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"I Segreti di G-Unit ②" - Intervista a Kouichi Tokita e Manabu Shintani

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Continuiamo con la traduzione dell'intervista a Tokita, mangaka di G-Unit, e Shintani, mecha-designer e toy designer, con la seconda parte dell'intervista apparsa sull'ultimo numero di Gundam Ace.
In questa seconda parte i nostri commentano i restanti mecha del manga, entrano nel vivo con Operation Galiarest e ci confessano il loro rapporto con i gunpla!
--Se non l'avete ancora letta, potete trovare la prima parte dell'intervista qui!

Il Gundam Griepe, da un'iniziativa di Tokita-sensei

L’ultima volta abbiamo parlato dei MS principali apparsi nella prima metà della storia, adesso vorrei chiedervi del Gundam Griepe, che è anche l’unità pilotata da Odin in “Operation Galiarest”. Ho sentito che inizialmente non sarebbe dovuto apparire nella storia?
Tokita: E’ così. Volevo cambiare il mecha protagonista a metà storia, quindi ho mandato uno schizzo alla Bandai, e la risposta è stato il design del Griepe.
Shintani: Il L.O. Booster era il potenziamento richiesto dell’unità principale. Tuttavia sono stato ricontattato in proposito dalla Bandai per creare un’altra macchina. Visto che nel L.O. c’era già un Booster, non avevamo altre idee in proposito. Il primo schizzo del Griepe ricordava un mezzo nemico, quindi non ci sembrava adeguato come nuovo protagonista...
Tokita: Questa mi è nuova 😃 Nel concept del nuovo mezzo protagonista c’era l’idea di farlo trasformare in velivolo, così uscì il Griepe. Forse i colori sono un pò monotoni.
Shintani: Il Griepe è un esperimento in cui appare l’utilizzo del bianco come da standard in Gundam W. Il Griepe è un pò una deviazione dagli altri mecha di G-Unit.
Tokita: Per questo nella storia l’ho inserito come prototipo di OZ. Tuttavia il risultato finale è stato buono ed ha riscosso un buon successo di pubblico, no?
Shintani: E’ vero. Pure mio figlio si è procurato un gunpla del Griepe.
Tokita: Tuttavia, all’inizio c’era un’unica opzione per l’armamento, vero? In seguito mi arrivò il fax con i riferimenti del Launcher, in grado di dividersi in due. E poi mi fu detto dello scudo che diventava il naso del modello durante la trasformazione.
Akutsu: Quella è stata un’iniziativa di Akutsu. Inizialmente lo scudo doveva essere fisso sul braccio.
Tokita: Sono rimasto sorpreso dal fatto che lo scudo fosse impiegato in quel modo… E che il Gundam non potesse sparare una volta trasformato.
Shintani: Approfittane, invece!
Tokita: Potrei farlo in OG?

Il Griepe nel suo design ufficiale, seguito dall'equipaggiamento extra e le sue trasformazioni.

Il Hydra Gundam di Valder, il rivale di Treize

In “G-Unit” il ruolo di boss finale è infine ricoperto dal Hydra Gundam. Anche il pilota, Valder Farkill, si dimostra un osso duro.
Tokita: Per quanto riguarda Valder ne parlai con un mio collega, riguardo il desiderio di far apparire un nuovo nemico carismatico in questa parte della storia. Una persona silenziosa in grado di distruggere il suo opponente nella maniera più tranquilla possibile, da questa immagine saltò fuori Valder. In questo caso, ho deciso che il rivale su cui Valder tenesse gli occhi fissi da tempo fosse Treize. Quindi il motivo per cui esiste il Hydra è perche il Dottor Berge lo ha creato per affrontare Treize, su esplicita richiesta di Valder.

