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"La Feroce Battaglia di Gundam W&X" - Intervista a Shinji Takamatsu

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Sulla pagina dell'agenzia di doppiaggio AGRS Ú stata pubblicata una lunga intervista in quattro parti dedicata al mitico Shinji Takamatsu, che da queste parti celebriamo come regista di Gundam X, oltre che come l'eroe che ha traghettato verso il finale Gundam W nel suo periodo di crisi.
Nella lunga intervista, Takamatsu, pungolato dal doppiatore Tomokazu Sugita, che sotto il regista ha interpretato il ruolo di Gintoki in Gintama, si lascia ad andare ai ricordi, partendo dalla prima esperienza come storyboarder di Z Gundam sotto la severa guida di Tomino, fino ad arrivare a Gintama.
Quest'oggi voglio regalarvi la traduzione parziale della terza parte dell'intervista, quella incentrata sui retroscena della produzione di Gundam W e Gundam X.
Credo sia un argomento estremamente interessante, in primo luogo perchÚ contestualizza l'ambiente in cui sono nati e si sono sviluppati certi progetti, in secondo luogo, perchÚ lanciano una luce inedita sullo stato dell'animazione televisiva in quegli anni.


Takamatsu ha lavorato a lungo alle serie "Brave", ma stava per tornare a Gundam con "Gundam W". So che Ú stato direttore ad interim, ma come Ú stato coinvolto?
Takamatsu:
Quando stavo lavorando a Goldran, mi Ú stato chiesto di andare allo Studio 1 perché c'era un'emergenza. Era intorno al Settembre del 1995, circa sei mesi dopo la messa in onda di Gundam W, credo...

Uno sviluppo inaspettato.
Takamatsu:
Hideyuki Tomioka, il veterano con cui avevo esordito con Votoms, era il produttore, e il regista, Shigeru Ikeda, se ne era appena andato. L'episodio 30 aveva lo storyboard, la parte A era stata controllata dal regista, la parte B no. Lo storyboard per l'episodio 31 era in assegnazione, e non c'era la sceneggiatura per l'episodio 32. Questa era la situazione.

Quindi da lì in poi era una landa desolata. Di solito non c'Ú molto da fare in queste situazioni se non andare nel panico. Come ha fatto a rimettere in sesto il progetto?
Takamatsu:
Non avremmo fatto in tempo a lavorare sull'episodio 32 senza sceneggiatura, quindi ho incluso un episodio riassuntivo per tirare un pò il fiato, e mi sono costretto a tenermi libero per un mese dagli altri impegni per lavorarci su. In quel periodo ho parlato con gli sceneggiatori ed il resto dello staff per riorganizzare il tutto.

Alla faccia del crunch! E' comunque incredibile che sia riuscito a prendere in mano la situazione in certe condizioni--!
Takamatsu:
In tutto ciò, in seguito abbiamo scoperto che sarebbe dovuto apparire un nuovo MS chiamato "Epyon" e Bandai ci ha esortato a "farlo uscire il prima possibile". Dovevamo quindi realizzare un episodio in cui apparisse l'Epyon, così ho chiesto a Katsuyuki Sumisawa di scrivermi una sceneggiatura in una settimana, che ho approvato alla prima bozza... Per quanto riguarda lo storyboard, io e Nabeshin (Shin'ichiro Watanabe) ce lo siamo diviso a metà completandolo in una settimana.

In pratica ha dovuto curare un progetto senza saperne nulla, e anche il resto dello staff era in difficoltà... Inoltre, anche se siete riusciti a gestire l'apparizione dell'Epyon da lì in poi c'era di nuovo il vuoto totale, come ha fatto a finalizzare i contenuti?
Takamatsu:
La struttura della serie ideata da Ikeda si era esaurita in due settimane, e ci mancavano ancora sei mesi di programmazione... Avevamo raggiunto l'episodio 33, quindi ce ne mancavano ancora circa una ventina-- Davanti a noi, il nulla.
Ma non potevamo fermarci, così ho richiesto sempre più sceneggiature agli scrittori che avevano risposto al mio appello, e sempre più storyboard. Non potevo neanche assisterli e dirgli cosa fare, così la trama si Ú espansa un pò per conto suo.

Riguardando i contenuti, credo di capire cosa intenda. Certo deve essere difficile stabilire un sistema di controllo in una situazione simile.
Takamatsu:
Già, ero ancora a lavoro su Goldran, quindi ho lasciato che fosse il resto dello staff a controllare gli storyboard. Tutti dicevano, "Se ognuno di noi fa del suo meglio, ce la faremo", ma era un procedere alla cieca senza avere idea della destinazione. Il direttore artistico era responsabile della fotografia, il direttore del suono dell'audio e così via. Era un ambiente di lavoro fin troppo libero dove nessuno governava.

