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∀ Gundam Episodes ① Promozione

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Il 2024 segna il 25° anniversario di ∀ Gundam, uno dei lavori più significativi della produzione gundamica di Yoshiyuki Tomino-- Forse il suo primo "vero" Gundam.

Per celebrare questo anniversario ho deciso di rimpolpare un pò la lore di questa serie offrendovi la traduzione dei racconti brevi che costituiscono il volumetto Episodes, firmato dal romanziere di fantascienza Shigeru Sato e che chiudono la sua esperienza nell'adattamento in romanzo della serie TV.
Sato, pur non essendo direttamente legato alla produzione dell'anime è fan di lunga data di Gundam e ha collaborato con Shigeru Morita, membro dello Studio Nue e curatore dell'ambientazione di , e sembra che per la compilazione dell'adattamento in romanzo della serie TV abbia incluso anche elementi originali ideati da Tomino ma non inclusi nell'anime.

Anche questi brevi racconti quindi, pur incentrandosi su un'interpretazione personale delle vicissitudini dei personaggi in questione, tengono però conto dell'ambientazione originale e possono costituire un'interessante risorsa di minutaglia targata Correct Century.
Il volume è inoltre illustrato da un altro grande, il mangaka Kenji Tsuruta, che ha saputo reinterpretare i personaggi di in maniera particolarmente evocativa, di cui potete vedere un accenno nella "copertina" dei post!
In questo primo capitolo, scopriamo le circostanze che hanno costretto Loran ad offrirsi come candidato per la "discesa sperimentale" sulla Terra, concentrandosi sull'addestramento ricevuto, il legame di amicizia con Keith e Fran, ma anche le condizioni di vita sulla Luna nelle aree più periferiche. Buona lettura!


Rat-roller

Il Rat-roller stava ruotando molto al di sopra di Genganam.

Il motivo per cui ruotava nascondendosi dalla Terra era la sua importanza militare.
Infatti, era sotto il controllo del Corpo dei Guerrieri Lunari, il cui addestramento dedicato era gestito dal Dianna Counter.
Solo due anni dopo il completamento dell'addestramento, Loran Cehack si rese conto che la discesa sperimentale aveva un significato militare.

"Si chiama rat-qualcosa".
"Cosa? Staremo coi-- ratti?". Bardato in una tuta ermetica su un sedile dello shuttle, Loran guardò l'amico dai capelli rossi seduto accanto a lui.
"Quella si chiama 'Rat-wheel'", si sentì rimproverare da dietro il ragazzo dai capelli rossi.
"Lo so, Fran," rise divertito l'amico dai capelli rossi, "Ma con una gravità sei volte maggiore anche i topi sarebbero in difficoltà, quindi Loran potrebbe avere ragione!"
"Oh, Keith, smettila di dire stupidaggini!" la ragazza guardò Keith Laijie con gli occhi simili a due fessure.

"Ehi, laggiù!"
La voce dell'ufficiale responsabile risuonò nell'angusta cabina, "Siamo quasi arrivati! Mettete i caschi e tenete la bocca chiusa!"

Loran si affrettò a prendere il casco.
Il suono delle guarnizioni ermetiche che si chiudevano riecheggiava nella cabina mentre i cinquanta candidati indossavano i loro caschi.
Poi, una volta chiusi, il suono scomparve. Non si riusciva a sentire nulla. La testa di Loran ricevette una piccola pressione.
"...È una vecchia baia di attracco, dicono che ci sono stati molti incidenti".
La voce risuonava nel casco di Loran. Keith vi teneva premuto contro il suo.
"Caposquadra Keith, perché non si calma un po'?" disse Loran, premendo a sua volta contro il casco dell'amico.
Invece di rispondere, Keith fece un pollice in su e l'occhiolino, come a dire "va tutto bene."
Loran si accorse che si stava sforzando di allentare la tensione.
"Non sono affatto nervoso...", si disse.

Il "test di acclimatazione" durava quattro giorni a partire da oggi, e il solo pensiero di sperimentare per la prima volta la stessa gravità della Terra gli dava la nausea, mentre il suono del suo cuore che batteva riecheggiava all'interno della soffocante tuta ermetica.
Quando si indossava una tuta ermetica per molto tempo, bisognava digiunare per non soffocare nel proprio vomito. Il viaggio di oggi era durato circa 30 minuti, e Loran aveva fatto una buona colazione.
Ci ripensò un po', ricordando le polpette di pesce e la spessa fetta di pane tostato che aveva mangiato questa mattina.
Mentre la nausea si intensificava, la navetta oscillò, facendo slittare il suo corpo in avanti. La nausea raggiunse l'apice e un liquido acido gli bruciò la gola, ma Loran resistette.

"L'Arm ci ha preso".
Keith premette il casco contro quello di Loran "Siamo a metà dell'attracco... "
Quindi era Keith quello più nervoso di tutti, eh?
Loran ridacchiò inghiottendo il liquido bruciante.

"Seguite le istruzioni e sbarcate in ordine!"
La voce dell'ufficiale in comando giunse via radio nel suo casco. "La sala di controllo della pressione è piccola, quindi scendete ordinatamente!"