Cosa ci dite dal punto di vista del mecha-design? Il Hydra si trasforma in una sorta di Zeong.
Shintani: Il Hydra ha avuto una nascita un pò tribolata, si tratta dello schizzo nato dalla richiesta “Il Gundam malvagio venuto dallo spazio”. Avrebbe dovuto ricordare un alieno di 3 metri. Capite? E la parte posteriore ricordava la gonna dello Zeong.
Tokita: Sì, sì, capisco!
Shintani: In questa forma, ricorda un alieno di tre metri.
Tokita: Ora che me lo dici… Capisco.
Shintani: Quindi, in quel momento decisi di renderlo simile ad uno Zeong. E’ molto facile uscirsene con questa trasformazione, perchè si tratta di ripiegare la parte inferiore in quella superiore. Io ed Akutsu ci siamo ammazzati dalle risate disegnandolo. Sono stato sgridato per aver giocherellato con l’Universal Century.
Tokita: E’ passato così tanto tempo...
Shintani: A questo punto passavo le mie idee ad Akutsu, e lui le definiva. Tuttavia, lavorando sul gunpla, la gonna si rivelò più difficile del previsto da rendere in tre dimensioni, e chiedemmo una consulenza ad un collega esperto di design in 3D.
Tokita: Considerando i gunpla di quel periodo, si trattava di design davvero complessi. Non ci sono molti plamo che non presentino discordanze col design. Anche il Griepe rientra tra questi, è incredibile che la tecnologia di allora potesse far combaciare design e 3D.
Shintani: Beh, io ed Akutsu lavoravamo a braccetto, quindi non c’era molto spazio per l’inconsistenza. Abbiamo persino calcolato la quantità di polycaps necessari.
Tokita: Mi interessa anche molto l’argomento in cui nello stampo vengono separati i vari colori. La tecnologia di oggi mi sembra molto più semplice.
Shintani: In realtà, è il contrario. In quel periodo la maggior parte degli stampi erano monocromatici, quindi alcune parti venivano rese come adesivi. C’è una striscia rossa nel grigio qui sulla spalla, ma invece di complicarmi la vita ho fatto la parte rossa come un adesivo.
Tokita: La BEE-CRAFT si occupava del design anche degli adesivi?
Shintani: Già. Era uno dei miei compiti. In quel periodo pensavo sempre a come sfruttare al meglio gli adesivi, per utilizzarli per arricchire il design. Ad esempio, le linee gialle sulla spalla dell’Aesculapius. Oppure utilizziamo gli adesivi all’interno delle parti concave. Sono piccoli stratagemmi per rendere più accattivante il modello.

I primi schizzi del Hydra ed il suo design definitivo.

Parliamo adesso del sesto modello, il Burnlapius.
Tokita: Eravamo già nel mezzo della serializzazione e non ci sarebbe stato spazio per il Burnlapius. Tuttavia, vedendo tra gli schizzi di Akutsu questo mezzo che sembrava il Hy-Gogg, ho chiesto se potessi usarlo, poi ne ho parlato con la Bandai e ho ricevuto il via libera. Per quanto riguarda il nome, lo scelsi io dopo tre tentativi. Il mio referente mi chiese cosa significasse, ed io risposi che sembrava figo e che desse l’idea di qualcosa che bruciasse. Ricevetti l’ok, ma in realtà è un nome che non significa niente 😃
Shintani: Per quanto riguarda il Burnlapius, originariamente erano previsti cinque macchine per la serie, ma si iniziò a vociferare riguardo un sesto modello. Mi fu chiesto un disegno, e mi ispirai al Hy-Gogg. Tuttavia non riuscivo a cavarne un ragno dal buco e la data di scadenza si avvicinava, quindi finì per metterci le mani Akutsu. In seguito mi sorpresi di vederlo nel manga.
Tokita: A quel tempo non comunicavo direttamente con Akutsu e Shintani. Parlavo soprattutto con la Sunrise e la Bandai, e non sapevo quanto fosse condiviso con voi della storia.
Shintani: Anche noi comunicavamo per lo più con i responsabili di Sunrise e Bandai. Praticamente non ci conoscevamo. Come dicevo la scorsa volta, pur non parlandoci, era eccitante questa sensazione di lavorare contemporaneamente alla stessa cosa, seppur separatamente.
Tokita: C’erano da un lato i designer, e noi mangaka dall’altro.
Shintani: Non sapevamo come procedesse il manga, eravamo solo concentrati sul nostro compito di rilasciare i nostri cinque modelli.
Tokita: Ricevemmo il calendario delle uscite dei gunpla proprio a metà lavoro. Ogni mese ne era schedulato uno.
Shintani: In contemporanea, studiavamo i concept e ne inventavamo le gimmick.

