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ROMAN ALBUM DIGEST ③ Gundam Millennium

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Bentrovati sulla rubrica di Gundamverse.it dedicata ai "Roman Album", i volumi monografici editi dalla Tokuma Shoten.
Nell'intenzione dell'editore erano periodicamente rilasciati per approfondire serie popolari trattate sulla sua rivista di animazione, l'immortale Animage, ma negli anni svilupparono una loro indipendenza e flessibilità editoriale, che ad oggi li rende ancora ricercatissimi tra i collezionisti, anche per i loro contenuti originali.

Come immaginerete ne uscirono vari e svariati dedicati anche alle serie gundamiche; in questa rubrichetta approfondiremo quelli dedicati alle serie degli Universi Alternativi.
Oggi la chicca è preziosa perchè parleremo di un Roman Album particolare, uscito come speciale della rivista GaZo, che, pubblicato nel Gennaio 2000, analizzava il fenomeno "Gundam" nel nuovo millennio, ponendo l'accento sulla serie attualmente trasmessa dalle TV nipponiche, ∀ Gundam.

GaZo è stata una rivista ambiziosa nei contenuti ma un pò inconsistente nelle uscite, infatti conta solo 6 numeri, di cui questo, il sesto, è l'ultimo. L'idea era di analizzare il mondo dei "creativi" da un punto di vista molto preciso e specifico sui vari media, con l'apporto diretto di professionisti e critici.
Questo numero si presenta straordinariamente prezioso per ogni fan di Gundam, perchè contiene interviste e contributi dallo staff e di personaggi di spicco dell'animazione giapponese e punti di vista inediti ed originali che in parte andremo ad analizzare per quanto riguarda ∀ Gundam.
Quindi, per questa serie, come per Gundam X, la Tokuma Shoten deciderà di non rilasciare un Roman Album vero e proprio, ma ci regala senz'altro qualcosa di strepitoso.

Iniziamo dalla copertina, illustrata per l'occasione da un grande dell'animazione nipponica, l'illustratore Ikuto Yamashita, noto per essere il mecha-designer di Neon Genesis Evangelion.
L'immagine, estremamente dinamica, si trova indicata online come "la versione di Yamashita di G-Saviour", ma in realtà si tratta di un semplice omaggio, la visione dell'artista di un "Gundam del Nuovo Millenio", in cui si trovano certamente le suggestioni del primo Live-Action dedicato al Demone Bianco (e su cui c'è un corposo articolo nella rivista con numerose, belle foto) ma anche sul recente ∀ Gundam, oltre a tanto stile personale.
Per saperne di più dobbiamo correre a fine numero, dove si trova questa breve intervistina, dove viene chiesto a Yamashita il peso che Gundam ha avuto nella sua esperienza di artista e creativo. Naturalmente il buon Yamashita si sofferma a lungo sull'innovazione introdotta dal lavoro di Tomino, soprattutto nel suo tentativo di distruggere determinati stilemi dell'animazione robotica di quegli anni, e l'impressione che questo ha lasciato nella sua esperienza di ragazzino davanti la TV. Naturalmente vede una continuità con ∀ Gundam, ancora in trasmissione al momento dell'intervista-- Questa idea che Gundam, e in particolar modo i Gundam di Tomino, siano serie decisamente "iconoclaste".

Torniamo indietro e diamo un'occhiata al sommario.
Come vedete gli articoli dedicati a Gundam si concludono a pagina 98, dove partono i contenuti della rivista dedicate alle novità del momento (tra cui il fenomeno de I Simpson e il lungometraggio Disney dedicato a Tarzan per dirne due succulenti), ed una buona parte di questi includono il primo Gundam, quindi la rivista, come ho già annotato, non è dedicata esclusivamente a ∀ Gundam, ma la prende larga girandoci attorno.

Un esempio è la lunga intervista di Yoshiharu Tokugi a Tomino che apre la rivista, "Gundam Across the Next Millenium".
Particolarmente intrigante è l'introduzione, che segna negli anni '80 la nascita de "i bambini di Gundam", parafrasando i "bambini di Atom" che nella generazione precedente erano cresciuti con gli anime di Tezuka, chiedendosi quale sarà l'approccio di una serie ancora in salute come Gundam nel millenio a venire.
Il nostro Tomino si dimostra gajardo e tosto nell'intervista, ponendo l'accento su come questo Gundam lo abbia percepito come "realmente suo" dopo anni, insistendo sulla libertà e l'autorità che gli è stata riconosciuta come autore e creativo dalla produzione e dagli sponsor, e alla domanda di Tokugi su quale sarà il prossimo Gundam che ci aspetterà in questo nuovo millennio, eheh, lui risponde che, produzione e sponsor permettendo, "questo sarà l'ultimo", perchè concepito da lui come un prodotto "finale" e "definitivo".
Sì lallero, Tomì!

