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GUNDAM AGE –UNKNOWN SOLDIERS– ⑨ L'Incantatore di Serpenti

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Bentrovati col nostro ultimo ambizioso progettino dedicato a Gundam AGE, che prosegue le celebrazioni del 10° anniversario della serie TV anche per buona parte di quest'anno.
Si tratta della traduzione dei racconti brevi che compongono Gundam AGE -UNKNOWN SOLDIERS- (機動戦士ガンダムエイジ–UNKNOWN SOLDIERS–), la fotonovela pubblicata sulla rivista Hobby Japan e dedicata alle MSV della serie televisiva.
Continuiamo quindi questo percorso con il penultimo racconto in cui ritroviamo Wivik col suo G-Xiphos ed un nuovo spettacolare equipaggiamento, scritto dall'autore Kazuho Hyodo, accompagnato dal gunpla di JUNII e il mecha-design di Kanetaka Ebikawa.


Credevo che la bassa visibilità dovuta dal body colour di un Mobile Suit fosse solo una storiella di quelle che si raccontano ai ragazzini. Non è possibile per gli umani avere capacità percettive superiori a un bel sistemino di rilevamento, e anche se questo potrebbe essere possibile per gli X-Rounder, anche loro non sarebbero in grado di utilizzare i loro poteri in battaglia senza il supporto della scienza e della tecnologia.
In altre parole, "l'aspetto" è un'informazione ridicola rispetto a tutti i dati che i sensori possono fornire, e pensavo che questo non potesse rivelarsi determinante sul campo di battaglia.
Tuttavia, quando sperimentai in prima persona una battaglia spaziale mentre facevo da scorta a un convoglio e vidi i modelli di quei sedicenti pirati, fui costretto a cambiare idea.

"Ma che diavolo fai, Cock? Avevi la possibilità di metterglielo al culo!"
"Caporale Thomas, prenda bene la mira!"