Dopo aver sentito questa storia mi Ú venuta voglia di riguardare gli episodi finali di "Gundam W"... Ci sono state altre difficoltà dietro le quinte?
Takamatsu:
A questo proposito, ricordo che l'OP sarebbe dovuta cambiare per il terzo cour. Ovviamente la canzone Ú cambiata come da programma, ma noi della produzione non abbiamo fatto in tempo a stargli dietro, quindi fu utilizzata anche se non avevamo ancora pronta l'animazione per la sigla.

Ah, Ú andata così. Ricordo che la canzone veniva suonata come inserto, e la sigla Ú cambiata solo in seguito. Ricordo che mi ero chiesto "Ma perchÚ adesso?"
Takamatsu:
Eravamo così impegnati nella realizzazione della serie che non abbiamo avuto il tempo di animare una nuova sigla. Non potevamo farci nulla, quindi abbiamo deciso di utilizzare la canzone come inserto. Il motivo per cui veniva suonata ogni settimana durante le scene di battaglia era che non avevamo ancora realizzato la nuova animazione per la sigla d'apertura.
Poi abbiamo finalmente raggiunto i tempi schedulati e ci siamo detti: "Forse possiamo fare la sigla d'apertura?". Credo che sia stato ad un paio di episodi prima dell'ultima puntata che l'abbiamo completata. Alla fine, credo che sia stata trasmessa solo una o due volte per intero.

Nonostante questi assurdi retroscena, "Gundam W" Ú una serie ancora molto amata, che anche io ho apprezzato durante la visione. Ancora una volta sono strabiliato dalla sua abilità nell'essere riuscito a portarla a termine nonostante la situazione.
Takamatsu:
Beh, ho dovuto mettere in piedi la storia dal nulla, quindi ci sono delle incoerenze, ad esempio in ciò che sostengono i personaggi, tra la prima e la seconda parte. Ma non c'Ú niente che non ho fatto pur di completare il lavoro.
In parole povere, per due cour Gundam W Ú stata attaccata ad un macchinario per il supporto vitale... Se si prova a riportarla al suo stadio originario, delle contraddizioni escono fuori per forza.

E' stato avvicinato in un momento di estrema gravità, ma subito dopo si Ú trovato alla regia di "Gundam X". E' la serie immediatamente successiva a "Gundam W", ormai era diventato di casa?
Takamatsu:
Sì, proprio così. Stavo già lavorando al nuovo progetto in quel caos. Il motivo per cui Gundam X inizia con un'ambientazione piuttosto disperata potrebbe essere perché l'ambiente di lavoro di Gundam W era disperato 😃

In studio sarete stati praticamente esausti. Come ha fatto a gestire l'intero progetto e la sceneggiatura?
Takamatsu:
Ho scritto la parte "C'era una volta una guerra..." nell'avant title, poi sono andato dallo sceneggiatore Hiroyuki Kawasaki dicendo "Dobbiamo fare Gundam, quindi per favore fallo".
Non ho avuto il tempo di comunicare con lui perchÚ il tempo stringeva. Avevo lavorato con Kawasaki a J-Decker e Goldran quindi mi fidavo del suo operato. Non aveva avuto tempo di formare una squadra, quindi ha scritto l'intera serie di tre cour da solo.

Nonostante tutto, lo staff Ú riuscito a serrare i ranghi e completare certe sfacchinate grazie alla fiducia che provavano nei suoi confronti. Come ho sperimentato in prima persona, c'Ú un tremendo senso d'ansia in certi luoghi di lavoro, quindi il potere del leader Ú molto importante.
Takamatsu:
In quel periodo, la fascia serale per la trasmissione degli anime era stata sostituita da una fascia per i notiziari e tutti gli anime e le serie fantascientifiche erano stati spostati al mattino. Fu deciso che anche Gundam X sarebbe stato spostato al mattino a partire dalla terza stagione.

Me lo ricordo bene, facevo di tutto pur di resistere fino alle trasmissioni delle 5 del mattino...
Takamatsu:
La decisione Ú stata presa quando la prima metà della sceneggiatura era già stata completata, quindi la struttura della serie Ú stata frettolosamente adattata a un formato di tre cour. Ecco perché la seconda metà di Gundam X si sviluppa a un ritmo così veloce.

Quando si verifica il caos in settori non legati alla produzione, Ú inevitabile sentirsi impotenti, non Ú vero? Quando era al comando, ha mai pensato: "Forse dovrei scappare anch'io"?
Takamatsu:
In certi momenti mi sembrava di non avere altra scelta che "Devo farlo e basta".

T-troppo figo!
Takamatsu:
Ad essere sincero, non so se ora mi spingerei a tanto. All'epoca non ci pensavo nemmeno, pensavo solo "Devo fare qualcosa" e mi costringevo ad arrangiarmi. Di conseguenza, dopo Gundam W e Gundam X ero così esausto che dopo circa un anno e mezzo stavo cadendo a pezzi, sia fisicamente che mentalmente.

Io ero dalla parte divertente dello schermo, quindi non avevo idea di cosa vi succedesse dietro... Ma credo che il suo duro lavoro ed i suoi sforzi abbiano avuto un significato.
Takamatsu:
Mi fa piacere sentirlo dire 😃

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