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Se Gundam è Femmina

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Come un pò in tutti gli ambiti della vita, si tende sempre a sottovalutare l'apporto femminile.
Restando nel nostro campo, Gundam è uno di quei fandom che ha ricevuto numerosi interventi positivi dalla ricezione delle appassionate, spesso senza che nessuno se ne fosse accorto o peggio ancora sminuendoli, e in questo breve articolo andrò a indagare le "invenzioni" di cui ha giovato il nostro franchise preferito, prendendole di peso dalle reazioni del pubblico femminile.

Illustrazione tratta dal manga "Gunota no Onna" di Uroaki Sabishi.

Iniziamo lasciando la parola ai "creatori originali".
L'incipit per questo articolo me lo ha infatti dato un commento di Tomino, rilasciato durante un'intervista dedicata al suo G no Reconguista:
Quando il progetto fu concluso, andai ad un incontro con i fan che acquistarono i Blu-Ray, e fui sorpreso di notare alcune ragazze entrare in sala. All'inizio, la maggior parte dei presenti erano quelli che ricadevano nella categoria "Andiamo a vedere che dice Tomino che fa un anime dopo 15 anni", quindi avevo la sensazione che sarebbe stato completamente inutile. Ma andando all'evento con i fan realizzai che, di 40 persone, 15-16 erano ragazze sotto i vent'anni".
Infatti
Film, anime -insomma, l'arte- non è qualcosa da cui solo gli esperti devono trarre giovamento. Se la pensassi così, capiresti che anche realizzando qualcosa che i fan dei mecha potrebbero apprezzare, questo non vorrebbe dire di essere stato in grado di concepire un prodotto d'arte.
Ecco perchè quando ho visto le ragazze ho pensato "Ho fatto un buon lavoro".

Tomino usa un tono piuttosto altisonante qui, ma il riferimento è ad un altro evento storico, ovvero la prima messa in onda televisiva di Gundam:
Quello che vorrei che i moderni fan di Gundam capissero è che Gundam non è stato portato in auge dai fan dei plamo. Furono le ragazze le prime a fare capannello vicino gli studi di registazione, e Gundam è andato avanti grazie al loro supporto.
Ed era un momento in cui il lavoro non aveva alcuna connessione con la popolarità dei plamo. Quindi credo che la cosa più importante sia creare un lavoro che attragga nuovamente quelle ragazze. Non mi piace pensare alla cinematografia come ad un'industria che tocchi una selezionata porzione di pubblico.
Sia con Gundam che con Raideen, i primi fan ad attivarsi furono le ragazze. Ad un incontro di appassionati, su 1000, solo 100 erano ragazzi. Dopo la conclusione del primo cour, le ragazze iniziarono a radunarsi sotto gli studi di registrazione. Ci volle molto più tempo prima di vedere l'approvazione dal pubblico maschile, più o meno nel periodo in cui fu annunciata la cancellazione della serie. Pensai, "siete arrivati tardi alla festa!"
Quando iniziò la proiezione dei film, ci furono molti ragazzi che vi parteciparono dopo l'esperienza con i gunpla. Nel frattempo, le ragazze che erano fan sin dai tempi della serie TV iniziarono a riunirsi in circoli creando i loro mondi attraverso le fanzine. Queste due tipologie di fan non interagivano tra di loro, esistendo su piani paralleli.

Anche Yasuhiko, incoraggiato a tornare con la memoria a quel periodo si lascia andare a certe considerazioni in questo senso:
Le donne hanno così tanti modi di godere di un'opera. E' veramente encomiabile. Ogni volta che cerco di infilare in una storia qualcosa che catturi la loro attenzione, si dimostra assolutamente superfluo. (ride)
Era in questo periodo che la cultura delle parodie leggere dei doujinshi, che includevano lo yaoi, stava crescendo grazie all'apporto del pubblico femminile. Era completamente diverso dalle vecchie parodie maschili che erano state fatte fino ad allora. Era qualcosa di fresco, e mi stupì. Molti erano arrabbiati in proposito, affermando che si prendeva in giro il materiale originale, ma io non la pensavo così. Era una cultura nuova di zecca. [...] Vorrei incoraggiare tutti a continuare a divertirsi con Gundam come preferiscono.

Si tratta di brevi testimonianze che, più che permettermi di intrallazzarvi nuovamente sull'argomento doujinshi, sono un pretesto per analizzare cosa esattamente colpisce la spettatrice e cosa le ispira la fruizione originale di un'opera che altrimenti si esaurirebbe nella sua trasmissione, appagandosi con la vendita dei gunpla (che poi, curiosamente, è proprio ciò che lamentano anche i fan, almeno nel nostro paese).


Personaggi in Rilievo

Limitare tutto il fascino che un personaggio esercita sul pubblico femminile marginalizzandolo al mero lato estetico è un errore che sento fare spesso. "Questo personaggio ha successo perchè è bello, quindi se mettiamo un sacco di bellocci in un anime questo avrà successo con le fanciulle". In realtà la fanciulla gundamica è attratta da determinati mix, ed anche se si tratta di caratteri organizzati a tavolino o comunque sviluppati in corso d'opera, è comunque divertente annotarne certi aspetti.