Come aveva detto Keith, la baia di attracco era estremamente antiquata e troppo inefficiente per ospitare i cinquanta tirocinanti intontiti dal viaggio sullo shuttle.
Forse a causa di preoccupazioni relative all'ermeticità dell'aria, i candidati vennero fatti accomodare nelle adjusting chamber indossando le tute ermetiche, e dopo aver regolato la pressione, inviati al Rat-roller.
La situazione assomigliava ad una lenta catena di montaggio, ma i candidati aspettavano senza lamentarsi.

"Molti conoscono la parola 'vuoto', ma nessuno sa cosa sia".
Lo disse l'istruttore a bordo di una nave da lavoro di classe Almayer (?アルマイヤー) in orbita intorno alla Luna, pochi giorni prima della spedizione sul Rat-roller, indicando una piccola scatola sullo schermo di un monitor.
Si trattava di una scatola trasparente, avvitata all'interno della chamber. Aveva molti piccoli buchi e un topo bianco si agitava all'interno.
"Nessuno sa cosa sia il 'vuoto', ma possiamo sapere quali condizioni può creare," disse l'istruttore, schioccando le dita e azionando un piccolo interruttore.
Al di là del monitor, la porta esterna della chamber si aprì senza rumore.

Bachin, ka-ching--

Per un attimo l'aria, che era stata rapidamente depressurizzata, brillò e riempì lo schermo, mentre il topo nella scatola trasparente veniva mostrato in un primo piano--
Cinque persone abbandonarono la lezione. Tre tornarono indietro mostrando segni di squilibrio.
Nessuno si era quindi lamentato dell'inefficienza di dover indossare abiti ermetici nella chamber.
Tuttavia, il tempo trascorso nelle camere di depressurizzazione del Rat-roller fu più lungo di quello trascorso sullo shuttle, e molti avevano mostrato sintomi di anemia, due dei quali furono riportati direttamente sulla Luna con lo shuttle.
Il numero di potenziali candidati era quindi in costante diminuzione.

"Noi non siamo come i ratti".
Keith avvicinò nuovamente il suo casco a quello di Loran mentre il portello laterale del Rat-roller si apriva "--Ma siamo molto simili."

Il Rat-roller era soffocante ed angusto, anche se paragonato allo shuttle, già piccolo di suo.
Due piccole stanze con solo tre letti a castello simili a scaffali fiancheggiavano un corridoio bianco. Queste erano le sue dimensioni.
Il passaggio era in salita in entrambe le direzioni.
Le stanze erano impilate in un'area abitativa circolare che partiva dall'asse di rotazione, dove si trova l'attracco, e arrivava fino al bordo esterno.

...Sottili dischi rotanti.

Una grande ruota che gira all'infinito, esattamente ciò di cui un topo ha bisogno per fare esercizio.
In questo test, i candidati dovevano scendere di un piano al giorno fino al quarto livello.
Il primo giorno si tenne una lezione preliminare sul Rat-roller al primo livello, che è estremamente vicino all'asse di rotazione e genera la stessa gravità della Luna.

"Questo impianto è stato costruito dalla dinastia precedente e ha una storia di quasi 2.000 anni", disse il capo del Rat-roller, soprannominato il "Maestro dei Topi".
La sua corporatura, troppo enorme e muscolosa per paragonarlo a un topo, implicava che avesse vissuto sul Rat-roller più a lungo di chiunque altro.
"Per quasi due millenni, l'addestramento di acclimatazione alla gravità per il ritorno sulla Terra è andato avanti, e migliaia e migliaia di gocce di sudore hanno bagnato questo pendio infinito".
Il Maestro dei Topi batté i suoi grossi piedi sul pavimento di resina, "Vorrei dire che non potrete andarvene finché il vostro sudore non avrà permeato tutto-- ma purtroppo il periodo del test è limitato".
Un piccolo sospiro di sollievo sfuggì ai candidati che stavano ascoltando con il fiato sospeso e un leggero mormorio riempì la sala.
"Non ci sono risposte giuste a questo esame. Sono qui per aiutarvi a superare questa prova senza soluzione", il Maestro batté ancora una volta il piede per soffocare il mormorio, "Dovete capire quanto è pesante la Terra e quanto tempo vi ci vorrà per adattarvi, ma alla fine qui dovrete resistere per soli quattro giorni."

"Sinceramente, non credo di poter resistere," disse amaramente Keith dalla cuccetta superiore di una piccola stanza per tre persone al primo livello, "Ma non possiamo arrenderci!"
"...Giusto," Fran Doll aggiunse, con un'espressione emblematica, dal letto più basso, "--Il 'ritorno' è un'occasione unica. Dobbiamo solo addestrarci, no?"

Uno degli scopi della discesa sperimentale era quello di misurare la quantità di stress creato da un'inadeguata acclimatazione alla gravità. Bisognerebbe essere contenti di avere un addestramento all'acclimatamento, anche se solo per quattro giorni, pensò Loran mentre si sdraiava sul letto centrale.
...Siamo ratti, dopotutto.
Improvvisamente immaginò un topo bianco che faceva girare la sua ruota più forte che poteva. Il topo della sua immaginazione si gonfiò improvvisamente e-- Loran scosse la testa in preda al panico.

"Farò di tutto per scendere sulla Terra che ho sempre sognato!", disse quindi Keith, "Ho lavorato così duramente per arrivare fin qui!"


