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"Ogni elemento ha una collocazione perfetta nel film di 00" - Intervista a Seiji Mizushima e Yosuke Kuroda

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Per celebrare il 15° anniversario di Gundam 00 -A wakening of the Trailblazer ho deciso di recuperare questa intervista al regista e lo sceneggiatore di serie TV e film dal pamphlet cinematografico.
L'intenzione è approfondire i dettagli sulla produzione del film, constestualizzandone la creazione, e rispondere alla domanda da cui non si può scappare quando si parla di A wakening: "Perchè ci sono degli alieni in una serie di Gundam?"


L'inizio risale a prima della messa in onda della serie TV

Da dove è nata l'idea delle entità extraterrestri (ELS)?
Mizushima:
Ne ho già parlato in precedenza, ma quando stavamo sviluppando la trama della serie TV, una delle idee che proposi fu quella di “Gundam che combatte contro dei kaiju spaziali”. Non si può dire che la reazione di coloro che erano coinvolti all'epoca fu particolarmente entusiasta 😅 Poi, più o meno quando iniziò la messa in onda della seconda stagione, emerse l'idea di un adattamento cinematografico. Così, durante una cena con Kuroda, discutemmo di cose come, “Che tipo di storia vorresti raccontare al cinema?”. Dopo cena, sono tornato allo studio per lavorare. All'improvviso, Kuroda mi ha contattato dicendomi "Possiamo farlo, regista!". All'inizio ho pensato “Ma di che diamine parla?” 😃 poi all'improvviso ho capito che si riferiva all'idea dei “kaiju spaziali”, che aveva ottenuto il via libera. Quindi, si può dire che è iniziata così.
Kuroda: E' vero 😃 Quando ho saputo dell'adattamento cinematografico, il mio primo pensiero è stato che non volevo che sembrasse un semplice rifacimento della serie TV. 00 ha impiegato tutti i 50 episodi per arrivare a una conclusione, quindi se si fosse limitata a introdurre un nuovo nemico e a combatterlo... beh, il pubblico avrebbe probabilmente pensato, “Per quanto tempo continueranno a ripetere la stessa cosa?”. Ho deciso che se avessimo realizzato un film, doveva essere una vera e propria “conclusione”.

E' davvero la "conclusione"?
Kuroda:
La conclusione della serie TV ha presentato la possibilità che le persone possano capirsi l'un l'altra. Quindi, cosa avrebbe fatto Setsuna se avesse incontrato qualcuno con cui non poteva comunicare né con le parole né con le emozioni? Affrontando un tema di comunicazione con un'obiettivo più ampio di quello dell'umanità, avremmo potuto mostrare qualcosa che andasse oltre la scena finale della versione televisiva, raggiungere una dimensione adeguata a un film per il cinema e allinearci con il progetto originale del regista Mizushima... All'improvviso mi è diventato tutto chiaro, e mi sono detto, “Possiamo farlo!” 😃
Mizushima: 00 è una storia sulla comunicazione. Il tema centrale della serie TV è la questione di come le persone dovrebbero interagire nel clima di ansia seguito all'11 settembre. In quel contesto, i “dialoghi futuri” del Progetto di Aeolia erano una sorta di simbolo che faceva riferimento ad un'umanità ulteriormente evoluta e progredita. Pertanto, nella fase televisiva, non c'era alcuna intenzione di rappresentare concretamente questi “dialoghi futuri”. Tuttavia, quando abbiamo pensato al contenuto del film e abbiamo incorporato l'idea di un'entità aliena, gli altri elementi che avevamo sviluppato per la serie TV hanno improvvisamente trovato una collocazione perfetta.
Kuroda: In breve, ciò che viene presentato nel film non è poi così diverso da ciò che è stato descritto nella serie televisiva. Tuttavia, si potrebbe dire che il film rende tutto molto più chiaro grazie all'uso degli alieni.