Design definitivo del Burnlapius.

Il concept geniale di Tokita-sensei e il divertimento nel modificarlo

Adesso vorrei parlare di “Operation Galliarest”. La serie ormai ha più di vent’anni, ma questa nuova serializzazione è iniziata nel 2018.
Tokita: Quando l’editore mi ha detto che avremmo lavorato ad un nuovo episodio di G-Unit ho immediatamente pensato che mi sarebbe piaciuto lavorare di nuovo con gli ASTRAYS. E così fu. Così, si sarebbe trattato di avere delle unità Geminass 3 e 4 al posto delle unità 1 e 2. Inoltre visto che amo il pattern Attacco-Difesa di Mercurius e Vayeate, l’ho utilizzato anche per le unità 3 e 4.

A Tokita è stato chiesto di abbozzare delle idee per i due modelli, ed il risultato è molto piacevole, sono mezzi ben definiti ma che lasciano anche libertà interpretativa ai designer.
Shintani: E’ stato di grande aiuto. Inoltre per la prima volta in G-Unit ho avuto modo di rispondere ad una richiesta diretta di Tokita-sensei, ne sono stato entusiasta. A dire il vero, ne era passato di tempo dall’ultima volta che io e Akutsu abbiamo lavorato nuovamente insieme allo stesso progetto. Ai tempi di G-Unit lavoravo a braccetto coi designer per creare i prototipi, ma adesso il lavoro è assegnato in fasi separate, e non c’è più molta interazione. Tokita ci ha regalato dei design stupefacenti...

I primi schizzi delle nuove unità Geminass di Operation Galiarest firmati da Tokita.

E’ stato più bravo di quanto ti aspettassi 😃
Shintani: In ogni caso, mi ha fatto venire subito la voglia di farne un gunpla. Ho passato gli schizzi di Tokita ad Akutsu, che ne ha definito le varie gimmick. Poi passavamo le bozze a Tokita che ci richiedeva se potevamo fare quest’altra modifica, e via. Era un bel pò che non si lavorava in questo modo diretto.
Tokita: Inizialmente pensavo di restare sull’onda stilistica di G-Unit, ma grazie a Shintani l’aspetto è stato enormemente modificato. Pensate al misterioso Geminass che si vede sulla copertina del numero di questo mese 😃
Shintani: Akutsu si è divertito un pò troppo 😅 Ho cercato di mitigare un pò l’aspetto dei modelli attraverso i colori.
Tokita: Quando penso alla colorazione mi trovo molto in difficoltà, non credo sia un’abilità poi così comune a tutti i designer.
Shintani: Visto che ho iniziato ad occuparmi di colorazione proprio con G-Unit, ci tengo ad esservi coinvolto anche adesso. Ho provato a pensare a dei colori che non avessi utilizzato la scorsa volta. Tokita: E’ il nostro obiettivo raggiungere la perfezione in ogni aspetto. E vogliamo anche sorprendere il lettore. E’ bello avere a propria disposizione un designer che è anche in grado di definire il giocattolo, nel suo progetto. Perchè piace anche a me.
Shintani: Akutsu ama i giocattoli, quindi tiene sempre in considerazione questo genere di meccanismi. Akutsu cerca sempre di mettere dei dettagli realistici nel suoi design, poi ecco spuntare una testa strana perchè vuole divertirsi, ma nell’insieme non dà fastidio perchè il design è bilanciato.


I design definitivi dei nuovi Geminass di Akutsu e la "nuova unità" che appare sulla copertina di Gundam Ace.