La Salita Infinita

Le parole di Keith, così appassionatamente determinate, durarono fino al secondo giorno.
Al terzo giorno dell'addestramento, il terzo livello del Rat-roller fu riempito di gemiti angosciati.
"Non fermatevi! La regola fondamentale è camminare!".
Un giovane istruttore incitava i candidati sudati e claudicanti, "Camminate e lasciate che il cuore impari ad assistere i muscoli delle gambe!".

La "salita infinita", come veniva chiamata, si presentava come un corridoio che Loran e gli altri percorrevano dalla mattina alla sera, senza sosta e senza fine.
Si trattava di un corridoio di resina bianca la cui intensità luminosa variava tra il giorno e la notte, e i pochi punti di riferimento per riconoscere che si sta camminando erano le cuccette che fiancheggiano entrambi i lati e i numeri che cambiano sui tube elevatori, sei dei quali apparivano durante il giro del Rat-roller.
I tube aumentavano il peso del corpo quando scendevano e lo alleggerivano salendo.
Questo perchè la forza centrifuga che agisce su un oggetto che ruota a velocità costante, aumenta quanto più si allontana dall'asse di rotazione.

I soldati del Diana Counter lo chiamavano "pozzo gravitazionale".
Il terzo livello, tre piani più in basso rispetto all'asse di rotazione dove si trova l'attracco, generava una gravità quattro volte superiore a quella della Luna.

--Quattro volte il proprio peso.

In altre parole, era come camminare con un peso tre volte superiore a quello del proprio corpo. Anche se non veniva detto di camminare, non si poteva fare altro che muoversi. Tutto, dalla testa ai piedi, era pesante. Si sentiva persino il peso dei vestiti, cosa di cui non ci si rende mai conto.
La tuta indossata all'interno dell'abbigliamento ermetico aveva il compito di proteggere il corpo dai vari impatti che rendevano la pelle così tesa da far male. Oltretutto, anche la respirazione era difficoltosa, nonostante si indossassero indumenti sportivi comodi.
L'aria era pesante e i polmoni e il cuore non riuscivano ad abituarsi. Anche il flusso del sangue era pesante. Per farlo circolare correttamente usando i muscoli delle gambe, Loran e gli altri trascinavano i loro corpi dolenti.
L'addestramento per i candidati richiedeva dieci chilometri di corsa e un intenso esercizio quotidiano, e Loran e la sua squadra erano fisicamente più in forma della media delle persone, ma non avevano mai sentito un tale peso prima--

Alla fine Fran crollò seduta.
"Fran--" Loran cercò di afferrarla per il braccio, ma nel frattempo anche lui vacillò e cadde sulle natiche. Il dolore sembrava essere molte volte superiore a quello sulla Luna.
"--Loran?" Keith, che camminava un po' più avanti, si guardò indietro.
Poteva vedere pelli chiare e scure accasciate in una folla di candidati che camminavano instabilmente.
Dietro di loro, la collina che dovevano aver scalato appariva in qualche modo infinitamente in salita.

Anche Keith ebbe le vertigini.
Ovunque ci si trovava, si era tra due pendii. Qualunque fosse la direzione, era in salita. Ecco perché è così difficile. "Il mio corpo si sente pesante perché vado sempre in salita," si disse Keith.

"Una volta superata quella salita, saremo arrivati..." disse Keith, rivolgendosi a Loran e Fran con un tono di ingannevole autoironia.
"Sì, inizierà una discesa, prima o poi..." aggiunse Loran, gemendo mentre si alzava. Ma non si arrivava mai in cima alla collina, e non c'era mai una discesa.

Prima di cena, nel bagno di asciugatura che stavano facendo per togliersi il sudore, Loran fingeva che fosse rinfrescante vedere gli indumenti nanotrattati rompersi ed elaborare il sudore e il grasso.
La camera stagna che fungeva da grande camera di deumidificazione era angusta e tetra, e il sudore evaporato veniva riportato direttamente in un semplice canale che correva lungo il perimetro del Rat-roller, dove tornava nel corpo di Loran e degli altri sotto forma di cibo, bevande o ossigeno.
"Farei volentieri una doccia," disse Fran mentre tirava fuori la testa dal phon a forma di cuffia, "Una cosa è liberarsi dello sporco, un'altra è sentirsi puliti. Soprattutto per l'odore".
"Odore--?" Keith ficcò una ciocca dei suoi capelli rossi sotto al naso di Loran.
"Non mi pare che puzzi--" a sua volta Loran si toccò i capelli e si annusò i polpastrelli. Il sudore e il grasso erano stati eliminati con il sapone secco e la funzione purificatrice degli indumenti.
"Non sto dicendo che puzziate," ridacchiò Fran passandosi le dita tra i capelli corti e scuri, "È una questione di sensazioni."

Fran aveva un olfatto finissimo.
L'odore delle lenzuola nanotrattate con deodorante antibatterico dei giacili, che venivano usate solo per una notte per ogni piano, le faceva alzare il sopracciglio e comparire rughe di disappunto sulla fronte ampia e chiara.