Segue una lunga parte dedicata al First Gundam, con un bel contributo "in 9 punti" di Noriaki Ikeda, seguito dalle interviste a Hiroyuki Kitazume ed Haruhiko Mikimoto, e si riprende con ∀ Gundam nella sezione "∀-IMPACT".
Il primo contributo è di Ryota Fujitsu, che nel suo articolo "L'Impatto dei Design di Sid Mead" sposta l'attenzione su un fattore interessante, ovvero l'approccio dei professionisti giapponesi a uno stile e una qualità grafica completamente differente dalla loro.
Fujitsu riporta e commenta le impressioni raccolte dallo staff della Sunrise coinvolto nei "lavori", ed io sono rimasta, naturalmente, intrigata dai commenti di Atsushi Shigeta, che come sapete si è preoccupato di "ripulire" i design di Mead, oltre che a contribuire con i propri.
Diciamo che per Shigeta si è trattata di una bella smazzata, come possiamo vedere dagli schizzi qui sopra, in cui si è dovuto studiare la meccanica "pratica" dietro le belle linee di Mead per comprenderla a pieno e quindi animarla correttamente.
Non sapendo dove mettere le mani, Shigeta ammette di aver iniziato "ricalcando" il disegno di Mead; in quel modo ne ha capito la struttura, la simmetria e la bellezza. E' un commento che mi è capitato di sentire anche da chi ha costruito i gunpla di questa serie, in particolar modo del Turn X-- Questa "stratificazione" che prende forma e mostra man mano il suo "senso". A fine lavoro anche Shigeta ha solo parole di ammirazione per il "baffone" dell'artista americano.

Il contributo seguente è firmato da un altro nome eccellente, il critico Ryusuke Hikawa, che nel suo "La Strada per ∀" traccia la genealogia della serie partendo da due lavori precedenti di Tomino, Zambot 3 e Brain Powerd.
Hikawa parla di "assaggi di verità universali" che caratterizzano queste serie come dei classici.

All'interno dell'articolo, la rubrica "Prescrizioni di Anime", l'occhio del critico cinematografico a sondare le intenzioni artistiche dietro le scelte tecniche, e ∀ Gundam viene preso ad esempio per questo nuovo contributo.
Il titolo è "La traiettoria del punto di vista e la sensazione della vita", ovvero come le inquadrature, attraverso la loro lunghezza e la composizione della scena indichino su cosa il regista decide e non decide di incidere più attenzione cercando di far passare un messaggio. Hikawa annota, tra le altre cose, che le scene più lunghe ed articolate coinvolgono sempre un dialogo tra i personaggi.

Hikawa e Fujitsu curano anche la sezione seguente, dedicata alla guida degli episodi, dal primo al trentaduesimo:
E' particolarmente figo perchè ad ogni "riassuntino" si annota il "punto forte", descrivendo la scena più emotivamente coinvolgente e caratterizzante dell'episodio, e la "frase dell'episodio".

Il contributo "Dove ritorna ∀ Gundam", sempre di Ryota Fujitsu, interpreta la serie da un punto di vista inaspettato, ovvero non quello dell'"originalità" ma quello della famigliarità suggeritagli da altri lavori, nello specifico i film hollywoodiani, soprattutto i western.
Un film che Fujitsu trova molto simile a ∀ Gundam in questo senso è il giapponese Haruka naru Yama no Yobigoe del 1980, un "western" nipponico che sembra condividere le fonti di ispirazione e "l'atmosfera" con l'anime di Tomino. Tra i tanti e vari i paragoni eccellenti, Fujitsu porta quindi ad esempio Ombre Rosse di John Ford e Cuori Ribelli di Ron Howard, e non manca neanche Cocoon, sempre di Howard.
Alla fine Fujitsu si stupisce che in un lavoro che guarda al futuro trovi dei riferimenti a pellicole del "secolo" precedente.

Ricominciano le pagine a colori provvidenzialmente dedicate al merchandising con la sezione "Gundam Brand Revival".
Per primo viene intervistato Katsumi "Meijin" Kawaguchi, che ovviamente si concentra sui gunpla.
Interessante da questo punto di vista questo particolare scratchbuilt di Kawaguchi, che ritrae il modello del ∀ Gundam in scala 1/100 accostato a un suo "sfizio personale" della testa in scala 1/60 che ritrae un'originale versione del "baffone":
Questa interpretazione del Meijin è drammaticamente precedente ai re-design di Okawara e Matsuo di anni dopo, a celebrazione della raccolta in DVD della serie nel 2007, ma li ricorda davvero tanto!
Il Meijin si era inventato anche un setting per il nuovo design, immaginandolo come la trasformazione in "Hyper Mode" del ∀!

Non solo gunpla ma anche gashapon, dove il protagonista diventa Yoshinari Kimura.
Vi annoto l'11° uscita della linea "MS Selection" che includeva, oltre ai mecha disegnati da Mead, anche delle inedite mini-figures dei personaggi.

Si prosegue con una sezione dedicata ai videogiochi di Gundam, che include un'intervistina al vetriolo a Tomino:
Che non nega il suo disprezzo per i videogames e si crogiola nella certezza che una serie come ∀ Gundam sia totalmente incompatibile con questo genere di intrattenimento..!

E come ultimo contributo eccellente, il "saggio illustrato" di Hajime Ueda dedicato alla "Genealogia delle Biondine", in cui l'artista esplora il fetish di Tomino per le eroine bionde:
Che possono essere "diversamente moe" come Sayla, mature come Nanai, pazze come Katejina e perfettine come Dianna!
--E ha pure lo scrupolo di dire la sua su un personaggio minore come Nadia Ronah!

E questo è tutto per oggi e per la versatilità di ∀ Gundam... Ci vediamo sulla Terra!

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