La verità sull'entità extraterrestre (ELS)

Il termine "entità extraterrestre" (ELS) è stato coniato da Kuroda?
Kuroda:
È sostanzialmente corretto. Fin dalle primissime fasi, sono stati definiti “entità extraterrestri”. Il punto chiave era che, non essendo forme di vita umanoidi, non potevano essere chiamati “extraterrestri”. E “oggetti extraterrestri”? Beh, non erano nemmeno “oggetti”. Quindi, naturalmente, il termine “entità extraterrestri” è diventato quello definitivo. Il nome "ELS" deriva dall'ambientazione fantascientifica, derivato dalle iniziali di “Extraterrestrial Living-metal Shapeshifter” ("Mutaforma extraterrestre di metallo vivente").
Mizushima: Il fulcro di questo film è l'entità sconosciuta chiamata “entità extraterrestre”, quindi dal punto di vista del genere è più vicino a un disaster movie o a un kaiju movie. Nei kaiju movie, uno dei momenti salienti è la scena in cui viene dato un nome al kaiju, del tipo “D'ora in poi, quel mostro sarà chiamato ××”. Avevo intenzione di farlo anche questa volta, ma non mi sembrava appropriato, quindi ho rinunciato 😃

Potreste approfondire sulle "entità extraterrestri" (ELS)?
Mizushima:
Le entità extraterrestri sono forme di vita metalliche. Poiché il loro pianeta natale sta per essere distrutto, viaggiano nello spazio utilizzando i wormhole alla ricerca di un nuovo posto dove vivere. La Grande Macchia Rossa di Giove contiene un'uscita da uno di questi wormhole. Esistono come una sorta di colonia, utilizzando le onde quantistiche cerebrali per comunicare, motivo per cui sono attratte dalle onde quantistiche cerebrali. La scelta di renderle forme di vita metalliche è stata presa in base alla prospettiva che ciò avrebbe reso piuttosto difficile la comunicazione con gli esseri umani.
Kuroda: Le entità extraterrestri vivono secondo le proprie regole, il che porta inevitabilmente al conflitto con l'umanità. Ho prestato particolare attenzione nel rappresentare questo aspetto. Dopo aver visto il film più volte, credo che potrete capire cosa cercavano gli alieni fin dall'inizio. Durante lo sviluppo della sceneggiatura, abbiamo esplorato vari approcci per trovare un equilibrio tra tre elementi chiave: il desiderio dello sceneggiatore di creare questo drama rispettando le entità extraterrestri, le idee concettuali dell'ambientazione fantascientifica e la persuasività della narrazione visiva.
Mizushima: Una cosa che abbiamo deciso fin dall'inizio era che l'entità extraterrestre non avrebbe attraversato una fase di crescita. Abbiamo sempre voluto rappresentare la reazione dell'umanità a un'entità così sconosciuta concentrandoci esclusivamente sulla prospettiva umana.
Il tema di questo film è lo scenario del “first contact”, un argomento esplorato innumerevoli volte nel mondo della fantascienza. Io stesso l'ho diretto proprio con questa intenzione.
Kuroda: E sembra che 00 sia stato il primo a fare una cosa simile con Gundam.

Uno scontro all'ultimo sangue tra sceneggiatura e regia

La serie televisiva trattava la comunicazione interculturale in senso lato, mentre il film si concentrava sulla comunicazione tra civiltà diverse.
Kuroda:
Beh, sì. Era chiaro fin dall'inizio, quindi passare dal plot alla sceneggiatura non è stato difficile.
Mizushima: Già. Abbiamo rivisto la sceneggiatura circa sette volte, ma solo per perfezionare certe espressioni; la struttura fondamentale dei personaggi non è cambiata rispetto alla trama originale.
Kuroda: Esatto!
Mizushima: Durante la serie TV, Kuroda e il team di Hatayama hanno lavorato al progetto scendendo a compromessi reciproci, ma questa volta nessuno si è voluto arrendere su ciò che voleva fare fin dall'inizio. La sceneggiatura aveva anche un sapore molto più marcato di Kuroda, quindi si trattava di capire come il team di produzione avrebbe risposto a quella sfida. Quando abbiamo diviso gli storyboard e li abbiamo fatti disegnare, ognuno ha prodotto un'enorme quantità di sequenze. Non avevo idea di come avrei potuto inserire tutto in 120 minuti di durata, quindi è stata piuttosto dura 😃