"Farsi una doccia in questo modo, farsi uno shampoo in questo modo--" gridò improvvisamente ad alta voce Fran, "--E adesso questo."
"Fran..?"
Proprio mentre Keith poneva la domanda, un cicalino suonò nell'angusto bagno a secco, segnalando la fine del tempo di asciugatura.
I tre si precipitarono fuori dalla stanza e furono sostituiti dal gruppo successivo, che entrò lanciandogli un'occhiataccia, chiudendosi dietro la porta con un colpo secco.
"Che diavolo--!" Keith si irritò per l'atteggiamento.
"Keith..." Loran raggiunse Keith, senza fiato, e Fran lo seguì in silenzio.
"Che diavolo..." Keith arrossì e si allontanò, "ho fatto forse qualcosa..?"
I candidati presenti sembravano tutti irritati.
Era frustrante non sapere per cosa si fosse frustrati. Nel corridoio si respirava una certa tensione.
A Keith mancò presto il fiato per il ritmo accelerato della sua irritazione.
"Adesso vi faccio vedere..." Keith rallentò i suoi passi, i muscoli delle gambe che facevano rumore sotto un peso quattro volte superiore al suo.
Ascoltò gli scricchiolii e il battito cardiaco accelerato.
"Keith..." Loran raggiunse Keith, con il fiatone, e Fran lo seguì in silenzio, "Siamo tutti stanchi, sai."
"Lo so!" rispose Keith, "Ma--" prese rapidamente fiato e abbassò la voce, "Siamo tutti amici, giusto?"
"Se ci si stanca troppo, anche i migliori amici tendono a litigare" disse Loran.
"Inoltre," arrivò da dietro la voce di Fran, "Domani sarà anche peggio..."
Al centro del corridoio bianco, Fran stava lì, con le guance bianche e pallide, "Quando scenderemo sulla Terra, non soffriremo-- per tutto il percorso?".
"Fran..." Keith era un pò confuso dall'immagine dell'amica sul punto di piangere.
"Eh? Non lo pensi anche tu? Dovremo portarci dietro sei volte il nostro peso finchè moriremo--?"
"E' solo una questione di abitudine. Non è stato già più facile di stamattina?" disse Keith in tono rassicurante, "E' vero che domani sarà nuovamente dura, ma domani sera starai già meglio."
"Dici?" Fran contraddisse Keith, piangendo, "Il mio corpo sarà sei volte più pesante per tutto il tempo? Mi abituerò mai completamente? Quanti anni ci vorranno per abituarsi? E nel frattempo saremo tutti scontrosi e irritabili--?"
"--Awww, hai fatto piangere una ragazza∼" scherzò un altro gruppo di passaggio prendendo in giro Keith.
"Stai zitto!" urlò Keith.
"Altrimenti--?" ridacchiò uno di loro, come soddisfatto di aver trovato una valvola di sfogo.
"Keith..." lo fermò istintivamente Loran, riconoscendo i colori della confusione e dell'indignazione sul volto dell'amico.
"Tieni quella tua faccia stonata fuori di qua," un altro tirò Loran per il braccio, facendolo cadere a terra.
"Loran!" urlò Keith.
Sul pavimento bianco, la pelle scura ed i capelli argentei del pescatore del canale Loran lo facevano sembrare una bambola.
"Sai che la genetica può essere d'aiuto per spedire sulla Terra chi non vogliono sulla Luna?"
"Bello, no? Potremmo fallire, ma te e il tuo amico vi siete garantiti di passare la selezione!"

La veemente replica di Keith si mescolò al clamore della folla. Sdraiato in fondo al pendio in continua salita, Loran credette di sentire il rimbombo del canale.
Loran si ricordò del canale di quel giorno.


Il Canale

...Il canale.

Un lungo anello d'acqua che proteggeva Trench City, sulla Luna.
Loran zompettò sui lunghi gradini della scala mobile che portavano al canale.
"Con permesso!"
Si infilò tra le famiglie ridenti e saltò in cima alla scala mobile.
Con un sussulto, guardò il soffitto tubolare trasparente e vide che il vascello celeste della città era già vicino. Guardando indietro, la città di Mayzam (?メイザム) si estendeva a livelli sotto il suo azzurro, e una foschia scorreva tra il soffitto ceruleo e il paesaggio stradale opaco.
Era il "caldo di mezzogiorno". A Loran sembrò che il caldo afoso della città non arrivasse così lontano.

"Il corallo del canale è bellissimo!"
"Papà, voglio lavorare il corallo!"
"Tornando a casa, per la prima volta dopo anni, ci concederemo un pò di ostriche del canale!"
"Wow! Voglio le ostriche fritte!"

Loran sentì le risate e i mormorii di una famiglia che gli passò accanto. Si girò e inspirò.

"Loran!"

Qualcuno fermò Loran mentre raggiungeva la cima della scala mobile. Vide il suo amico d'infanzia Hammett Loloi (?ハメット・ロロイ) sventolare il suo cappello preferito davanti alla biglietteria del molo turistico.
"Sei in ritardo! Non c'è più tempo!".
"Hammett, sei troppo veloce!"
L'orologio digitale sulla parete della biglietteria indicava che mancavano più di 30 minuti alla partenza successiva.
"Dovrai fare la fila per i posti non prenotati in prima fila!"
Hammett prese Loran per mano e si diresse verso la biglietteria, "Hai portato il cappello e gli occhiali da sole?"
"Proprio come Hammett!"

