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Gli Eredi di "Hathaway": da "Gundam W" a "Iron-blooded Orphans"

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In questi giorni sembra stia ottenendo ottimi risultati di pubblico e critica l'ultima fatica cinematografica targata Gundam, Mobile Suit Gundam Hathaway, da poco disponibile anche su Netflix.
Ovviamente i più sono rimasti molto colpiti dai contenuti di un'opera; alla domanda di Tomino alla produzione sul perchÚ proporre "adesso" un lavoro tutto sommato datato come Hathaway (ricordiamo che la pubblicazione del romanzo iniziò nel 1989) il buon Ogata rispose "perchÚ adesso i tempi sono maturi per proporlo".
E' innegabile che ad aver reso questi tempi "maturi" un apporto fondamentale lo abbiano dato le serie degli Universi Alternativi, che da Hathaway hanno preso a piene mani più o meno volontariamente, contribuendo ad "addomesticare" i fan a certe tematiche. In questo articolo ho intenzione di delineare brevemente questi contributi, cercando comunque di limitare gli spoiler.

Prima spendiamo due parole sull'autore però, Yoshiyuki Tomino.
Posso solo immaginare la frustrazione del doversela vedere al botteghino anche contro il suo figlioccio Hathaway, un'opera che al giorno d'oggi l'autore considera inattuale e obsoleta.
In effetti, se togliamo la straordinaria regia di Murase che tiene letteralmente in piedi l'intero film, l'andazzo della trama di Hathaway Ú certamente ripetitiva, se conosciamo la produzione di Tomino e le sue fisse a partire da Z Gundam, tra gggiovani ribelli e fillette fatale.
Per Tomino Hathaway era da interpretare come la parola "fine" su Gundam e l'Universal Century, ma la produzione sembra aver avuto tutt'altra intenzione, con la trilogia cinematografica inserita strategicamente nel UC NexT 0100 Project a fare da ponte tra Il Contrattacco di Char e l'Universal Century "remoto" di Gundam V... In questo contesto, Hathaway all'interno del franchising acquista un ruolo decisamente differente dalle intenzioni originali di Tomino.

Tomino mette al centro dell'azione di Hathaway non più lo scontro tra due eserciti, ma la reazione di un'organizzazione terroristica ai continui soprusi perpetrati dalla Federazione Terrestre, sempre più impegnata a conservare la Terra come un pianeta "per ricchi", inaccessibile a coloni e classi sociali disagiate.
Come discendente spirituale dell'AEUG di Z, quindi, Mafty non si limita ad avere al suo interno Federali infastiditi dell'andazzo che sta prendendo l'organizzazione di cui fanno parte, ma raccoglie un pò tutti quegli emarginati e disillusi nati con le precedenti "rivoluzioni fallite", di cui quella di Char Ú solo la più recente.
La prima serie gundamica a mettere al centro dell'azione un gruppo terroristico con un'impostazione simile Ú stata Gundam W. I G Boys di Wing condividono con Mafty la convinzione distorta che il mondo possa essere pacificato solo attraverso il conflitto e lo sradicamento delle forze reazionarie. Questo tema ritornerà anche in Gundam 00, con la posizione controversa di Celestial Being sottolineata da subito dalla reazione della popolazione, che non esita a identificarli come una forza di disturbo nella pace apparente dell'Anno Domini.
Questo del "gruppo terroristico" Ú un concept che si affaccerà anche nella seconda stagione di Iron-blooded Orphans. Se inizialmente infatti non esitiamo a riconoscere nella brigata Tekka un gruppo di ragazzi alla ricerca di riscatto sociale, col passare degli episodi, messi davanti all'inconsistenza dei progetti di Orga per il gruppo, Ú facile veder manipolati questi ragazzi da eroi a complici di un avventato colpo di stato.
In tutte queste serie il conflitto bellico non Ú quindi mai visto come risolutivo, ma come un perpetrare le posizioni sbagliate del sistema che si intende abbattere.
Il terrorismo in queste serie, quindi, non Ú rappresentato come una valida alternativa all'oppressione, ma come un presupposto che, sì, dà vita a nuovi eroi e nuovi martiri, ma sostanzialmente non fa altro che rafforzare lo status quo originale: pensate ad esempio a Gundam 00, dove i Celestial Being si rivelano non il fine ultimo del Piano di Aeolia, ma un'esca per mettere in funzione l'unificazione dei poteri terrestri contro un "nemico comune"; pensate a Wing, dove l'Operation Meteor fa da trampolino alla sistematica salita al potere di OZ e la loro promozione anche nello spazio; pensate a Orphans, dove la "rivoluzione" del Tekkadan sarà ironicamente promossa proprio da Rustal-- Tuttavia, nei lavori di Tomino come nelle serie successive, non c'Ú una critica di chi si ritrova a far parte del gruppo terroristico in quanto tale, quanto un tentativo di capire e motivare le ragioni, pur non giustificandole, di chi decide di scegliere questa strada.