La voce da uccellino dell'operatrice seguì il commento di quel collega che in qualche modo mi sono ritrovato come superiore, nonostante sia stato in servizio nelle forze di terra tutta la sua vita come me e nonostante sia in servizio dallo stesso lasso di tempo di me. Avrei voluto ringraziare l'ufficiale per la sua premura nell'usare il mio nome completo nella comunicazione dopo quel soprannome volgare affibiatomi senza permesso, ma non era quello il momento.
Il conflitto armato tra Federazione Terrestre e Vagan si era affievolito dopo lo scontro ora noto come "Battaglia di Notrum", ed anche il livello di vigilanza richiesto per il trasporto delle provviste non era più alto come prima.
Tuttavia, come a riempire un buco, ecco i pirati spaziali ammucchiarsi lungo le rotte commerciali. In quel momento, il modello nero pece di questi fuorilegge danzava selvaggiamente davanti ai miei occhi, come a farsi gioco della mia confusione.
Nel cockpit del Adele con equipaggiamento spaziale, dove sono stato lanciato senza alcun genere di preparazione, cercavo disperatamente il mio obiettivo "ad occhio nudo". Il sistema funzionava regolarmente, e anche in quella situazione, sul monitor era indicata precisamente la posizione di ogni modello nemico.
Tuttavia, compresi dalle precedenti battaglie che quando la distanza è così ravvicinata, è quasi sempre impossibile colpire un bersaglio basandosi sulla posizione di quei segnali.
Ecco perchè sforzavo disperatamente i miei occhi.
Ciononostante il modello dei pirati si scioglieva nell'oscurità dello spazio, e nessun tentativo di smanettare con la luminosità del monitor sembrava aiutare. Cercai anche di passare alla rilevazione termica, solo per realizzare che nel combattimento ravvicinato avere la vista piena di rappresentazioni grafiche irrealistiche non faceva che peggiorare la situazione.
Forse impazienti del mio esitare, gli altri piloti degli Adele, miei compagni, mi passarono avanti per fare strada. Fui grato a quel verde pallido così vivido. Se non altro non rischiavamo di cadere sotto il fuoco amico.
"Lavora per la pagnotta che ti dà il paese, pivello!"
Il richiamo del comandante del plotone mi risuonò nelle orecchie.
Anche nel mezzo del combattimento, il suo modo di fare, contrapposto alla remissività del nostro comandante di flotta, era pressochè perfetto.
Mostrare lealtà verso il paese, il governo federale che ci teneva in vita... Certe frasi, che sembravano vuote già nei vecchi racconti di guerra, adesso non suonavano altro che ridicole. I nostri salari non provenivano da quel genere di soldi di cui andare orgogliosi.
Bustarelle per i pezzi grossi, relazioni losche con le organizzazioni criminali, e anche degli accordi sottobanco coi Vegan, secondo certe voci... Il governo federale sembrava avere le mani in pasta ovunque.
Anche senza queste realtà, spesso ho pensato che forse la stabilità e la pace nel nome dell'equilibrio faceva sembrare che i governi fossero costruiti sulla pretesa di ignorare le condizioni di vita delle persone nella Sfera Terrestre.
E ho sognato di un eroe che emergesse per cambiare il futuro, anche se questo avesse voluto dire mettere a rischio la sua vita.
Per lui, io... Ecco, sarei più disposto a combattere di quanto non lo sia per la pagnotta federale.
Forse anche io lascio molto a desiderare, non volendo prendere il posto di quell'eroe in prima persona, ma penso non ci sia grazia divina sufficente nel Blocco Terrestre per attendere la mia crescita in questo senso.
"Prima nave fuori! Terza nei guai!"
La nostra linea di difesa era bella che collassata da tempo, quindi "fuori" significava "persa", ma nell'usare quel termine c'era tutta l'astuzia di quel collega poco raccomandabile che mi chiamava "Cock".
In ogni caso, realizzato che i nemici si stavano avvicinando alla terza nave del convoglio, non potevamo lasciargli fare come gli pareva. Ero il più vicino al convoglio perchè ero stato lasciato indietro, quindi ruotai il mio Adele-- E puntai verso la terza nave.

