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Gundam AGE –UNKNOWN SOLDIERS– ⑧ In The Soup

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Bentrovati col nostro ultimo ambizioso progettino dedicato a Gundam AGE, che prosegue le celebrazioni del 10° anniversario della serie TV anche per buona parte di quest'anno.
Si tratta della traduzione dei racconti brevi che compongono Gundam AGE -UNKNOWN SOLDIERS- (機動戦士ガンダムエイジ–UNKNOWN SOLDIERS–), la fotonovela pubblicata sulla rivista Hobby Japan e dedicata alle MSV della serie televisiva.
Continuiamo quindi questo percorso con l'ottavo racconto dedicato al Glud, scritto dall'autore Kazuho Hyodo, accompagnato dal gunpla di Nozomu Nakai e il mecha-design di Jun'ya Ishigaki.


Era ovviamente il momento sbagliato.
I rapporti sulla situazione dove imperversava la battaglia, Second Moon, erano cessati da una quindicina di minuti e adesso entrambi gli schieramenti erano nel caos più totale, anche presso le rispettive navi madre.
--Se ti lasciano in una brodaglia spaziale come questa, sarai alla mercè dei "coriacei" Glud.
Era passato qualche minuto da quando Belka, a bordo di uno di questi modelli corazzati, si lasciò a questo sfogo ingiustificato.
Gli altri attendevano di uscire dagli hangar, le armi cariche con certi "proiettili". Sarebbe un peccato sprecare in questa situazione quelli "nuovi".
Quest'espressione è abbastanza impropria, perchè i proiettili non sono mai sprecati in un combattimento, ma quando non hai mai premuto il grilletto durante tutta la giornata, l'istinto a svuotare il caricatore è molto forte.
Dopo che l'avanguardia aveva liberato la strada per la discesa sulla Terra, e una volta sbarcate le truppe dalle navi, sarebbe stato il nostro turno di costituire la forza principale di soppressione-- Questi erano i piani.
Questa operazione si sarebbe dovuta svolgere sulla terraferma, e certamente senza tirare in ballo Second Moon o la fortezza di La Gramis. Tuttavia la battaglia fu così caotica che la nostra unità non riuscì ad allontanarsi dalla sua posizione di stand-by, ricevendo rapporti sul continuo deteriorarsi della situazione, senza però poter entrare in azione.
L'operazione doveva essere modificata dall'inizio, e fare in modo di penetrare le forze terrestri, se davvero non se ne poteva impedire l'avanzata, facendo un uso appropriato delle capacità dei Glud.
Invece, in una situazione del genere, dove gli schieramenti non sono più impegnati a proteggere le proprie navi-- dove il Glud non può utilizzare l'alta manovrabilità garantitagli dai potenti thruster, questa formidabile macchina è utile tanto quanto un Baqto.
Pagheremo cari gli errori del Comandante!-- potevamo solo sospirare a denti stretti.
E finalmente fu dato l'ordine di uscire.

***

Cuocere all'Inferno potrebbe essere così. Non ci sono differenze di classe, di razza, e nemici ed alleati bolliscono insieme mentre sono costretti ad affrontare i loro peccati.
C'è fuoco per tutti, e la vera punizione sta nel sopravvivere.
"Ecco perchè avevo usato quell'espressione, Ian. In the Soup."
Belka bofonchiava dal suo Glud, al mio fianco, con l'equipaggiamento del Kronos.
La zuppa del calderone infernale... una vecchia storia nient'affatto divertente.
Il cannone Digmazenon, il cui colpo era lanciato dalla scomposizione di La Gramis, aveva inflitto seri danni allo schieramento federale, ma l'obiettivo principale l'aveva scampata.
Il Gundam era ancora lì...
Si trattava di un miracolo per la Federazione, ma di una maledizione per i Vagan.
I Vagan avrebbero dovuto iniziare la discesa verso la Terra subito dopo, ma vedere il vessillo federale ancora in piedi fu un enorme shock, che mandò gli schieramenti allo sbaraglio-- Era stato proprio quel fatidico evento a causare tutto quel disordine sul campo di battaglia.
E in quell'atmosfera, io e Belka eravamo stati gettati nel calderone, in uno spazio dove i mobile suit combattevano per mantenere la loro posizione.
Sotto il fuoco di copertura del fucile del Kronos del Glud di Belka, ho dato fondo all'accellerazione dei miei propulsori.
Potevo vedere orde di mobile suit Federali e dei nostri Zeydra ingaggiare combattimento nel vuoto, come fosse un enorme sala da ballo. Quando il sistema di controllo del Missile Launcher si attivò, tutti i sensori radar a bordo catturarono i segnali di tutti i modelli nemici come da manuale.
I missili non erano veri proiettili, ma erano installati direttamente sul Glud ed erano basati sulla tecnologia dei Bit degli X-Rounder, la carica era composta da particelle ai raggi.
Spinsi il modello verso il basso con una certa emozione, risparmiandomi la vergogna di essere un pilota di mobile suit.
I missili erano automatici, quindi puntavano da soli verso i nemici. Alcuni vennero distrutti dal fuoco nemico, quindi c'erano ancora bel numero di nemici che potevano ancora combattere, anche se solo a distanze ravvicinate.
Gli puntai contro il mio Zeydra Gun. Si trattava di un'arma che funzionava solo a breve distanza ma aveva una capacità di fuoco eccellente. Il Glud di Belka, che fino ad allora mi aveva coperto, imitò subito le mie azioni senza che avessi bisogno di dirgli niente. In meno di un minuto l'area era sotto il nostro controllo. I piloti degli Zeydra per uso aereo ci mandarono una comunicazione esprimendoci la loro gratitudine, ma non avevamo tempo per rispondere a certe smancerie.
A quanto pareva, furono i primi ad uscire appena iniziò il combattimento. Non avevano avuto accesso alle nostre stesse informazioni e non erano preparati per quel campo di battaglia, il loro unico obiettivo in quel momento era sopravvivere.
Erano disperati, ed era decisamente troppo presto per dire che l'avessero scampata...
Con questa consapevolezza incisa bene in mente, mi spostai con Belka verso l'obiettivo successivo.

