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Recensione di "Gundam Universe: XXXG-01W Wing Gundam" 1/100 Action Figure∼

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Ho aspettato con interesse questa nuova linea di action figure firmata Bandai, che si offriva come un'alternativa economica e sfiziosa ai Robot Spirits della Tamashii Nations, preordinando immediatamente il Wing.
Mi è arrivato intonso qualche giorno fa, quindi oggi vi beccate una bella recensione senza peli sulla lingua.

Come da promessa, questa prima batch era distribuita in prevendita con il bonus del Tamashii Stage personalizzato:
Originariamente non era chiaro se il piedistallo fosse abbinato alla figure, poi fortunatamente si è rivelato così! --Cioè, pensate esporre un Wing col piedistallo di "Peterrei", ugh!

Davvero molto bella la confezione, con linee moderne e pulite, arricchite da una bella illustrazione--
Che ad occhio mi sembra di Mutaguchi, ma non ci metterei mai la mano sul fuoco.

Mi ha colpito molto il retro della scatola con il testo in inglese, un indizio piuttosto eloquente che questa linea di figure è destinata all'occidente--
--Ma a discapito di cosa? Ci sto per arrivare.

Una volta aperta, eccone il contenuto, blister con la figure e un foglietto con le istruzioni:
Ad una prima apertura i contenuti si dimostrano un pò deludenti:
Nella confezione sono infatti presenti il fucile, lo scudo, solo un paio di mani per impugnare i suddetti, un perno per agganciare lo scudo al braccio del modello e un adattatore per il Tamashii Stage.

Nonostante mi piaccia molto la colorazione dorata dei dettagli del modello, e riconosca una verniciatura decisamente precisa, è impossibile non rimanere delusi però dalla scarsità di dettagli, molti dei quali non colorati o non rifiniti:
Per dire, persino negli scrausi MSIA c'erano un minimo di pannellature a dare profondità al modello, questo eccessivo candore gli dona dell'inaccettabile giocattolesco.
Si annota poi con una certa gravità che la figure non è trasformabile. Il MSIA era trasformabile. Il Robot Spirits era trasformabile. Persino i gunpla sono trasformabili, anche nelle versioni più miserabili. Per il HiRM hanno reso pure il Wing Zero Custom trasformabile, quando non lo è affatto. Perchè questo non lo è?

Forse l'intenzione dei designer si è concentrata nella resa estetica del modello, nell'eleganza della silhouette, e non nella sua "giocabilità". In fondo è studiato per un'audience di adulti o giù di lì.
Di gente insomma che colleziona soprammobili invece di Mobile Suit in miniatura, capite.
Che puttanata.

Visto che io sono comunque una bambinona, mi metto a giocare col mio Wing mettendone alla prova giunture e posabilità, rimanendo piuttosto delusa.
Nonostante sulla confezione si vantino "action & articulation" di livello inusitato, la gamma di movimenti è parecchio limitata, paradossalmente proprio dal design che dovrebbe esserne il punto di forza.

Rassegnata, cambio le mani per dotarlo del suo armamento, lo piazzo sul piedistallo dedicato e lo inserisco in vetrina:
Quindi mi chiedo, quando la Bandai tira fuori queste patacche dal cilindro annunciando platealmente l'occidente come mercato privilegiato di questi prodotti in realtà cosa ci sta dicendo?
Che visto che non siamo giapponesi siamo rozzi e poco esigenti, quindi basta che la figure sia di un paio di centimetri più grande del solito per farci contenti, tipo le patatine dal McDonald's?

Peccato, perchè dopo il Wing mi sarebbe piaciuto comprarmi il Barbatos da accoppiargli, ma a questo punto possono sbatterselo in faccia.

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