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∀ Gundam Episodes ⑥ Air Borjanon

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Il 2024 segna il 25° anniversario di ∀ Gundam, uno dei lavori più significativi della produzione gundamica di Yoshiyuki Tomino-- Forse il suo primo "vero" Gundam.

Per celebrare questo anniversario ho deciso di rimpolpare un pò la lore di questa serie offrendovi la traduzione dei racconti brevi che costituiscono il volumetto Episodes, firmato dal romanziere di fantascienza Shigeru Sato e che chiudono la sua esperienza nell'adattamento in romanzo della serie TV.
Sato, pur non essendo direttamente legato alla produzione dell'anime è fan di lunga data di Gundam e ha collaborato con Shigeru Morita, membro dello Studio Nue e curatore dell'ambientazione di , e sembra che per la compilazione dell'adattamento in romanzo della serie TV abbia incluso anche elementi originali ideati da Tomino ma non inclusi nell'anime.

Anche questi brevi racconti quindi, pur incentrandosi su un'interpretazione personale delle vicissitudini dei personaggi in questione, tengono però conto dell'ambientazione originale e possono costituire un'interessante risorsa di minutaglia targata Correct Century.
Il volume è inoltre illustrato da un altro grande, il mangaka Kenji Tsuruta, che ha saputo reinterpretare i personaggi di in maniera particolarmente evocativa, di cui potete vedere un accenno nella "copertina" dei post!
Insieme al racconto di Loran, che fa da prequel al romanzo, questo, che fa invece da sequel, fu aggiunto solo nell'edizione stampata di Episodes, inedito su rivista.
In questo racconto, assistiamo all'ultima "sfacciata scommessa" di Lily Borjano, che non sembra completamente convinta dallo stato delle cose ad Inglessa...


Meseversario della Morte ・ Aprile

Fine aprile, quando il clima diventa ambiguo.
Il vento era un umido levante proveniente dal mare, mentre a Nocis soffiava un vento freddo che allentava la forza predatoria del sole.
Al centro di Nocis si poteva vedere un enorme castello bianco che un tempo si chiamava Soleil. Sequestrato dai Moonrace del nobile Messer e completato da suo nipote Guin, il castello era stato denominato “Nuovo Castello di Bostonia”, come simbolo della ricostruzione di Nocis.

L'auto parcheggiata accanto all'enorme ingresso del Nuovo Castello di Bostonia era ridicolosamente lunga.
Un cofano enorme che avrebbe potuto contenere tre motori, un abitacolo spazioso che avrebbe potuto contenere una piccola comitiva in piedi, e tre serie di ruote anteriori e posteriori... Era in pratica lunga come tre normali limousine.
La porta del conducente di questo strano veicolo si aprì.

L'autista vi saltò fuori neanche fosse un cane da corsa squinzagliato dai cancelli di partenza. Superò il lungo cofano alla prima volata, l'ampia calandra con la sua scintillante cromatura alla seconda volata, superò diverse porte sul rettilineo finale e si diresse verso l'ultima portiera. Ma poco prima del traguardo, proprio quando i suoi polpastrelli stavano per raggiungere il pomello d'argento massiccio, il portello si aprì dall'interno.
"Peccato, Gamping. Hai impiegato più di 20 secondi."
Una ragazza in abito rosa uscì dalla porta e accettò un ombrellino bianco da un omone in nero che si produsse da dietro la portiera, aprendola del tutto.
"Come promesso, per un po' di tempo non potrai lavorare."
"P-Principessa..."
La ragazza aprì l'ombrellino bianco, interrompendo il tono affannoso del vecchio autista.
"Scimitar, puoi aspettare qui," disse all'uomo in nero, e si diresse verso le guardie del palazzo, che erano straripate dal castello per darle il benvenuto in maniera fin troppo ostentata.
"Signorina Borjano."
Alla testa della guardia del palazzo apparve una figura barbata famigliare.
"Buongiorno, colonnello Michael..."
Lily si esibì in un piccolo inchino con l'ombrellino, "Anzi, mi scusi, è stato appena promosso a 'generale', vero?”
"...Ha un appuntamento con Sua Maestà oggi?”
Michael Gern sorrise a denti stretti mentre arrestava delicatamente i passi della principessa del paese vicino, apparsa senza preavviso.
"Oh, l'avete dimenticato? Oggi è il meseversario della morte di Guin."
Lily superò con grazia Michael, dirigendosi verso l'enorme entrata.
"Una ex-fidanzata ha bisogno del permesso di qualcuno per piangere la morte di una persona cara?"
"I suoi sentimenti di una vita per il Generale-- No, per Sua Altezza, sono profondamente apprezzati."
Michael sorrise e seguì la minuta fanciulla con l'ombrellino bianco.
Nel solstizio d'inverno dell'anno scorso era morto il signore di Michael, Lord Guin di Inglessa. Erano passati quattro mesi da allora e le trattative per il risarcimento con i feudi vicini in occasione del lutto diplomatico erano quasi terminate, quindi non c'erano più eventi speciali per celebrare la ricorrenza mensile della sua morte.
"Mi rendo conto che il Generale l'ha abbandonato durante quell'audace incursione nella nebbia mattutina, ma per me sarà sempre il mio amato fidanzato."
"Q-Questo è..."
Michael si allarmò. In effetti, una volta aveva tradito il suo padrone.
"Comprendo il suo zelo nell'anteporre la protezione di decine di migliaia di persone a quella del suo signore," una volta all'ombra della salita Lily chiuse il suo ombrellino, "Il dovere della Militia è quello di proteggere il suo popolo, no? Anche Guin non le serbava rancore."
I lunghi capelli neri le ricadevano dolcemente sulle spalle in lievi riccioli e sotto la fronte sveglia si intravedeva un'aria infantile.
"...Mi fanno male le orecchie."
Michael si schiarì la gola e fece un piccolo inchino a Lily, pensando che non doveva farsi ingannare da quell'aspetto grazioso.
"Quando Guin formò l'unità spaziale fece molto affidamento su di lei, vero? Fu molto entusiasta anche durante la cerimonia di matrimonio con Dianna Soreil."
Michal tossì di nuovo.
Non voleva ricordare. In quel momento era di buon umore.
"A proposito, come sta Sua Maestà Dianna?," cambiò argomento Lily, apparentemente indifferente ai complicati pensieri di Michael.
"A-Ah, sì... Sta continuando a svolgere i suoi compiti politici anche se è spesso molto... Affamata..."
"Capisco," rispose Lily disinteressata, anche se era stata lei stessa a porre la domanda.
"Il periodo dovrebbe essere per il prossimo mese, prima della raccolta del grano...," Michael cambiò tono come se volesse contrattaccare, "...Il popolo attende con ansia la nascita del loro bellissimo figlio," disse.
"Naturalmente, avete intenzione di mettere quel bambino sul trono vacante del Lord, vero?," chiese Lily, senza traspirare emozioni.
"Eh?"
Arrivarono all'ampio spiazzo dell'ingresso. La limousine dei Lineford era in bella vista, insieme a una fila di guardie di palazzo e a una piccola bambola meccanica a forma di topo.
"E lei... sarà messo a capo dell'esercito."
"...Eh?"
Michael tacque, a corto di parole.
"Anche gli altri territori vicini sono preoccupati dall'eventualità che la vedova del Lord prenda il potere mentre il trono resta vacante," Lily continuò come un fiume in piena, "Per quanto possa essere la vedova del Lord, non era forse solo un matrimonio politico per il controllo di Guin sulla Luna?"
L'ingresso si chiudeva su una grande porta. L'unico modo per entrare o uscire dal castello era attraverso il tube dell'ascensore, sorvegliato da una fila di guardie di palazzo.
"Tuttavia la signora non ha avuto le incertezze politiche che temevamo..." disse Michael, che aveva raggiunto Lily, porgendosi verso di lei.
"Perché non sei sincero?," disse Lily mentre saliva nel tube, "Anche tu pensi che Dianna Soreil abbia ucciso Guin, no?”
Michael rimase senza parole.
"E' stata Dianna Soreil a mettere in testa a Guin quelle scempiaggini sulla 'Grande Farfalla'. E così Guin si è sfracellato al suolo con quella 'Black Doll' ed è morto!"
Lily colpì il pavimento lucido del tube con l'ombrellino. Un forte rumore metallico risuonò nello stretto tube, inimmaginabile dalla sua esile struttura.
"È stato solo uno sfortunato incidente..."
Michael sentì il suo corpo sudare nell'aria di primavera.
"Oh, certo, senza ombra di dubbio."
Presto il tube si fermò con una leggera sensazione di galleggiamento.
"Ma se vuole," disse Lily uscendo dal tube, "Sono sempre qui per prestarvi il mio aiuto."
La porta del tube stava per chiudersi, lasciando Michael in difficoltà nel trovare le parole.
"I bambini...," disse Lily con un sorriso, proprio mentre la porta stava per chiudersi, "Finché c'è un buon educatore, crescono bene anche senza genitori."