***

Il fondo del calderone infernale diventava sempre più denso, e alla fine realizzammo che dentro c'eravamo finiti anche noi.
Mentre continuavamo ad attaccare, le forze federali salivano una ad una dalla Terra, circondandoci.
Ad un certo punto, io e Belka ci trovammo a capo dell'irascibile unità dei Glud, riorganizzata in fretta e furia con le unità sopravvissute fino a quel momento.
Ormai non si pensava più alla vittoria.
L'unico obiettivo era uscire da quella disgustosa zuppa.
Saremmo andati comunque all'inferno, e in quel momento era importante ricordare che l'unico modo per uscire dall'inferno era continuare a vivere.
Anche se la nostra vita a quel punto non aveva più uno scopo--
Mi diressi verso la nave che doveva essere la terza in comando delle forze che ci circondavano. Sentii un "Ohy!" da Belka, il cui tono accusatorio era diretto alla mia incoscienza.
Mi liberai di tutte le armi e le attrezzature e mi gettai nel fuoco nemico, con la paura che sovrastava la mia esitazione, presto trasformatasi in un senso di rassegnazione.
Se potevamo affondare quella nave, potevamo fare un buco nel calderone. Affondando quella nave, anche morendo, potevamo incrementare il tasso di sopravvivenza dei nostri compagni. Accellerai il Glud ancora di più, percendo Belka dietro di me.
Sapevo che Belka non mi avrebbe mai lasciato andare solo-- Ecco perchè la mia priorità era diventata l'abbattimento di quella nave, per tenerlo in vita.
Sparai i miei Gun e Cannon selvaggiamente, e appena fui più vicino, feci fuoco col Beam Buster sul petto. Non sapevo se questo mio attacco disperato poteva superare le mie aspettative. In passato avevo guadagnato la Stella d'Oro abbattendo una nave col mio mobile suit--
La nave esplose davanti ai miei occhi. Il calderone aveva finalmente un buco.
Diedi immediatamente istruzioni alle retrovie.
Bisognava attaccare immediatamente, eravamo ormai fuori dalla zuppa--
"..!"
Mentre i mobile suit danneggiati iniziarono ad avanzare, mi resi conto che tra loro non c'era il Glud di Belka.
Mi ricordai di quando mi rimproverava perchè agivo sempre d'impulso. "Devi pensare a quelli che devono sistemare i casini che lasci", mi diceva.
Quindi lui-- Anche stavolta--
Mi uscì spontaneo un pianto silenzioso.
Con gli altri mobile suit del mio squadrone, aprimmo il fuoco sui nemici per saltare fuori dalla zuppa una volta per tutte, ma--

"Se potete sentire la mia voce, la richiesta che ho da fare a tutti i mobile suiit in campo, è di smettere di combattere ed ascoltarmi!"

La comunicazione fu ricevuta con il nome del mittente.
Flit Asuno... Il pilota del Gundam?!
La comunicazione continuò, chiedendo sia alle forze terrestri che vagane di cooperare per salvare Second Moon.
Sei scemo? Stai scherzando? Sei uscito di capoccia?!
"Attenzione, soldati. Chiedo il vostro aiuto per mettere in salvo delle vite."
Delle vite?
Hai fatto già tanta di questa disgustosa zuppa con tante di quelle vite in palio, e adesso-- Tu--!
Le mie mani tremarono mentre stringevano i controlli.
Gli altri piloti, ugualmente ostili e decisi ad attaccare, intasarono comunque le comunicazioni chiedendo istruzioni su come comportarsi, ma non ero in grado rispondere immediatamente alle loro richieste.

--In the Soup.

Nella zuppa. Forse alle generazioni successive diranno che si trattava di giustizia.
Ma non per me.
Non ho voluto mai dimenticare il sapore di quella zuppa, anche se mi fa ancora vomitare...

Come il Danazine, il Reganner ed altri, il Glud era stato originariamente concepito per il combattimento terrestre. Il massicciamente armato Glud era stato utilizzando anche come unità degli ufficiali in alcune battaglie sul terreno, e fu concepito con un aspetto umanoide tenendo in considerazione le necessità psicologiche dei soldati.
A causa dei suoi armamenti, la propulsione fu molto migliorata, con propulsori aggiuntivi e dei booster packs in vari punti del modello.
I "missili" del Launcher si basano sulla tecnologia dei Bits utilizzati nelle armi da X-Rounder, con modalità di puntamento avanzate.
E' anche dotato di una grande quantità di armi a lungo raggio, come il Glud Cannon e il Beam Buster, e grazie alla sua forma umanoide è in grado di utilizzare le armi di modelli come Zeydra e Kronos senza il bisogno di alterarne le specifiche.

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