Dietro questi movimenti rivoluzionari agiscono spesso nell'ombra intellettuali o scienziati che spronano i protagonisti ad entrare in azione in virtù di ideali più grandi di loro. Se dietro il Mafty di Hathaway c'Ú la sfuggente figura di Quack Salver, in Wing abbiamo i cinque scienziati creatori del Gundam e in 00 il misantropico Aeolia Schenberg. Iron-blooded Orphans, pur rifacendosi a questa tradizione nella figura ispiratrice di Orga, vi segna anche una cesura mettendo questo "leader" in primo piano e accomunandolo all'ingenuità e incompetenza dei suoi sostenitori. Altro discorso per la figura dell'"Uomo Mascherato" interpretata da Mcgillis, che poteva essere un valido esempio di questo "leader intellettuale che controlla nell'ombra le azioni dei protagonisti", ma perde di peso e valore col proseguio della storia, pur trascinando i protagonisti nel loro tragico epilogo garantendosi il loro supporto nella parte finale della storia.

Partendo da queste "eminenze grigie" Ú da sottolineare l'anonimato delle organizzazioni. In Hathaway il protagonista viene indicato come il leader di Mafty, ma in realtà il gruppo ha più sfaccettature di quante si creda, e si allaccia all'idea molto attuale del "cane sciolto", ovvero che chiunque sufficientemente motivato possa definirsi Mafty e agire nel suo nome, come esemplificato nella scena d'apertura del dirottamento, con buona pace del sesto senso di Gigi.
Anche in Gundam W i protagonisti si muovono mantenendo l'anonimato, utilizzando dei nomi in codice ed identità fittizie; in questa serie c'Ú addirittura un passo avanti, nello stile complottistico che tanto ama Sumisawa, ovvero che l'Organizzazione per la Liberazione delle Colonie agisce addirittura alle spalle delle Colonie, costringendone all'angolo le amministrazioni quando i nodi vengono al pettine, risultando nella messa al bando dei nostri G Boys da parte dei loro stessi alleati-- Questo concept dell'organizzazione anonima Ú presente con ancora più vigore in Gundam 00, che condivide con Hathaway l'interazione tra organizzazione e popolazione attraverso la diffusione di video a canali unificati che esplicitano le azioni attuali e future di Mafty come di Celestial Being.
In Orphans il procedimento Ú quasi inverso: la brigata Tekka parte come una piccola realtà locale e man mano i suoi membri diventano sempre più rilevanti, sempre più famosi, col disagio dei protagonisti esplicitato nell'episodio delle sorelline di Biscuit che frequentano una scuola e sono sotto l'attenzione indesiderata dei compagni di classe-- Qui però c'Ú il tema della definizione di "essere umano", e se Mafty, G Boys e Celestial Being sono esecutori di ideali più alti di loro, che sovrascrivono la loro individualità, per la brigata Tekka Ú fondamentale invece raggiungere quella identità negata in quanto "rifiuti spaziali"... In questo senso pensate all'immagine molto forte della "lapide commemorativa", prima con i nomi dei compagni uccisi nella calligrafia infantile di Mika, in seguito scarabocchiata dai detrattori: si tratta di piani interpretativi molto differenti.