La biglietteria era ancora vuota. C'erano solo alcune coppie, che sembravano avere un appuntamento, e qualche famiglia qua e là.
Loran era contento di aver saltato la scuola in un giorno feriale per venire. Se fosse stato un giorno festivo, ci sarebbe stata troppa gente e non sarebbe riuscito a rilassarsi.
"Il cappello è perfetto. Gli occhiali da sole sono--"
Dopo aver inserito la sua carta nella biglietteria automatica e aver acquistato un biglietto, Hammett sorrise a Loran, strizzando gli occhi, "Una cosa è avere gli occhi stretti-- un'altra cosa è essere resistenti al 'bagliore'!"
Loran sbuffò, mentre comprava il suo biglietto "Non sottovalutare il bagliore del canale!"
"Dobbiamo trovare un posto a sedere!" Hammett corse via da Loran.
"Hammett!" Loran gli corse dietro, aggrottando la fronte preoccupato.
"Gentili clienti! Vi prego, non correte!" li avvertì un'addetta, facendogli rallentare il passo.
"--Hammett, sei troppo eccitato!" sussurrò Loran alle spalle dell'amico mentre camminavano velocemente.
"A proposito--" disse Hammett senza voltarsi, sempre a passo svelto, "Loran, domani andrai al Dianna Counter, vero?"
Loran si fermò e guardò la schiena del suo migliore amico.

"Volontario per una discesa sperimentale... Non sono contrario, se và bene a Loran," commentò il "padre adottivo", un ingegnere civile che era spesso lontano da casa. Era favorevole.
"Loran può farlo. Se si tratta di punteggi, non è un problema..." disse la "madre adottiva", che programmava da casa. Il punteggio non era un problema.
"Non capita spesso che il Dianna Counter si prenda queste responsabilità--"
Se un bambino adottato otteneva un lavoro con un punteggio alto, i punti di reddito dei genitori affidatari aumentavano di pari passo.
"--Ed in più puoi finire la scuola sei mesi prima."
I genitori non avrebbero dovuto pagare le tasse scolastiche di sei mesi. E non avrebbero dovuto contribuire per le spese di soggiorno durante il periodo di formazione e l'assistenza dopo la discesa--

"--Non so ancora se riuscirò a scendere sulla Terra," disse Loran mordendosi il labbro. "Se non potrai--" Hammett guardò Loran. I due avevano sempre voluto fare i pescatori.
La pesca sul Canale della Luna è un'occupazione faticosa, soggetta a 14 giorni di giornate calde e notti fredde, ma è un'occupazione tradizionale tramandata da migliaia di anni in "antichi poemi".
A differenza di Hammett, però, Loran si era astenuto dal test attitudinale per diventare pescatore. Si era invece offerto volontario come candidato per una discesa sperimentale, come implicitamente suggerito dai suoi genitori.
"E' che--" Loran mormorò a bassa voce.

Un sommergibile giallo aspettava i turisti al molo.
Aveva la forma di un pesce, con un'enorme finestra rotonda che costituiva il fulcro dell'imbarcazione da dove si affacciavano i sedili dei posti speciali riservati alle classi più abbienti.
Al di sotto, nella "prima fila non riservata", una fila di piccole finestre che ricordavano una bocca sorridente, c'erano solo due posti disponibili, proprio come aveva detto Hammett.
"Appena in tempo!" scherzò Hammett.
Fuori dalla finestra di osservazione di fronte, il confine tra acqua e aria brillava. Guardando verso l'alto da sott'acqua, da alcune angolazioni si poteva vedere la membrana argentata che si trovava dietro la superficie.
"Il pescatore..." mormorò Loran, guardando sovrappensiero l'increspatura dell'acqua, "...Sembra che non potrò farlo."
"Loran..." Hammett fissò l'amico, apparentemente a corto di parole.
"Se potessi dare ad Hammett il mio aspetto, sarebbe fantastico," Loran forzò un sorriso luminoso.
Aveva i capelli argentati e gli occhi azzurri, che cozzavano rispetto alla sua pelle bruna. Non c'era modo che potesse sopravvivere nel Canale della Luna, dove sarebbe stato sotto la forte luce del sole per 14 giorni.

"...Sono stonato."

A Loran tornò alla mente il sommergibile giallo che si muoveva senza fare rumore nell'azzurro travolgente del canale a mezzogiorno, il branco di trote di canale grandi come una persona che lo seguivano da sotto, visibili attraverso i vetri sotto i sedili.
No, c'era rumore.
Come un rimbombo, che risuonava nelle profondità del suo corpo rimbalzando nel cervello, era l'increspatura dell'enorme volume d'acqua in movimento del canale.
La goffa nenia delle onde.
Ma quello che sentiva ora era il flusso di sangue, quattro volte più pesante di prima, che scorreva nel suo corpo come un torrente in piena.

"--Non importa chi ha iniziato."
Una voce sconosciuta giunse alle orecchie di Loran.
La sensazione sotto il collo era morbida e calda, --quasi aveva dimenticato la sensazione che gli dava il cuscino.
Qualcosa di freddo toccò improvvisamente la guancia di Loran.