Kihel sospirò involontariamente quando ricevette la notizia dell'ingresso di Lily nel castello.
La fidanzata di Guin Sard Lineford. La figlia minore del Lord di Luzianna.
Kihel conosceva Lily da quando era “Kihel Heim".
Anche quando Guin stava lottando per negoziare con i Moonrace, sembrava che ricevesse sue 'lettere d'amore' a cadenza regolare e, ancor prima, aveva conosciuto il suo defunto padre Dylan quando era stata invitata a Bostonia.
“Pensi che sia giusto che la figlia di un montanaro entri e esca da un posto come questo?”
Questo fu il suo primo saluto.
In quell'occasione, fu Guin a difendere Kihel e a rimproverare Lily, spiegando l'importanza delle miniere di metallo nell'industria meccanica. Ma ciò che ricordava meglio fu il modo appassionato in cui Lily guardò Guin, anche se la stava rimproverando.
“Se vuoi possiamo mandarla via?," disse Harry Ord dalla sua scrivania "Stiamo per tenere un'udienza sull'apertura delle regolari rotte di navigazione."
Non portava più la visiera rossa che lo contraddistingueva, i capelli argentati erano tagliati corti e aveva una profonda cicatrice sulla tempia. Non c'era più l'ombra dell'uomo che era stato un tempo, quando era il comandante delle Guardie Reali di Dianna.
"E per quanto riguarda i diritti di estrazione di frozi stone, l'Erizona sta considerando un accordo per aumentare la sua fornitura."
Il frozi stone era un'antica nanomacchina in gradi di assorbire ed immagazzinare idrogeno dall'acqua di mare. La maggior parte dei motori a combustione del pianeta era alimentata da questa “pietra delle meraviglie” riciclabile.
L'atto di Guin di scagliare frecce infuocate nel cielo invernale come risposta ai territori che si opponevano al suo matrimonio con Dianna aveva creato un problema di compensazioni anche per le aree che non erano state direttamente colpite. I territori dell'entroterra come l'Erizona, che non avevano il mare, volevano come premio di consolazione il diritto di sfruttare i ricchi giacimenti di frozi stone sulla costa orientale di Inglessa.
"Non sarebbe meglio non incontrarla, in questo momento?”
Lily Borjano era la principessa di un dominio confinante. Anche un incontro informale avrebbe potuto destare sospetti tra gli altri Lord.
"Ma no, la incontrerò..."
Aveva già rifiutato di incontrarla diverse volte. Kihel pensò che doveva concederle un pò di attenzione, ogni tanto.
"Ci incontreremo al piano di sotto, nel salotto. Potresti preparare del tè?," disse Kihel alzandosi dalla sedia. Il suo ventre urtò leggermente contro la scrivania dell'ufficio e la piccola vita che dormiva tranquillamente nelle sue profondità trasalì.
"Tutto bene--?," Harry si affrettò a mettere la mano attorno alla vita di Kihel.
"Si è mosso perchè l'ho spaventato," Kihel posò felice la mano di Harry sul suo ventre, "Credo di aver fatto arrabbiare il tuo bambino..."
"M-Maestà..."
Harry si guardò intorno, "Il resto dello staff..."
Kihel rise della prudenza di Harry. Le era preclusa la possibilità di stare con l'uomo che amava, essendo “Dianna Soreil".