Parlando di differenze sostanziali, non riesco a non tirare in ballo i personaggi femminili, probabilmente l'elemento più vistoso nel quale notiamo il passaggio del tempo. Se Hathaway Ú un romanzo scritto da un Tomino quasi cinquantenne che rimpiangeva gli anni '70 e l'ideale della ragazza sessualmente emancipata che mantiene il moe di una certa "innocenza" di fondo, la bella "dea" in grado di far deragliare le convinzioni del protagonista e del resto della fauna maschile attorno a lei col semplice "potere del pilu", gli anni '90 e il nuovo millennio necessitano di esempi più attuali e al passo coi tempi, nella considerazione del pubblico femminile oltre che a quello maschile.
Relena Ú a metà tra le due interpretazioni; da una parte Ú anche lei una "dea ispiratrice" che salva Heero dalla sua nullificazione individuale, e anche lei nelle sue scelte e interazioni Ú mossa da un'evidente esigenza erotica, che quasi sovverte le parti tra "cacciatore e preda" con l'insistenza quasi virile della ragazza nel suo voler "appropriarsi" di Heero, ma Ú caratterizzata anche e soprattutto come una fonte di confronto e riflessione filosofica ed esistenziale che in Gigi Ú sì presente, ma resta confusa e accennata; Relena con le sue posizioni pacifiste svolge un ruolo estremamente attivo nella sua interazione coi personaggi, anche se le sue idee si rivelano utopistiche e irrealizzabili, il suo contributo pungola i personaggi dall'interno, nella loro sfera intellettuale prima che carnale.
La Marina di 00 segna un punto di svolta fondamentale perchÚ connette in maniera più precisa il rapporto tra donna e politica; come Relena, anche Marina ha sogni di progresso e pacifismo, e come Relena Ú costretta a scendere da un palco di cui percepisce il peso per ricostruirsi in una nuova figura edificante.
Se però Marina trova la sua dimensione limitandosi alle famose "materie di accudimento", ben di altra pasta sembra fatto lo sviluppo del personaggio della Kudelia di Orphans, che raggiunge un posto di spicco nel nuovo governo terrestre e può permettersi di parlare "alla pari" con Rustal, che ne loda a denti stretti l'audacia. Tutti questi personaggi femminili partono da presupposti simili, quasi "leggendari", per poi evolversi in altro, in interpretazioni che seguono il concept di "emancipazione" nell'esigenza dei tempi.

Ciò che però colpisce di Hathaway, e che dà corpo ai dubbi di Ogata nell'incipit di questo articolo, Ú però il suo caustico, cinico finale in cui Tomino persiste nella sua opera di "smantellamento" di Gundam partita da Il Contrattacco di Char.
Un finale con cui anche le serie che abbiamo portato ad esempio finora hanno fatto fatica a confrontarsi-- Ma questo significa che Hathaway Ú quindi superiore a Wing e 00 per la sua conclusione? Certamente no, si tratta di una differenza legata alle circostanze degli autori: da una parte il creatore originale ai ferri corti con una creatura che non sente più sua, dall'altra dei creativi che hanno la possibilità di creare il "loro" Gundam e cercano di infonderlo di messaggi il più edificanti possibile.
Orphans invece, a sorpresa, omaggia forse con più fedeltà il messaggio originale di Tomino, infondendolo di un pessimismo inedito che sfocia nel cinismo, più che nel realismo che tanti gli attribuiscono.
In questo modo, e con queste serie, forse riusciamo a capire il percorso di un lavoro controverso come Hathaway, ma Ú interessante e degno di approfondimento anche come queste serie abbiano rinnovato e adattato ai loro "tempi" i messaggi e temi originali del romanzo.