"Che cosa c'è scritto nella prima pagina di 'Elementi essenziali del candidato'?"

Quando aprì lentamente gli occhi, il volto piangente di Fran era piegato su di lui. Le lacrime che cadevano sulle guance di Loran erano quattro volte più pesanti.
"Ma sono loro che--"
La voce di Keith.
"Il comportamento emotivo durante una sessione di addestramento è un reato grave," la voce era quella di un ufficiale del Dianna Counter, ai cui piedi sedeva prostrato Keith, sanguinante dal labbro.
Il suo abito era squarciato sul petto.
"Siete espulsi."

--Espulsi, cioè "squalificati"?

"A-aspetti..." Loran si precipitò in piedi, per poi toccarsi gli occhi e ricadere a terra.
"Loran!" Keith si precipitò da Loran gattonando, "Ti prego, ti prego, perdonami, è colpa mia--"
Loran guardò il soldato, supplichevole, "Ci sono strane voci che dicono che, poiché ho il colore dei capelli e della pelle sbagliato, questo addestramento sceglierà le persone che non vogliono sulla Luna e le manderà sulla Terra..."
Il volto dell'ufficiale del Dianna Counter cambiò colore e si zittì.
"Se Keith e la sua squadra verranno squalificati, sicuramente la gente penserà che le voci sono vere," Fran, asciugandosi una lacrima, si unì a voce bassa, "Non voglio crederci nemmeno io, ma credo che lo farò se squalificheranno Keith, che si era opposto a questo pettegolezzo."
I volti dei candidati erano leggermente arrossati da un pizzico di agitazione e incredulità. "Accetterò ogni punizione," disse Keith, "Ma-- è solo un altro giorno, lasciatemi continuare per un altro giorno!"
Keith cominciò a piangere tenendo la mano di Loran, "Non ho un altro posto dove tornare..."
...Un posto dove tornare.
"Non so nemmeno... Se ne ho mai avuto uno."
Loran strinse la mano di Keith, rabbrividendo.


Pesce Rosso

Le pendici nord-orientali di Mayzam sono fiancheggiate da palazzine strette, e il paesaggio sembra lo stesso da qualsiasi parte lo si guardi.
La casa di Roland si trova nel Rione A-320, Blocco 15, East Wing 50.
Quella sera tardi, dopo aver marinato la scuola ed essere andato al canale con Hammett in quella che era stata battezzata la "gita della promozione", tornò a casa sua, contrassegnata solo da un numero, e trovò sua madre che usciva dal suo studio.
"Ho appena ricevuto una telefonata dalla scuola..."
Sua madre guardò Loran, con la vista indebolita dalle lunghe ore passate al computer, "Era la tua ultima lezione, vero?"
Era stato già bocciato due volte nel programma correttivo ed ogni volta sua madre sembrava sempre sul punto di piangere.
Il colore della sua pelle e dei suoi capelli naturalmente non aveva niente a che fare con quello di Loran. Dopotutto, non era la sua vera madre, ma una donna che aveva "adottato" Loran dall'ufficio riproduzione e lo aveva cresciuto come obbligo sociale.
"Scusami..."
Per sfuggire agli occhi umidi della madre, Loran si nascose dietro al cappello e gli occhiali da sole.
"Sei pronto per domani?"
"...Pronto ad andare."
"Bene, allora... Tuo padre non potrà tornare dal lavoro."
Le arrivò un messaggio dall'ufficio "Domani puoi andare da solo, vero?"
"Certo. Sono solo due fermate di metropolitana."
Loran si allontanò dirigendosi verso la cucina, dove trovò sul tavolo rotondo due vassoi di piccole confezioni.
Era la porzione di cibo razionato, e oggi c'era stufato di pesce al sugo. Era il preferito di Loran. L'altro sarebbe stato per suo padre.
Loran ne infilò una nel riscaldatore elettromagnetico, mentre estraeva la razione di acqua in bottiglia dal locker.
Sul riscaldatore che annunciava il completamento del processo con un piccolo ding, c'era un disegnino di un pesce ormai quasi invisibile. Ve lo aveva scarabocchiato sopra Loran da bambino, quando non sapeva nemmeno cosa fosse il "razionamento".
Loran tracciò la forma del pesce con il dito prima di portare il vassoio caldo sul tavolo.
Accomodandosi sulla fredda sedia di resina, gli cade l'occhio su una grande fotografia blu sulla parete accanto al lavandino.
...Una foto della "Terra".
L'immagine blu abbagliante fissava il freddo tavolo di metallo chiaro dove Loran era seduto in solitudine. Guardava il vassoio di plastica del padre, ancora freddo, di fronte alla sua sedia.
Prendendo la forchetta di resina riciclata, guardò i pomodori stufati ancora bollenti.
Corse in camera sua e si buttò sul letto, abbracciando la sua borsa. All'interno notò un rumore metallico.
Nella stanza buia, alla luce del lampione che filtrava dalla finestra, la aprì e vide un oggetto rosso vivo sopra il cambio di vestiti.
...Un pesce rosso di latta.