Lily si guardava intorno nel salotto sontuosamente arredato aspettando l'arrivo di Dianna Soreil.
“La prego di attendere qualche momento," la giovane cameriera entrò offrendo a Lily una tazza di tè caldo.
“Tutto bene?," disse Lily, "Come ci si sente a essere usati dal popolo della Luna? Una volta erano i nostri nemici. La Regina dei Moonrace che bruciava Nocis e rovinava i nostri raccolti."
Il volto della cameriera cambiò colore per un attimo, ma il suo sorriso tornò subito, "Sua Maestà non è... diversa dalla gente sulla Terra, ...E' gentile."
"Se bastasse essere gentili per rendere felice il popolo, sarebbe certamente molto facile governare."
Lily osservò l'espressione della cameriera, "La prima cosa che mi viene in mente è che la stanza è di buon gusto, tra l'altro. È difficile credere che ci si trovi all'interno di un razzo sceso dalla Luna."
"Già, ho sentito dire che gli artigiani di Nocis sono tornati in vita, grazie al mecenatismo di Sua Maestà..."
Lily si guardò ancora una volta intorno.
"Vedo che avete anche un buon interior designer," notò l'eccellenza, con suo grande dispiacere, "Potrebbe presentarmelo?"
Il gusto dei Moonrace non sarebbe stato in grado di creare quella stanza.
"È stata Sua Maestà ad arredare questa stanza," rispose orgogliosa la cameriera, "Le stoviglie, la disposizione dei mobili, tutto scelto da Sua Maestà in persona..!"
"...Mmmh."
Lily toccò con le dita il tavolo.
Vero marmo. Il design non era appariscente, e la scelta di mobili in stile galico donava all'ambiente una certa freschezza.
"--Non è che ha trascurato i suoi doveri politici per sistemare questa stanza?"
"N-Non è possibile, Sua Mae-"
"Benvenuta, Lily Borjano."
"Dianna Soreil” si sovrappose alle parole della cameriera. La cameriera bevve cortesemente il tè di Lily e uscì dalla stanza.
"È il meseversario della morte di Guin, così ho pensato di fare un salto."
Lily si alzò e la sua gonna sobbalzò graziosamente.
Dianna indossava un abito bianco, semplice, ma di buon gusto. Il pancione sporgeva da sotto la stoffa.
"E' cresciuto molto, eh?"
"Mi stupisco da quanto velocemente cresca," Dianna rispose con più naturalezza possibile, "Per fine Maggio il figlio di Guin sarà--"
"Sarà un bel bambino," Lily disse, "Tuttavia, se mi permette..."
"C-Cosa c'è?"
Dianna si tenne pronta a quella tipica espressione di Lily, quella di un gatto che odora il vento.
La cameriera posò la tazza calda sul tavolo, e Dianna si accomodò con fatica sul sofa. Il suo ventre le pesava, e non potè evitare che un piccolo gemito le soffiasse tra le labbra.
"Mia madre mi ha detto che se non si fa un pò di esercizio, il parto potrebbe essere difficile," Lily si portò la tazza alle labbra, "Che ne dice di andare a fare un giro per Nocis?"

Nuovo Modello

"Andare dove--?" Loran sgranò gli occhi.
"È un desiderio di mia sorella... Dianna Soreil," disse Sochie, scrutando nello specchio, "La principessa di Luzianna ha licenziato il suo autista, e l'auto è così grande che non può essere spostata da dilettanti," continuò, scegliendo un cappello che si abbinava ai suoi capelli castani lunghi fino alle spalle e al vestito azzurro.
"Quel carozzone? E io sono un dilettante," rispose Loran esausto.
"--Non sei più un apprendista!"
Sochie optò per un cappellino rosso e lanciò un'occhiata a Loran, "E se non avessi una buona scusa..."
... Non incontrerebbe sua sorella.
Sochie rifletté su come comportarsi, visto che non si vedevano da tempo.
La sorella di nome Dianna Soreil.
Quando Loran le raccontò della Farfalla del Chiaro di Luna e quando scoprì che “Dianna Soreil”, ora vedova di Guin, era in realtà sua sorella, Sochie la odiò con ancora intensità di prima.
Quella che aveva rubato per sempre la vita della sua preziosa sorella "Kihel Heim".
Ora stava per incontrare la sua amata sorella, che fingeva di essere proprio quella donna odiosa.
“Portami il nuovo modello-- Se non siamo a Nocis entro un'ora, saranno guai!"
Quando si trovava davanti a sentimenti complicati, Sochie si sfogava immediatamente su Loran. Loran si recò con riluttanza in garage a recuperare il nuovo prototipo di berlina, il primo del suo genere sviluppato dal marchio Heim.
"Non ti chiederò solo di guidare questa 'auto da sogno'," dice, "Ma di guidarla in quanto nuovo modello. Sarà sicuramente una buona pubblicità."
Sochie aveva seguito Loran nel garage, e con l'aria di una giovane donna d'affari aggiunse, “Inglessa non ha ancora i mezzi finanziari per acquistare un'auto di lusso come questa, ma a Luzianna ci sono molti buoni clienti."
"Signorina Sochie..."
Loran sospirò aprendo la grande portiera ribaltabile.
Le porte erano dotate di ammortizzatori idraulici che le bloccavano in una determinata posizione.
La nuova auto era stata progettata secondo alcuni schizzi del defunto Dylan Heim e tenendo conto dei desideri egoistici di Sochie.
La carrozzeria, liscia e filante, era realizzata in monoscocca di alluminio con tecnologia Kunfleet. Il telaio era stato adattato da quello di un camion a motore posteriore a causa di vincoli di budget. Tuttavia, il motore era un nuovo quattro cilindri a opposizione orizzontale, che permetteva di avere un posto di guida più basso rispetto al passato.
Le porte si aprivano in ampiezza verso l'alto per salire e si poteva scendere dall'auto indossando un cappello alto come una montagna.
“Forza, andiamo!," esclamò Sochie aprendo la porta del posto di guida.
La parte posteriore dell'abitacolo dalle curve morbide era stata raddrizzata e un grande oblò basculante vi era stato inserito per consentire al passeggero di chiacchierare con l'autista dalla parte posteriore del veicolo. Per l'attuale autista questa non era una caratteristica molto piacevole, in quanto poteva essere visto sbadigliare.
"Tra un'ora, un'ora!”
Anche se la cabina era un prototipo, aveva un divano in pelle con un tavolino al centro. Non era abbastanza alto da poterci stare in piedi, come nei modelli convenzionali, ma l'altezza ridotta del pavimento lo rendeva molto più spazioso di quanto sembrasse.
Sochie si sedette sul divano mentre il suono del motore, piuttosto rozzo, si alzava e la filante berlina con motore posteriore usciva dal garage.
...Incontrare sua sorella.
Con quali parole poteva iniziare, riflettè Sochie guardando fuori dal finestrino.
La nuova berlina lasciò il complesso di Heim, attraversò la piazza centrale davanti alla stazione di Vicinity, sfiorò il lato del campo d'aviazione Kung e... Si diresse verso est, infrangendo il limite di velocità.
"La sorella Kihel la cui pancia sta diventando sempre più grande."
Sochie guardò Loran. Potevano chiamarla così, visto che erano solo loro due.
"...Vero," Loran strizzò gli occhi al vento di aprile, che soffiava forte in proporzione all'aumento di velocità.
"Siamo quasi arrivati, vero...?"
Pensò le servissero degli occhiali da aviatore, cercando di farsi uscire dalla testa l'immagine del pancione di Dianna Kihel.
Non ci voleva pensare...
La sorella che Sochie amava sovrapposta all'immagine di Dianna Soreil. Quella Kihel che avrebbe dovuto portare in grembo il figlio di quel Re Leone, Guin, che aveva riversato il suo amore distorto su Loran.
Ma era anche chiaro che Kihel Heim, come ponte tra Inglessa e la Luna, doveva fingere che il bambino che sarebbe nato fosse “il figlio di Guin”, una scelta dolorosa e triste quanto lo schianto sulla terra di Dianna Soreil incantata dalle ambizioni oscure di Guin.
...Odiava le menzogne.
Ma solo grazie al falso "Figlio di Guin", "Dianna" poteva essere qui, adesso.
...In fondo
Il bambino che doveva nascere era innocente.