Setsuna sta diventando gradualmente più simple

Il fiore apparso nel climax del film è stata un'immagine perfetta per concludere "00"
Mizushima:
Il fiore è stato raffigurato ripetutamente sin dalla serie televisiva come simbolo di pace e vita, anche nelle OP e ED.
Kuroda: Da quando è diventata un Innovator, la mentalità di Setsuna è diventata sempre più simple. Il fiore rappresenta ciò che l'ELS ha toccato nel profondo di Setsuna. Il punto chiave, suppongo, è che un ragazzo che ha iniziato a cercare fiori sul campo di battaglia ora capisce l'importanza dei “fiori”... Anche se, come sceneggiatore, ho trovato la scena precedente molto più stimolante da scrivere.

Di quale scena si tratta?
Kuroda:
È la scena in cui Setsuna dice: “Alla fine la mia vita aveva un senso”.
Un personaggio che ha vissuto un passato oscuro, adottando un atteggiamento del tipo “potrei morire da un momento all'altro”, arriva finalmente al punto di dichiarare, “La mia esistenza ha un senso”.
Mizushima: Kuroda si è voluto concentrare sulla rappresentazione di Setsuna come un personaggio che pensava, “non avrebbe importanza se morissi in qualsiasi momento”. Tuttavia, io intendevo ritrarlo come un personaggio che, nel profondo, voleva vivere, ma che era stato plasmato dalla sua educazione a vedere la morte come qualcosa di accettabile. Setsuna era un personaggio che incarnava proprio questa contraddizione.
Kuroda: Una contraddizione, eh? Quello che io e il regista stiamo dicendo è che potrebbe sembrare una contraddizione ma non lo è. Setsuna è una persona che “vuole vivere ma vuole morire”: vuole vivere, ma pensa che sia giusto morire per una giusta causa. Ciò che trascende questa contraddizione è quella frase pronunciata da Setsuna.
Anche l'aspetto di Setsuna proprio prima dei titoli di coda è stato disegnato per trasmettere questo senso di trascendenza.

Quali sono le vostre considerazioni, ora che il film è nelle sale?
Mizushima:
Sono un regista che non ha mai avuto molto a che fare con Sunrise o Gundam, e non sono particolarmente esperto di Gundam. Proprio per questo penso di essere riuscito a realizzare un film di questo tipo.
Kuroda: Gundam è un titolo che va avanti ormai da oltre 30 anni. Per dirla in modo altisonante, se siamo riusciti a dimostrare il potenziale di Gundam nel corso della sua storia, allora credo che sia già qualcosa.
Mizushima: Il concetto di “innovazione umana” non è stato esplorato attivamente in nessun'altra opera dopo il Gundam storico. Va reso onore a Kuroda che sia riuscito a rappresentare l’“innovazione umana” attraverso l'ELS.
Kuroda: Beh, suppongo di essermi sentito un po' come Sun Wukong sul palmo di Buddha, essendo Gundam 😃
Mizushima: Il precedente Mobile Suit Gundam SEED C.E.73 Stargazer era un'opera che tornava alle origini, ma 00 è un'opera che proietta Gundam verso l'ignoto, e il team di produzione ci ha riversato tutto il suo amore. Questo amore dovrebbe essere palpabile dallo schermo.
Kuroda: Suppongo che questo possa dimostrare quanto in profondità ci si può spingere sui temi di Gundam.

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