon.

Il Gurruzine è una variation del Danazine sviluppata per il combattimento in ambito terrestre. Vagan, che non ha molte armi da guerra adatte all'ingaggio sulla Terra, ha modificato il Danazine per renderlo adatto a quello specifico terreno.
Le gambe sono state sostituite da un overskirt in grado di adattarsi ad ogni tipo di terreno, e la parte superiore del corpo è stata notevolmente semplificata eliminando le specifiche aeree, arrivando a ridurre sensibilmente il peso totale del modello.
In questo modo il bilanciamento del Gurruzine è maggiore rispetto all'impostazione bipedale del Danazine, quindi può essere equipaggiato con una vasta quantità di armamenti. Tra questi, il Long Cannon è la peggior minaccia per la fanteria delle Forze Federali. La potenza e precisione del suo Beam sono regolabili attraverso vari ugelli posti sulla canna dell'arma, garantendone una certa varietà di utilizzo.
Grazie al hovering è inoltre molto veloce e manovrabile; per il combattiento ravvicinato può essere equipaggiato di Beam Lance.

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