"Anche io vorrei avere un bambino..."

Sochie borbottò deliberatamente ad alta voce, ma Loran pensava a Fran e Keith.
Aveva sentito dire che anche Fran si era messa con Yoseph e che Keith si era sposato e presto avrebbe avuto un bambino.
"Hai sentito..?"
La voce di Sochie lo riportò a sé stesso e le strade di Nocis si profilarono nere lungo la via.
"Arriveremo in tempo."
"No, Dicevo--!"
Sochie si girò dall'altra parte, il suo viso paonazzo.

Nocis

"Santo cielo, dobbiamo viaggiare in un'auto che sembra una ciabatta..?"
Fu la prima reazione di Lily "all'auto dei sogni" di Sochie, parcheggiata accanto alla sua lunghissima limousine.
"Una ciabatta..." borbottò Sochie cercando di non muovere le labbra.
"Signorina Sochie..."
Loran si affrettò ad afferrare il braccio di Sochie. Le esili braccia della ragazza esercitavano una tale forza che, se avesse tardato anche solo di una frazione di secondo, avrebbe potuto sferrarle un pugno in faccia.
Era vero che la parte posteriore della carrozzeria aerodinamica era stata tagliata così nettamente che sembrava che il sedile del conducente fosse attaccato alla parte in cui entra il piede in una ciabatta... Ma almeno poteva dire che somigliava ad un grazioso zoccolo, pensò Sochie.
"L'auto della Heim sarà una risorsa importante per la ricostruzione di Inglessa, e ho pensato che a Lily sarebbe piaciuto vederla," disse Dianna, riparandosi dal vento di aprile con un pesante scialle.
"Mmh. Darà un'importante spinta commerciale, eh? Scimitar, aspetta."
Lily passò l'ombrellino al suo assistente vestito di nero e si fermò accanto al modello aerodinamico. "Puoi aprirmi la porta?"
Loran eseguì prontamente.
"Che peculiarità..."
Lily gridò sorpresa mentre la porta rimbalzava verso l'alto, "Si può entrare e uscire con il cappellino in testa!”
Sochie colse l'occasione per aggiungere, "E aiuta a proteggere un pò dalla pioggia."
"Mmmh."
Lily salì a bordo senza sembrare impressionata.
"Oh, è più grande di quanto sembri."
"È la più spaziosa sul mercato."
Sochie si inorgoglì.
"Prego... Sochie Heim."
Dianna si era seduta lentamente accanto a Lily con l'aiuto di Harry, e Scimitar salì per ultimo, ombrellino alla mano.
“Io...," mormorò Sochie.
Nonostante la spaziosità della cabina, non sembrava esserci posto per Sochie nell'abitacolo occupato da Dianna Soreil e dalla Principessa di Luzianna, ognuna con il suo seguito.
“Per favore, prenda posto vicino a me," disse Loran mentre apriva la portiera del guidatore.
"Mi sembra ci sia qualcosa che non và," mormorò Sochie irritata.
“Avanti, signorina, presto," tese la mano Loran a Sochie, che sembrava poco convinta.
Sochie sospirò stringendo le dita di Loran, che la sollevò di scatto.
"Wow!," gridò Sochie passando dal posto di guida, "Non immaginavo che Loran potesse guardarsi intorno da così in alto!"
La luce del pomeriggio era trasportata dal vento e arruffava i capelli castani di Sochie.
Il vento fece volare l'orlo del suo vestito su Loran, che era quasi salito sul sedile di guida.
"Pervertito."
"Ugh..."
Sochie prese l'orlo del suo vestito tra le mani, prima di fare una presa sul ragazzo per immobilizzarlo.
"...Che baccano," commentò Lily guardandola basita,"La gente comune è così spensierata."
"Possiamo andare," interruppe Harry che chiuse il lucernario tossendo.
"Quella è la signorina Heim?," chiese Lily a Dianna.
Da dietro giunse il rombo caratteristico di un motore a contrapposizione orizzontale.
"Sochie Heim," rispose Harry al posto di Dianna, "A proposito, la vostra limousine è stata costruita su misura?"
"Non aveva una sorella?," Lily ignorò le parole di Harry e guardò Dianna, "Era la segretaria di Guin, una... copia perfetta di Sua Maestà, quasi fossero gemelle."
Harry si pentì del suo errore.
Quando Kihel si offrì di farle fare un giro per Nocis con la nuova auto Heim, avrebbe dovuto opporsi.
L'idea ingenua che le due sorelle non sarebbero mai state insieme, a meno che non si trattasse di un'occasione come questa, non avrebbe funzionato con l'astuta Borjano.
"Kihel Heim si trova sulla Luna, si occupa di tracciare rotte sicure per la navigazione tra Luna e Terra," rispose con calma Kihel, "Si rivelò eccellente come segretaria di Lord Guin e contiamo molto su di lei."
"Allora avete un altro razzo?," disse Lily, strizzando gli occhi felice.
"Cosa?"
"Ho sentito dire che Messer Lineford ha preso la Soleil e l'ha trasformata in un castello, i vascelli da guerra sono stati distrutti e le navi degli emigrati lunari sono state adattate in residenze temporanee per i Moonrace. Mi è stato detto che l'unico razzo utilizzabile è la Willgame, ancorata sulle colline meridionali ma in manutenzione."
Lily guardò fuori dalla finestra le strade quasi ricostruite di Nocis, "Santo Cielo! E' tutto così diverso!"
Le impronte dei WODom che avevano rovinato le strade principali di Nocis erano state riempite, gli edifici abbandonati stavano venendo lentamente sostituiti da nuovi.
"La Willgame..."
"Oh! Possiamo fermarci qui?!," si alzò Lily, ignorando le parole di Dianna, aprendo il lucernario per attirare l'attenzione dell'autista.
L'auto si fermò davanti a un edificio scampato a stento alle devastazioni della guerra, con una piccola sartoria al piano terra. "È proprio come dicono," disse Lily, guardando il negozio, "I vostri sarti si sono fatti una certa reputazione!"
"Cosa?"
Kihel sbatté le palpebre guardando Lily.
"Non è un problema, vero? Ho sentito dire che qui c'è una sarta, e ho pensato di passarci," Lily sorrise innocentemente dirigendosi verso il negozio, lasciando Dianna Soreil di stucco sul marciapiede, incapace di comprendere la situazione. Scimitar passò davanti a Lily per aprirle la porta del negozio.
"Il proprietario è in casa?"
La voce di Lily riecheggiò dal buio del negozio, "So che è una cosa improvvisa, ma sareste disposti a vendermi l'intero negozio..?”