Era una replica di un giocattolo retrò che aveva trovato in un mercatino delle pulci molto tempo fa.
"Che nostalgia! Erano molto popolari quando il tuo papà era bambino."
Loran era così felice di vedere lo sguardo nostalgico di suo padre che risparmiò la sua paghetta per comprargli il giocattolo, costoso per un bambino, nella speranza di farlo sorridere.
Era una replica elaborata di un giocattolo terrestre di migliaia di anni fa.
Pensava di poter ottenere il sorriso del suo "padre adottivo", la cui pelle e i cui capelli erano di colore diverso dai suoi.
Ma quando Loran fu abbastanza grande da capire il "razionamento", suo padre aveva smesso di stare a casa.
All'inizio era spesso fuori per lavori di ingegneria civile, ma quando sua madre iniziò a lavorare da casa progettando semplici programmi per elettrodomestici, non si fece più vedere. In quel periodo sua madre si sottopose a due operazioni per correggere la vista, ma suo padre non tornò a casa nemmeno allora.
Quando tornò, non rideva più del pesce rosso di Loran.
Discuteva con sua madre ad ogni occasione e l'unica cosa che chiedeva a Loran riguardava il suo rendimento scolastico.

Il mattino seguente, Loran uscì di casa prima del previsto.
Senza aspettare che gli venisse consegnata la razione mattutina, mangiò i pomodori stufati, avanzati la sera precedente, poi andò alla porta d'ingresso e salutò.
Sua madre, vestita in abiti da notte, aprì la porta con esitazione e gli disse semplicemente di prendersi cura di sé.
Loran attraversò velocemente i complessi residenziali anonimi, cercando di non farsi notare dai suoi compagni di classe.
Superò una coda di adulti mattinieri e si diresse verso il capolinea della metropolitana più vicino, fermandosi davanti a un tornello che aspirava e sputava pendolari.
Accanto ai tornelli automatici c'era un cilindro bianco con un semplice terminale informativo.
Loran abbassò la borsa che gli pesava sulla spalla e si infilò il visore VR del terminale. Quando spinse la sua carta nella fessura, il display virtuale rivelò una schermata polverosa nel campo visivo di Loran.
Tra le voci di servizio etichettate come "Accesso alla biblioteca", "Invio/Ricezione di dati" e così via, vide un pulsante con la dicitura "Chiamata vocale personale".
Loran esitò un attimo, poi premette uno dei pulsanti virtuali che apparivano nella sua visione. Sfiorò il tabellone numerico che emerse e infine accostò il pollice destro al visore.
[Autenticazione completata]
Una piccola voce inorganica gli risuonò nell'orecchio.

[Calling Now]

Una finestra quadrata si aprì nella visione di Loran, che si bloccò.
"Sì∼?"
Con la punta delle dita tremanti, estrasse la sua carta e corse verso i tornelli della metropolitana.
Tuttavia, le dita gli tremavano così tanto che non riusciva a inserire correttamente la carta nella fessura, facendo lampeggiare ripetutamente la spia rossa. Alla fine riuscì a superare i tornelli, corse nella metropolitana, riprese fiato e fissò fuori dal finestrino che non mostrava altro che le pareti del tunnel.

Sullo sfondo famigliare della stanza era apparsa una giovane donna che non aveva mai visto prima.
...La ragazza si trovava nella stanza del dormitorio di suo padre.

Quando la metropolitana iniziò a muoversi e l'oscurità riempì il tunnel, il volto rigato dal pianto di Loran si rifletté sul finestrino, ormai uno specchio nero.

Loran strinse le dita di Keith e pianse.
"...Non ho altra scelta che andare sulla Terra."


La Promozione

Genganam è la capitale della Luna.

È la seconda città più antica della Luna, costruita sul lato che guarda all'opposto dalla Terra, subito dopo Von, la città più antica della Luna, che invece guarda verso la Terra.
La città più grande della Luna.
Genganam sembrava stranamente vivace mentre Dianna Soreil, la regina millenaria che governava la Luna, aveva finalmente deciso di lanciare un piano concreto per il ritorno sulla Terra.
La torre bianca al centro della città è il Palazzo Bianco.
Diana Sorrell era appollaiata su questa gracile torre simile a una torta nuziale, che sembra sostenere la calotta rocciosa dell'enorme città sotterranea.
Era sul punto di svolgersi la "Cerimonia di Incoraggiamento" per la discesa sulla Terra dei candidati e l'atmosfera era tesa, quasi fatale, oltre che vivace.
"Non c'è stata l'opportunità di tornare sulla Madre Terra per più di duemila anni," disse Dianna Soreil dall'alto della grande terrazza della sala delle udienze "Ma ora è arrivato il momento."
Lunghi capelli dorati che spuntavano da un'uniforme militare bianca. Paramenti bianchi e lucidi e occhi azzurri. Un mento giovanile che incorniciava le labbra umide di lavanda.
Dianna Soreil non aveva un briciolo di "vecchiaia" a segnare il suo regno di oltre mille anni.

Dianna Soreil parlava a Loran dall'interno del suo display tridimensionale.
Il contenuto era costituito da "rapporti d'ufficio", ma...
Dalla prima volta che Loran vide Dianna Soreil all'età di 13 anni, quando emerse dal Palazzo d'Inverno dopo 90 anni di ibernazione, aveva provato più che lealtà verso la più bella sovrana della sua epoca.

Quel giorno...