Appena raggiuntene le vicinanze, vidi chiaramente il modello nero fluttuare lungo il fascio di luce dei riflettori della nave.
Si trattava di un modello che non era presente nella banca dati, ma segnalava il G-Bouncer federale come somiglianza.
Certamente era molto simile, ma anche le armi che questa specie di G-Bouncer stava utilizzando sembravano bizzarre, qualcosa che non si vedeva tra le fila dell'esercito.
"...Un serpente?"
La mia prima impressione di quell'arma me la fece associare immediamente a quel rettile: montata sul braccio sinistro del Mobile Suit, all'inizio sembrava una classica Heat Sword. Ma un attimo dopo, appena la lama si riscaldò, flettè come una frusta.
La spada fu utilizzata per perforare la parte esterna della nave da trasporto con la sua punta rovente. Non appena fu estratta, un'esplosione dall'interno spazzò via l'intero scafo.
L'arma, dall'aspetto così particolare, veniva maneggiata con maestria.
La scena mi ricordò l'immagine di un incantatore di serpenti di un libro di fiabe per bambini.
L'avversario però non sembrava un artista da strada, ma un esperto che sapeva cosa fare.
Tuttavia starsene lì e limitarsi a guardare non era un atteggiamento con cui potevo passarla liscia con i miei colleghi... O anche con gli equipaggi del convoglio.
Non potendo utilizzare il Rifle, sguainai anch'io la Beam Saber, scagliandomi contro il G-Bouncer.
Sembrava che il nemico fosse concentrato sul cargo della nave, e dopo aver pensato che il mio attacco fosse andato a buon fine, l'avversario si voltò immediatamente verso di me brandendo la sua Heat Sword.
Riuscii a difendermi grazie allo scudo, tuttavia il "serpente" ruotò su sè stesso, cambiando la sua traiettoria in un movimento circolare. Si avvolse intorno al mio braccio destro che nel frattempo aveva impugnato il DODS.
Il calore lo rese immediatamente inoperativo, e, capendo che se volevo liberarmi della presa del nemico dovevo strapparmelo via, indietreggiai di colpo con il Adele dicendogli addio, ma il G-Bouncer mi raggiunse in un attimo.
Stavolta, mi avvolse entrambe le gambe.
Come un cowboy, il nemico usò la lama come fosse un lazo, strattonando con forza. Il cockpit sussultò nella violenza del movimento.
Il nemico probabilmente cercava di strappare via le gambe dell'Adele, e con mia grande vergogna mi ritrovai proprio come desiderava, privo delle gambe e di un braccio, incapace di porre alcuna resistenza.
Tuttavia...
"Non mi... abbatte?"
Lasciandosi alle spalle il mio cockpit, il G-Bouncer attivò la sua spada serpeggiante e si diresse verso il container della nave. Mi voltò le spalle, come se non fosse più interessato alla mia sorte.
"Cosa ne sarà di me... E' così che ti senti, adesso?"
Era una voce molto giovane.
Non c'era traccia di altri modelli nei dintorni e nessuno dell'equipaggio avrebbe potuto avere una voce così infantile.
Mi guardai intorno un'altra volta, poi guardai di nuovo davanti a me, e prima che me ne accorgessi, il G-Bouncer era voltato verso di me.
Notai un enorme artiglio attaccato al braccio, stretto intorno ad un piccolo contenitore.
"Sei messo male, ma puoi ancora usare il Rifle... Perchè non mi spari?"
La voce proveniva chiaramente dal modello pirata.
"Anche tu sei stufo della Federazione? Non vale la pena rischiare la vita per leccare il culo a quei bastardi, vero?"
Mi sentii come se quella domanda avesse centrato il punto.
Non reagire in quella situazione significava esattamente dare per scontato che non valesse la pena mettere in gioco la propria vita per una missione del genere.
"Adesso chiarirò i tuoi dubbi, ok?"
Dubbi..?
Quando alzai le sopracciglia e mi chiesi cosa stesse per dire, il pirata allungò il contenitore che aveva afferrato per mostrarmelo-- E poi lo strinse.
Il contenuto saltò fuori.
Sembrava una specie di pianta secca.
"E' quella roba bianca allucinogena che vende benino sul mercato nero."
Allucinogeno?
Finora ne avevo solo sentito parlare, ma voglio dire, le provviste che stavamo scortando-- Una droga?
"Andiamo. Il motivo per cui te ne stai fermo lì senza fare niente se n'è andato, no?"
Il mobile suit pirata tese la mano in segno di invito, abbandonando le sue armi, inclusa la spada serpentina.
"Io sono Wivik Lambro, il prossimo Capitano della nave pirata Bisidian. E tu?"
Senza alcuna resistenza, completamente affascinato, risposi senza esitare, "Cock"... Non era un nome che suonasse un granchè, e il ragazzo rispose ridendo.

Sebbene i pirati spaziali operassero al di fuori della legge esistevano anche dei gruppi virtuosi, come gli Bisidian del Capitano Angrasso, che agivano per correggere la corruzione del governo federale. Per suggerire un aspetto intimidatorio e pericoloso, funzionale alle missioni in cui venivano impiegate, le unità dei pirati Bisidian avevano i manipolatori sostituiti con una grande varietà di armamenti, un'idea venuta agli ingegneri del Madorna Workshop, loro collaboratori.
Il G-Xiphos, una customizzazione del G-Bouncer, aveva una serie di armi speciali, tra cui una particolare Heat Sword che, sebbene difficile da maneggiare, era utile anche nei combattimenti ravvicinati perchè poteva essere usata per disorientare gli avversari e rendere più faciule prendere l'iniziativa. Lo scudo con l'emblema del teschio è dotato anche di una Beam Gun e un grande artiglio, che lo rendono un'arma con il potere intimidatorio e distruttivo di un pirata.

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