Dianna si trovò improvvisamente circondata da una folla di cittadini.
"Questa è Dianna Soreil che controlla i lavori in città! State bloccando il traffico, quindi non state fermi e toglietevi di mezzo," Harry si affrettò a organizzare la folla.
In una città in queste condizioni, senza scorta... Harry pensò per un attimo di abbandonare Lily.
Ma ora doveva evitare di trovarsi in debito con lei. Non poteva dare a Lily, che celava la sua vera natura dietro quell'aria ingenua, altre occasioni.
"Dianna, spero che darai alla luce un bel bambino!"
"Dianna, il tetto dell'ospedale non è ancora stato riparato!"
La folla si congratulava con Dianna e coglieva l'occasione per esprimere le proprie sincere richieste.
"Abbiamo ascoltato i vostri desideri, ne siamo consapevoli e stiamo prendendo provvedimenti per soddisfarli--"
Dianna si sentì stordita, disorientata dalle parole che susseguivano.
...Voleva scappare verso l'auto.
...Voleva scappare da qualche parte.

Fu in quel momento che la porta del negozio finalmente si aprì.
“È stato un buon acquisto," Lily tornò da Dianna, mentre Scimitar teneva tra le braccia un grosso pacco, "Si sono rifiutati di farsi comprare, ma ho firmato un contratto di esclusiva."
Lily rideva felice, come se avesse già dimenticato la faccenda del razzo e di Kihel Heim.
"Oh? E' successo qualcosa, Sua Maestà Dianna Soreil?," commento Lily guardando l'aria esausta di Dianna, "Ha davvero una brutta cera."

Test

"A volte è bene sperimentare la vita della gente comune," imitò Sochie con voce nasale, "E quindi-- non significa che deve stare a casa nostra, vero?”
"Signorina, la Principessa di Luzianna potrebbe essere una buona cliente, non crede?," ridacchiò Jessica mentre preparava un servizio da tè, "Ci conviene trattarla come si deve, no?"
"Sarà pure così, ma...," Sochie accettò il vassoio da Jessica, sbuffando, "Tra tutti, deve fermarsi proprio a casa nostra, stasera?"
"Non si può fare altrimenti, signorina. E' stata invitata all'Opera di Orton da uno dei suoi clienti."
"Avrei voluto andarci io,” disse Sochie uscendo dalla cucina.
"Quella che sostiene che l'opera la fa addormentare?"
Sochie sbuffò allo stuzzicarla di Jessica.
Ricordò di quando Gavan le promise che l'avrebbe portata all'Opera di Orton per il loro anniversario di matrimonio.
Una promessa che non potrà mai più essere mantenuta.
Così Sochie decise di non andarci per il resto della sua vita. Anche se ne sentiva un po' la mancanza.
Attraversò una sala poco illuminata. Il grande tetto, perso con suo padre, era stato finalmente riparato, ma il pavimento di marmo di quella sala, lo studio di suo padre e l'ufficio del presidente al secondo piano erano ancora in fase di riparazione.
Lily si trovava nella stanza di Kihel, sul lato sud del secondo piano. Salì le scale che fanno il giro del corridoio, armeggiando con il servizio da tè, ed era sul punto di bussare alla porta quando questa si aprì dall'interno e, per qualche motivo, apparve Loran.
"C-Che ci fai qui?"
Il sangue le affluì in corpo quando si rese conto che Lily e Loran erano soli nella stessa stanza.
"La principessa Lily mi ha chiamato..."
A Loran bastò uno sguardo per decifrare la furia di Sochie.
"Abbiamo fatto solo due chiacchiere," disse Lily senza neanche alzarsi dal sofa, "E' incredibilmente taciturno, comunque, per un ragazzo della sua età."
"Il nostro autista non guida con la bocca, sa," rispose sarcastica Sochie, cercando di posare in maniera il più delicata possibile il tè sul tavolo, anche se le dita nervose sembravano voler restare strette attorno alle tazzine.
"Non avevo mai sentito riguardo gli 'ultimi momenti di Guel'", disse Lily, ignorando il tono di Sochie.
"Eh?"
"Sapevo che Loran Cehack fosse 'Laura del Baffo Bianco'," continuò serena Lily, "Quello che ero curiosa di sapere è come la 'Grande Farfalla' di Dianna Soreil atterrò la 'Black Doll' di Guin."
"N-Non ho idea di cosa stia parlando," Sochie sorrise turbata, dando un'occhiata a Loran, che nel frattempo era impallidito.
"Ma ora che ci penso, anche tua sorella deve starne passando delle belle," cambiò improvvisamente discorso Lily.
"...Eh?"
Sochie impallidì a sua volta. Lily era forse a conoscenza del segreto dell'identità di Dianna..?