Quando arrivò alla sede del Distaccamento del Dianna Counter del distretto con una borsa contenente solamente il pesce rosso, sentii che la sua nostalgia e le lacrime erano stati spazzati via dalla "dolce luce d'oro e di bianco" che adornava l'ingresso della caserma.
All'ingresso era infatti appeso un enorme ritratto di Dianna Soreil.

Loran pensò allora che l'unica strada che gli rimaneva da percorrere era quella di dedicarsi a questa bellissima regina millenaria ed offrirsi per la discesa sperimentale che era alla base del grande programma di ritorno alla geosfera terrestre.

"Loran..."
Mentre era perso tra i suoi pensieri, sentì una vocina provenire da vicino.
"Zitto... O verrai rimproverato," Loran avvertì Keith, alzando lo sguardo su Dianna.

"Sono certa che dovete essere molto ansiosi e preoccupati, offrendovi per un importante esperimento che influenzerà notevolmente il successo o il fallimento del piano di ritorno sulla Terra." Dianna Soreil girò la testa e lanciò un freddo sguardo azzurro ai quaranta candidati.
"--Permetti ai rappresentanti di ciascun gruppo di dare un bacio a Sua Maestà?" continuò Keith in un sussurro.
Loran annuì con la testa in modo cupo, rimpiangendo di non essersi offerto volontario come caposquadra.
D'altra parte, era anche grato che questo ruolo fosse capitato a Keith, e che tutti e tre i membri del secondo gruppo fossero insieme. Era grato a Keith, che aveva versato sangue per lui e lo aveva anche quasi squalificato. "...Puoi dirmi com'è andata dopo?" Loran continuò a guardare Dianna Soreil con un sorriso un po' forzato.

"Vorrei dire una parola di ringraziamento non solo a coloro che hanno superato il difficile processo di selezione, ma anche a tutti i candidati che non ce l'hanno fatta, che non hanno realizzato le loro ambizioni... E auguri a tutti voi che sarete assimilati dalla Terra per i prossimi due anni e invierete dati preziosi ai nostri successori."
Dianna Soreil si inchinò con grazia.
Ci fu un mormorio tra i candidati e la corsa a ricambiare l'inchino sembrò una grande onda.
"Fatevi assimilare dalla Terra il prima possibile, tenendo presente che il luogo a cui tornare è la Terra."

"La Regina, nella sua gentilezza, scenderà ora al vostro stesso livello. I rappresentanti di ogni gruppo si inginocchieranno e la baceranno, per non essere scortesi!" disse il vecchio funzionario al fianco di Dianna Soreil.
Ci fu di nuovo un fruscìo in sala.
Dianna scomparve dalla terrazza con passi aggraziati e la guardia d'onore, che era rimasta in attesa accanto al muro della sala delle udienze, alzò le lunghe lance cerimoniali formando un tunnel, dietro il quale si aprì la porta direttamente sotto la terrazza, rivelando ancora una volta un luccichio di platino e oro.
"Saluto voi coraggiosi candidati con un bacio," disse Dianna Soreil.

I rappresentanti di ogni gruppo si fecero avanti con sguardi tesi. Alcuni di loro erano così nervosi da impallidire e camminare goffamente.
Questa celebrazione, detto solennemente, era il momento più snervante della Cerimonia di Incoraggiamento.
Anche Loran ansimò, non sentendosi estraneo alla situazione.
Keith lasciò la fila con il petto in fuori e, proprio mentre si voltava verso dove attendeva Dianna Soreil, crollò a terra.

"--Keith!"

Loran si spaventò e si precipitò da Keith. La fila dei candidati si agitò e poco dopo un soldato del Dianna Counter portò una barella, "Non mancate di rispetto a Sua Maestà, mandate subito un sostituto--"
"Loran," Fran, che accompagnava la barella, gli fece un cenno.
"M-Ma--" Loran aveva anche più probabilità di finire stecchito prima di raggiungere Dianna.
"Non far aspettare Sua Maestà," disse il soldato con impazienza.
"S-Sissignore!"
La fila di rappresentanti delle squadre che si dirigeva verso il lungo tunnel di lance della guardia d'onore sotto la terrazza era già in posizione, e aveva lasciato indietro Loran.
Loran, che vi si avvicinava nervosamente, era ancora curioso e lanciò un'occhiata a Keith, che veniva portato via in barella.
Keith, sdraiato sulla barella, e Fran, che lo accompagnava, si stavano allontanando.
Keith si mosse leggermente.
"Keith--?" Loran sentì arrossire le sue guance, "--Ha fatto finta?"
Loran immaginò la faccia di Keith che sorrideva beffardo.
Immaginò anche che più tardi gli avrebbe chiesto del bacio di Dianna Soreil e che sarebbe stato preso in giro per questo. Ma sentì anche i suoi passi scattosi alleggerirsi.

"Fatevi assimilare dalla Terra il prima possibile, tenendo presente che il luogo a cui tornare è la Terra."

Le parole di addio di Dianna Soreil incoraggiarono Loran.
...Il posto dove tornare era la Terra.
Loran era dritto davanti a Dianna Soreil.
Non ricordava cosa le avesse detto Dianna Soreil.
Ma non dimenticherà mai la sensazione delle sue dita morbide attraverso i guanti bianchi e il suo leggero profumo di buono.

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