Cosa ci dite di divertente sull’ideazione dei gunpla di “G-Unit”?
Shintani: C’è una storia che una delle vecchie leve della Bandai mi ha raccontato. Nella creazione del gunpla si tiene in considerazione, ovviamente, la storia, ma di suo deve avere già degli elementi che ne giustifichino l’acquisto. E' quello che è successo per le gimmick di Gundam Formula 90, ad esempio. Da quando mi è stato rivelato ciò, ho cercato di fare del mio meglio per rendere interessanti i gunpla di Gundam W e Gundam X anche da questo punto di vista, quello del giocattolo. G-UNIT è un pò la quintessenza di questo approccio, voler far comprare un gunpla perchè il modello è interessante, anche se non lo si conosce.
Tokita: G-Unit è una serie nata per vendere i gunpla, soprattutto ai bambini, che sono il target primario di riviste come Comic Bom Bom. Ho cercato comunque di accompagnarli ad una storia esplosiva e vivace, e fortunatamente c’è stato un buon responso.
Shintani: Esatto. I gunpla tuttora popolari, e se si è deciso di farne un seguito adesso è perchè la storia ha ancora molti fan.

E’ come se i bambini di allora fossero rimasti affascinati da quei “gunpla interessanti” che comprarono allora.
Shintani: Penso sia proprio così. G-Unit è un lavoro che si ricorda con piacere, quindi sono estasiato da questa nuova opportunità, e la mia mente è solo concentrata sulla colorazione dei prossimi gunpla di G-UNIT. Inizialmente la colorazione poteva contare sull’ausilio degli adesivi, ma ora la faccenda è più complessa. Adesso alla Bandai hanno la possibilità di incrementare l’utilizzo di colori e il numero degli sprue per definizioni più precise, ma se ci sono troppi pezzi, destinati ad aumentare con l’aumento dei colori utilizzati, l’acquirente potrebbe sentirsi scoraggiato nella costruzione perchè troppo complicata. Quindi cerco di ridurre i colori in gioco, ma sono ancora troppi sprue...

Costruire plamo per comprendere a meglio il Mecha-design

Shintani, lei negli anni ‘80, durante il "Gunpla Boom", si trovava all’estero, vero?
Shintani: Esatto, mi trasferii all’estero dopo la trasmissione di Gundam, e quando tornai si era da poco concluso Z Gundam. I prodotti di Z Gundam riempivano i negozi, ed io non li conoscevo. Studiandomeli un pò, mi dissi, "questo è il Gundam, questo è il nipote dello Zaku--” e alla fine optai per un modello che non riuscivo a categorizzare, ovvero lo Hyaku-Shiki. Aveva un “100” in caratteri cinesi scritto sulle spalle, dalle gambe si intravedeva l’impalcatura interna, e aveva una faccia, quindi era un Gundam, non un GM. C’era un tizio che sembrava Char, ma la scatola diceva che non conteneva “Quattro Vageena”, e io non riuscivo a capire 😃 Subito dopo, realizzai che per un bambino non c’era niente di meglio che comprarsi un MS simile con la propria paghetta.
Tokita: Qualche tempo fa un mio collega mi ha raccontato che il figlio, entrando in un negozio di modellismo, si è fatto comprare un Methuss.
Shintani: E’ il fatto che si trasformi a renderlo un acquisto appetibile. Parlo per esperienza, spesso anche io acquisto i gunpla senza che mi interessi del personaggio. Se entri in un negozio di modellismo, e guardi tra le scatole dei vari mezzi senza necessariamente mirare a qualcosa di specifico, a parità di prezzo, è ovvio che finisci per comprarti un gunpla. Recentemente ho lavorato su un Hy-Zack.
Tokita: Ne costruisci molti durante i week-end, vero?
Shintani: Lo faccio soprattutto perchè a tempo debito non ho avuto modo di farne.
Tokita: Quindi ci sono molti plamo che stai assemblando per la prima volta?
Shintani: Tantissimi. L’altro giorno ad esempio ho costruito un Dougram. Il fatto di essere tornato in Giappone dopo la trasmissione di Z Gundam, significa che non avevo visto neanche L-Gaim. Visto che il mecha-design sta subendo un progresso rapidissimo devo tenermi aggiornato, e ho realizzato che il modo migliore per comprendere certi meccanismi del design è costruire plamo.

In chiusura, vi mostro l'illustrazione degli ASTRAYS su cui si basa il nuovo gunpla del Geminass 01 in uscita a Maggio, ed i cui preordini apriranno a Febbraio:
Non è ancora chiaro se il redesign coinvolga solo questo modello, o verranno ricreati anche gli altri quattro della linea (seguiti dai modelli di Operation Galiarest)-- Noi incrociamo le dita e stiamo a vedere!

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