Nella sua camera da letto poco illuminata, Kihel guardò le luci della città di Nocis sotto il cielo notturno e sospirò.
"Per quanto riguarda la petizione di oggi, abbiamo scoperto che il ritardo nella ristrutturazione dell'ospedale è dovuto a una disputa finanziaria tra l'appaltatore principale e il subappaltatore. Domani chiamerò entrambe le parti per accertare i fatti," disse Harry, “Rimedieremo alla situazione il prima possibile e imporremo l'obbligo di denuncia."
Kihel sospirò di nuovo e annuì.
"...La tecnologia di ingegneria civile della Terra con una gravità sei volte superiore a quella della Luna è certamente migliore. Ma il mondo accademico riferisce che possiamo recuperare in modo più efficiente se applichiamo le tecniche di costruzione strutturale lunare."
"Un edificio monoscocca prefabbricato su questo terreno, basato su una costruzione in muratura con intelaiatura in legno?”
Kihel si allontanò dalla finestra e alzò la luce nella stanza. La finestra che rifletteva le luci della città si trasformò in uno specchio nero, riflettendo le spalle di Kihel e di Harry, “Cambiare ulteriormente il paesaggio andrebbe contro i principi della politica di riconciliazione. Inoltre, è proprio perché non diamo priorità all'efficienza che tanta gente ha la possibilità di lavorare."
"Come comanda. Più lavoro per la gente. I rimpatriati, abituandosi alla vita civile, lo capiranno," Harry strinse gli occhi e guardò Kihel, che sembrava pensierosa.
"A parte gli anziani che sono troppo vecchi per scendere a terra, il ritorno dei nobili è impossibile senza aumentare il territorio di Inglessa...," sospirò Kihel. "Certamente i nobili vorranno un territorio personale. Sono più di duemila anni che aspettano di tornare," annuì Harry.
"Intendo dire che dovremo convincere i nobili a rinunciare ai loro privilegi."
"Come comanda. ...Cosa ne pensa di Lily Borjano?," chiese Harry deciso, "La sua è una semplice visita o c'è di mezzo qualche complotto?"
"Sono preoccupata..."
"Vuole che... Me ne occupi?"
Harry disse brevemente e l'espressione di Kihel cambiò.
"V-Vuoi che percorra la stessa strada di Agrippa?"
"Mi perdoni--," Harry si precipitò ai suoi piedi, inchinandosi, "M-Mi scuso sinceramente."
Si voltò verso Kihel scuotendo la testa, "Credevo... Che un assassinio avrebbe potuto scongiurare la guerra."
"Quello di Agrippa era un falso pacifismo."
Harry toccò Kihel delicatamente sulla spalla, "Vostra Maestà... per quanto riguarda gli affari politici, rivolgetevi a me come foste Dianna Soreil."
"Harry?"
"Altrimenti la... Abbraccerò e non potremo più vederci."
Quando ci si abbraccia si può vedere solo al di sopra della spalla dell'altro. Quando ci si guarda, non si vedono altro che gli occhi dell'altro.
Ora entrambi dovevano guardare nella stessa direzione. Kihel ne era dolorosamente conscia. "Ma Harry..."
Kihel strinse le dita di Harry, "Non possiamo almeno tenerci per mano..?"
"Vostra Maestà..."
Anche Harry strinse le dita di Kihel. Gli uomini sono così stupidi che la loro mente vola via appena gli si prendono le mani.
"...Che brutta espressione," Kihel rise tristemente.
"Per quanto riguarda la signorina Lily...," Harry tolse delicatamente le dita, "Teniamola comunque d'occhio..."
Si allontanò da Kihel, lasciando la stanza.
Nella camera da letto, troppo grande per una sola persona, calò un silenzio che sembrò durasse da un'eternità.
...Per quanto tempo sarebbe stato così?
Kihel sospirò e si sedette sul bordo del letto, scuotendo leggermente la testa.
"Piuttosto..." si ricordò all'improvviso, "Sochie-- Sarà al sicuro?"

Nessuno era al sicuro con quella Lily Borjano.
"M-Mia sorella è... A studiare all'estero... Giusto, Loran?"
"Oh, Dianna Soreil mi ha invece detto che si trova in missione sulla Luna," incalzò Lily, sorniona, sorseggiando il tè, "Ha detto che si occupa di stabilire rotte di navigazione sicure tra Luna e Terra."
"C-Certo, è in una scuola sulla Luna... È lì che studiano certe cose..."
"Oh, c'è una scuola sulla Luna? Pensi che potrei studiare lì?"
"Ho sentito dire che è difficile," rispose Sochie, "Ma prima di tutto, perchè vorrebbe andare sulla Luna? Non importa quanto sia brava a guidare, principessa Lily, non può certo arrivarci!"
"Oh, allora come ha fatto tua sorella ad andare sulla Luna?” Lily posò la sua tazzina, "Già, mi sono dimenticata di chiedere a Dianna Soreil se avesse un altro razzo."
"I-Io non so nulla di razzi," Sochie si ritrovò a corto di parole.
"Dopotutto siamo gente comune, cosa potremmo saperne?," forzò una risata, soffrendo.

Punta di Freccia

La mattina dopo, a differenza di Sochie e Loran, flosci come i loro pancake, Lily aveva un aspetto radioso mentre mangiava la colazione completa di Jessica.
"Era piuttosto buona," disse Lily a Jessica, pulendosi le labbra col tovagliolo, "Se vuoi, posso assumerti come serva al castello di Luzianna."
Jessica sgranò gli occhi, rifiutando con disinvoltura l'offerta di Lily.
"Beh, è un peccato," Lily bevve un sorso di tè e si alzò, "A proposito, posso usufruire del telefono?"
Senza aspettare alcuna risposta, si avvicinò alla postazione telefonica nell'angolo della stanza.
Sul pannello superiore si trovava una piccola ma elegante base di legno con una radio e sotto un telefono con un sottile ricevitore fatto di corno.
"Dianna Soreil del Castello di Bostonia..."
Disse Lily a bassa voce, come chi ordina un vino per la cena in un negozio di liquori, “Oh, può dirle che la cerca Lily Borjano di Luzianna?"

"Signorina Sochie... Jessica non dimenticherà mai la gentilezza che le ha dato, nemmeno per un momento..." disse Jessica tornando in cucina. Per la prima volta aveva sperimentato l'essere adescata, e le sue guance erano di un rosso intenso.
"Dov'è la principessa?," chiese Sochie, ingollando un uovo fritto tra due pancake.
"Credo stia chiamando al castello...," rispose Jessica inquieta, ancora con le guance arrossate.
"Sta tramando di nuovo qualcosa. Loran, non parlarle più, qualunque cosa ti chieda."
Sochie guardò Loran, che stava facendo colazione con lei in cucina, "Capito?"
"Ma è la signorina che--"
"Come ti permetti?," sbottò Sochie.
"Oh cielo, la figlia della famiglia Heim che mangia in una cucina con l'autista?"
Prima che se ne accorgessero, Lily era in piedi all'ingresso della cucina.
"E'-È abitudine della famiglia Heim comunicare con la servitù," Sochie spiegò frettolosamente.
"A proposito, c'è un posto dove vorrei andare oggi."
A quanto pare sarebbe restata lì ancora un giorno.
Loran sospirò in cuor suo e ingoiò in fretta il pancake che aveva davanti.