Un altro punto in comune che Hathaway condivide in maniera molto stretta con Orphans Ú senza dubbio l'inedita rappresentazione dei Gundam. Mentre in Wing il design dei Gundam riprendeva il modello del "personaggio eroico" introdotto da G Gundam e così caro alla Sunrise, e in 00 il Gundam rappresentava il valore salvifico della tecnologia inondato di attualità, nell'adattamento di Murase il Penelope Ú il "mostro". In molti abbiamo notato e sottolineato come l'attacco a Davao e l'aspetto del Penelope ricordino in tutto e per tutto un tokusatsu a tema kaiju: l'aspetto grottesco, i suoni bestiali che produce e i movimenti di una meccanica quasi organica, lo rendono in tutto e per tutto un "mostro gigante"; nonostante il ruolo di "Gundam del Protagonista" anche lo Xi non Ú da meno, ed anzi nel film ci viene presentata un'inedita "Flight Mode" che lo assimila ancora di più al Penelope come sua unità gemella. In Orphans il Barbatos ha le stesse identiche caratteristiche: già intuibili dal nome, che lo associano a un demone, durante la serie il modello assume peculiarità sempre più animalesche, fino a sfociare nel Lupus Rex che mette una croce sopra l'eroico antropomorfismo degli anime robotici. Mi chiedo se anche nell'intenzione del mecha-designer originale di Hathaway, Yasuhiro Moriki, ci fosse questa intenzionalità di un Gundam "bestiale", o semplicemente non si fosse mai posto il problema di vederli in movimento, essendo illustrazioni per un romanzo...
Per chiudere l'argomento mecha, ho trovato interessante la modalità di recupero dello Xi Gundam, avvenuta in campo sub-orbitale terrestre. Questa immagine dello Xi "spedito" da Anaheim in segreto in un anonimo modulo per il rietro atmosferico, e Hathaway che una volta a bordo deve subito vedersela con l'attacco dei nemici che hanno mangiato la foglia mi ha ricordato la dinamica dell'Operation Meteor nel primo episodio di Wing.

Un grande assente delle tematiche care a Tomino invece resta l'ecologia. Nell'adattamento cinematografico questo elemento viene ripreso molte volte, inquadrando spesso il testo del professore di Hathaway, "Aerial Enviromental Botany" di Amada Mansan, così come le vivide riprese alla flora lussureggiante dell'orto botanico di Davao-- Per non parlare del discorso che Hathaway accenna al tassista durante il suo tentativo di allontanarsi dall'attenzione dei Man Hunter, e il vero fatto che sia, nonostante tutto, uno studente di botanica. Sono dei riferimenti che mi hanno ricordato molto un altro progetto gundamico, G-Saviour, che affrontava l'argomento in riferimento alla crisi alimentare e il consumo di risorse planetarie.
Wing e Orphans invece preferiscono concentrarsi su temi più esistenziali, oltre a bisbocciare su politica e sociologia-- 00 affronta questo argomento in maniera inedita sfiorandolo con l'utilizzo dell'energia solare come forma perpetua e pulita di alimentazione, ma l'argomento Ú più che altro un pretesto per esemplificarci le dinamiche del gioco a somma zero delle grandi economie globali--

Riflettevo che ci sono molti temi e argomenti da esplorare nel mondo gundamico, e visto che questo articolo ha come riferimento citazioni ricorrenti, sarebbe anche interessante prenderne in considerazione di meno appariscenti, ma ci sta' che questo particolare franchising prediliga alcuni argomenti piuttosto che altri, magari percepiti come più rappresentativi.
Di certo, resta interessante analizzare come dal "vecchio" ci sia sempre l'opportunità di tirare fuori qualcosa di "nuovo", che sia un'interpretazione o un punto di vista inedito, così come il nuovo sappia arricchire il vecchio, concetto esemplificato nella straordinaria regia di Murase per quanto riguarda l'inattuale ed obsoleto Hathaway.

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