Il grano rigoglioso che germogliava scintillava nella brezza.
Il vento di aprile scompigliava i capelli argentati di Loran.
Ben presto, la forma di una falce color ruggine, con un ricordo non proprio positivo, balzò negli occhiali di Loran.
"Sarebbe questa la Willgame?"
Lily fu la prima a gridare di sorpresa. Sembrava che avesse appena incontrato il suo amante, le guance arrossate e gli occhi inumiditi.
"È la nave da guerra di Militia, concessale da Dianna." Ma che diavolo, non sa proprio comportarsi da ragazza normale, pensò Sochie, stupita dalla reazione di Lily. Le sembrò veramente strano tutto quell'interesse verso quel "razzo".
"Il generale Michael arriverà più tardi, allora le farà fare un giro."
Il triangolo color ruggine, appollaiato su una collina alla periferia sud di Nocis, puntava dritto verso il Castello di Nuova Bostonia.
I prati calpestati dagli autocarri che trasportavano i rifornimenti alla Willgame erano stati sgomberati per far posto a semplici strade, e i colori delle colline fiorite erano rovinati dalle recinzioni erette dai guerrieri della Luna sotto gli occhi vigili dei soldati Militia.
"Lei è la principessa di Luzianna," spiegò Loran.
I soldati della Militia guardarono i documenti e aprirono il cancello senza dubbi. Il permesso di Dianna Soreil sembrava autentico.
Risalendo il sentiero serpeggiante, Loran fermò l'auto all'ombra della Willgame.
...La Willgame.
Loran guardò la sua prua appuntita mentre apriva la portiera dell'auto.
Un antico razzo pieno dei sogni di Will Game, che amava Dianna. Un cuneo color ruggine che aveva fatto esplodere Teteth e aveva preso il volo. La folle punta di freccia di Guin che aveva colpito Gym Ginganaham e raso al suolo la capitale di Genganam.
"E' grande, eh?," disse Lily, scendendo dall'auto con l'aiuto di Scimitar. "Non posso credere che questa cosa possa volare fino alla Luna..."
Sochie scese da dietro Lily, con l'aria esausta.
"Si sente bene, signorina Sochie..?"
"Più o meno..."
Sochie era esausta per il viaggio da Vicinity, dopo quello che poteva essere considerato un interrogatorio a singhiozzo da parte di Lily.
"C'è vento qui. Sochie, perché non andiamo dentro ad aspettare il generale Michael?," sentenziò Lily, dirigendosi verso i gradini provvisori del Willgame.
"No, principessa, non può! È una nave da guerra, non può entrare senza autorizzazione..!"
Ignorando la voce di Loran, Lily si allontanò con il suo ombrellino, seguita dal silenzioso uomo in nero.
"Lasciale fare quello che vuole," disse Sochie seccata, "Sarà la principessa a pagarne le conseguenze, no?"

Ribellione

Invece fu Sochie a pagarne le conseguenze.
"Permettere l'accesso sulla nave da guerra di Militia--" le sbraitò contro Michael, come fosse ancora un soldato.
"Allora perchè non ci sono le forze speciali di Militia a scortare la principessa? Io non sono più un membro della Militia!," rispose di tutto tono Sochie umiliata, i ricordi del passato che le tornarono alla mente.
"C-Comunque-- La signorina Borjano sarà portata via immediatamente da lei. Aspettatemi qui," disse Michael allontanandosi in tutta fretta da Sochie, salendo sulla Willgame senza i suoi uomini. Entrò nello scafo color ruggine della nave e tirò un sospiro di sollievo.
...A cosa starà pensando?
No, non lo sapeva.
La vera domanda era...
“Hai visto Lily Borjano di Luzianna?"
Appena salito a bordo, si avvicinò a un ingegnere dell'accademia che stava lavorando sulla passerella.
"...Poco fa, con l'ufficiale di macchina Horace, in plancia..."
Michael si precipitò sul ponte.
Dalle finestre della plancia, che si riempivano di un limpido cielo d'aprile, poté vedere una figura seduta al posto del capitano.
"Santo cielo, ho aspettato un'eternità," disse la figura, "Generale Michael..."
La figura che saltò fuori dal sedile del capitano era minuta.
"Se avete intenzione di rubare segreti militari, prenderemo le misure appropriate..."
Prima che potesse finire, una grande ombra nera si insinuò dietro Michael. Teneva un ombrellino con un coltello nascosto contro la schiena di Michael.
"No, Scimitar," disse Lily, e l'uomo obbedì chiudendo la porta del ponte dietro di loro.
"Sei venuto senza i tuoi uomini,” constatò Lily, avvicinandosi al pannello degli strumenti principale, che di solito era presidiato dall'ingegnere Horace, "Quindi immagino che voglia continuare il discorso di ieri?"
Michael rimase senza parole.

...Quel giorno d'inverno.

Michael era al suo apice.
Con Guin Sard Lineford, pensava di poter potenziare la Militia con la tecnologia lunare e di poter unificare e governare il continente di Ameria. Pensava che fosse il giusto sviluppo di Ameria.
Così, quando Dianna Soreil ammonì Guin sconfiggendolo con tanto vigore, Michael si arrese, credendo che l'impero di Guin, Inglessa, non sarebbe più esistito.
"...Soldati, dobbiamo condividere il nostro destino con il territorio che dobbiamo proteggere."
E invece, Dianna Soreil, come vedova di Guin, riconobbe le malefatte del marito e firmò un accordo di pace e compensazione con gli altri domini. Mantenne persino in vita la Militia e si affidò a lui per la ricostruzione di Inglessa.
Gli diede una nomina a generale, anche se avrebbe dovuto essere condannato come criminale di guerra.
All'inizio si sentì insultato oltre misura. Pensò più volte a una ribellione.
...Tuttavia.
"Adesso Inglessa ha bisogno di Sua Maestà Dianna Soreil," disse con tono di disaprovvazione.
"Quindi al generale Michael importa solo di essere un generale, anche se dell'esercito nemico?," constatò Lily con amarezza.
"Sua Maestà Dianna Soreil, Regina della Luna, è ora la vedova del Lord di Inglessa."
Michael fu chiaro. Non era una nemica.
"Oh, allora chi sarebbe stato a distruggere Inglessa in questo modo?," rise Lily, "Come è stato possibile che la bella città di Nocis sia stata calpestata, che quel bel castello, uno dei più belli di Ameria, sia stato distrutto, che tanti suoi abitanti siano morti, che le loro case e le loro fattorie siano andate perse?"
"Perchè c'è stata una guerra..."
"E chi è stato ad attaccarci?"
"...I Moonrace."
"Chi è stato a spararci contro?"
Le domande taglienti di Lily lasciarono Michael senza parole.
"Il generale non è ora il generale del nemico?”
Lily guardò la barba tremante di Michael con un sorriso innocente, "Non è forse il momento di reclamare i diritti di fuoco di Inglessa?"
...Dichiarando Lord un neonato.
"La vittoria della Militia non è forse alla nostra portata?"
...Dichiararsi reggente e governare Inglessa.
...Tuttavia.
"Se pensate che un militare possa governare un territorio solo con la guerra..."
Michael prese dalla tasca una pistola, "Vi consiglio di raggiungere Sua Altezza Guin."
È dovere di Militia proteggere le loro terre dal nemico.
Tuttavia, è un grande errore abbandonare i propri obiettivi per creare "nemici" da sconfiggere per incrementare il proprio potere politico.
Proprio come fece Guin Sard Lineford, che ha cercato di conquistare altri territori con la Black Doll sostenendo che era per lo sviluppo di Ameria.
Come poteva non tornargli in mente il se stesso del passato, che non si faceva scrupoli a combattere con l'obiettivo dello sviluppo tecnologico?
"Beh, è una cosa molto militaresca da dire... No?," disse Lily, senza rivelare emozioni.
"Dianna Soreil, ho persoo--!"
Il grido di Lily si perse nel cielo del ponte deserto.

"Signora Lily, spero che questo sia l'ultimo dei suoi giochetti."

La voce di Dianna Soreil risuonò sul ponte e Michael si voltò con un sussulto.
"Può scommetterci questa Willgame..."
Lily rise sicura "Pensavo di poter creare un pò di scompiglio con la Militia, ma una volta qui, non mi ha prestato la minima attenzione."
Michael arrossì.
La giornata fu segnata dalla sfacciata scommessa di Lily, 'Se vuoi ribellarti, dammi la Willgame'.
"Vostra Maestà, prenderete la cosa in considerazione, vero..?," disse Lily, "Ci tengo davvero a visitare la Willgame. Non può permettere che Lily Borjano la esplori, anche se sotto scorta?"
Dianna Soreil restò in silenzio.
"Aspetterò la sua risposta con calma," disse Lily sorridendo sicura, "Ma in caso contrario, credo che mi rivolgerò a Kihel Heim per farmi vendere un razzo dalla Luna."
"Stiamo pensando al porto di Hughes, vicino all'equatore, come attracco per la Willgame,"
rispose Dianna Soreil con riluttanza, "Ma ci sarà da aspettare."
"Certo, aspetterò," rispose Lily trionfante.
Poi, ignorando lo sbalordito Michael, prese il telefono di linea e chiamò l'operatore.
"Gamping? Ti sei goduto la vacanza?," disse Lily, senza identificarsi.
"P-Principessa, come ha fatto a trovarmi?"
"Ho sentito che ha un nipote a Nocis, l'ho riconosciuto subito."
Il vecchio autista, che stava cercando di capire come dire alla moglie che aveva perso il lavoro a casa del nipote, si raddrizzò con il ricevitore in mano.
"Sono dalle parti del castello di Guin, a sud di Nocis," disse Lily scandendo le parole all'altro capo del ricevitore, "Passa a prendermi tra un'ora. La nuova auto della Heim è troppo piccola."

Entrata del Porto ・ Giugno

Era l'inizio di giugno e la città di Nocis era in fermento in vista della stagione del raccolto del grano, mentre al Nuovo Castello di Bostonia era in corso una grande festa.
"Congratulazioni al Lord di Inglessa"
Così riportava il Nocis Chronicle nel numero di quel giorno.
Fu annunciato che il neonato figlio di Guin Sard Lineford avrebbe preso il posto di Lord sul trono vacante e che Dianna Soreil avrebbe agito in qualità di reggente.
Quello stesso giorno, all'estremo sud-ovest di Nocis, sulla costa meridionale dei territori non annessi, il “Primo Volo” stava per essere inaugurato dal porto di Hughes.
"Sì, lo so. Ho inviato loro un telegramma di congratulazioni e mi recherò lì non appena avrò assistito al primo volo," Lily Borjano rispose al telefono con tono sprezzante, "Sì, e avete trovato un nuovo stilista per le tute ermetiche? Non è educato nei confronti dei nostri clienti indossare qualcosa di così brutto."
Riattaccò velocemente il telefono e lasciò l'accogliente ufficio bianco vicino al molo per recarsi sotto l'ombrellone.
A Giugno ai tropici è estate. Il sole batteva forte bruciando le strade.
Al di là dell'enorme molo scrostato di lastre, il sole, anch'esso tagliato da acque blu, si disperdeva nell'oceano azzurro, scintillando sul lucido scafo affilato e verniciato di bianco della nave.
I visitatori del molo stavano tornando in massa. Quando gli ospiti se ne furono andati, la nave si allontanò lentamente dal molo.
"Beh, mi raccomando!," Lily salutò da sotto l'ombrellone, "Mia 'Guin'".
Dietro Lily Borjano, sull'enorme molo giallo spiccava scritto a lettere rosse

Air Borjanon.

Il cuneo bianco, che sfrecciava sulle acque azzurre di Hughes, lasciò il molo e, a circa metà strada, girò la prua verso sud e decollò rapidamente, sollevando una violenta colonna d'acqua.
Disarmata, alleggerita e dotata di un acceleratore ausiliario per recuperare velocità di fuga, la Willgame partì per il suo secondo viaggio verso la Luna.


Approfondimento

Come avrete intuito dalla lettura, il romanzo ha uno sviluppo diverso rispetto all'anime, soprattutto nel finale.
Nel romanzo, il "last boss" è Guin, più di Gym. Per valere diritti sulla Luna, una volta a Genganam, rapisce Dianna e la costringe in matrimonio sulla Terra. Nel frattempo la relazione tra Kihel e Harry è molto più esplicita nel romanzo, tanto che la ragazza resta incinta di Harry durante il periodo in cui impersona Dianna.
Nello scontro finale, si affrontano Dianna a bordo della Moon Butterfly e Guin a bordo della Black Doll. Loran cerca di intervenire col Turn A per bloccare i due, ma è interrotto da Gym a bordo del Turn X, che vuole scontrarsi col ragazzo come "un vero samurai".
Dianna e Guin spariscono nello scontro, dati entrambi per morti, con Kihel a riprendere definitivamente il ruolo di "Dianna" per mantenere stabilità tra Luna e Terra.
Loran infine torna dagli Heim, dove si ricongiunge con Sochie.

--Ovviamente non ho letto il romanzo di Sato, ma ho trovato un riassunto del quinto volume in giapponese, che mi ha aiutato a fare mente locale della situazione, e che mi sono sentita di condividere con voi in chiusura di questo ennesimo, epico progetto.

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