Partiamo dall'inizio, con un personaggio chiave in questo senso, il carismatico Char Aznable.
Facile dire che Char piace perchè è biondo e ha gli occhi azzurri. In realtà il fattore "intrigante" di Char (come fu Sharkin per prima di lui, dal Raideen citato da Tomino, e degli altri a seguire) è questo gap tra gli attributi del "principe", affascinante eroe maschile, in un contesto da truce antagonista nutrito da sentimenti negativi.
Athrun da Gundam SEED è un bravo ragazzo ma si trova sul lato dei "nemici", spesso vittima degli eventi, alla ricerca del suo "ruolo" nella trama, che oscilla tra quello dell'antagonista e quello del protagonista, in un gioco di equilibri sottile ma intrigante.
Rientra pienamente nello stereotipo anche il popolarissimo Graham di Gundam OO, laddove diventiamo testimoni di una "spirale negativa" che trasforma il pilota nel tenebroso "Mister Bushido", che tanto affitta dai "bei cattivoni" robotici degli anni '70, fino alla sua redenzione, redenzione culminata addirittura nella sua "resurrezione" durante l'evento Re:Vision dedicato al decennale della serie, che rende tangibile l'affetto di cui gode il personaggio.
Uno degli esempi più recenti ed articolati poi, portato alla ribalta dal sondaggione della NHK, è quello di Orga da Iron-blooded Orphans: una guida insicura prigioniera dell'influenza che ha sugli altri, Orga più che Char ha tantissimi caratteri in comune con il Bright della serie storica, ma anche quel retrogusto di "dannazione" che lo rende profondamente affascinante, anche nel suo rispecchiare le incertezze della gioventù moderna.

Un "bel personaggio" quindi non è solo ben disegnato, ma anche ben scritto.
Le critiche che solitamente sento sollevare verso Gundam W ad esempio, mi lasciano sempre un pò perplessa: "LOL, i cinque ragazzotti messi lì per attirare il pubblico femminile!"-- Quindi i Power Rangers o i Gatchaman erano lì per attirare il pubblico femminile..? In realtà i personaggi di Murase non sono attraenti solo per la loro estetica, ma soprattutto per la loro convincente caratterizzazione; pur aderendo infatti a certi stereotipi dell'animazione action (quindi destinata ai maschietti, non alle femminucce) sono stati dotati di caratteristiche molto particolari ed originali, come la freddezza del protagonista, la socievolezza del non-protagonista, i traumi del terzo, i conflitti morali del quarto e il giustizialismo del quinto.
A ben guardare, alla formula del "G-Team" manca proprio l'inserimento di una ragazza tra i piloti, che nelle serie tokusatsu originali serviva proprio ad attirare le spettatrici di sesso femminile!
Questa stessa identica formula sarà presa con successo nei successivi Gundam SEED (la squadra di Le Kreuze non è forse un altro "G-Team"?) e Gundam OO, serie fortemente incentrate sui personaggi e i loro cambi di fazione, contrasti, tradimenti o riscatti, tanto da riuscire a portare avanti la trama quasi da soli grazie alle loro vicissitudini.

Questi personaggi, spesso al centro di relazioni complicate, attraggono anche il pubblico maschile per gli stessi motivi-- dimostrando che i tipici "gusti femminili" sono molto più trasversali di quanto si creda, così come la predilezione di una narrazione incentrata sugli eventi piuttosto che semplicemente sull'azione.


Tanta Trama

Non voglio screditare il pubblico maschile o farne una fastidiosa questione di genere, ma diciamoci la verità, con la sua trama articolata, i suoi personaggi complessi, anche le sue trovate romantiche con coppie tormentate e rivalità ambigue, Gundam è una serie che si presta davvero tanto ad attirare l'attenzione del pubblico femminile.
Dalle stesse parole di Yasuhiko si percepisce questa certa "compatibilità" di fondo con il gusto femminile, e non sorprende come il genere yaoi dell'epoca trovi un campo fecondo nel fantasticare sull'amicizia fasulla tra Char e Garma, o sull'ammirata rivalità di Amuro e Char.
Curiosamente però, mentre il termine "yaoi" implica l'assenza di una trama e di un climax, in favore del più spudorato fangirling, nel rapporto con l'opera originale, più la trama è articolata, più i rapporti con i personaggi ambigui e confusi, più la fanciulla gioisce grazie alla possibilità di "ricamare" sull'ordito, di fare ancora più "suo" il prodotto: sono dettagli che solitamente lasciano perplesso e confuso lo spettatore maschile, ma per le spettatrici sono veri e propri campi fertili per la fantasia.

Gundam in realtà nella scelta demografica di certi lavori, a partire dagli anni '90, cerca di concentrarsi su un target più maturo e maschile, soprattutto negli OAV, dalla fruizione più precisa.
Sono serie con trame ben articolate, momenti molto emozionanti ed emotivi che le rendono apprezzabili un pò da chiunque, ma raramente trovo ragazze che segnalano come 08th MS Team o 0083 le loro serie preferite, o comunque quelle che hanno lasciato un segno più profondo nel loro approccio a Gundam.
E' forse un'eccessiva linearità nella trama e nella caratterizzazione dei personaggi ad annoiarle? Di fatto, uno Shiro o un Bernie non "cambiano" durante le loro avventure, non maturano o non presentano un definito cambio di personalità. Shiro è un classico "eroe giusto", Bernie è un bravo ragazzo. Nello stesso Kou, l'unico progresso che vediamo è quello nel design del suo mobile suit e nella sua abilità nel pilotarlo.
Trame più ricamate e complesse e personaggi che acquistano determinate, nuove consapevolezze che di fatto li cambiano, si notano invece nelle serie TV dedicate al grande pubblico.
Di norma, però, Gundam resta una serie con una demografica maschile e i cui spettatori sono in effetti per lo più ragazzi e uomini.
Quindi ci conviene tornare al sondaggione della NHK, i cui risultati stupirono lo stesso Yasuo Miyakawa, per annotare con precisione le serie che intrigano di più il pubblico femminile; nell'ordine, Gundam W, Gundam Iron-blooded Orphans, Gundam SEED e Gundam 00.
In cosa si distinguono queste serie dalle altre citate più su? Ricchezza delle trame, complessità narrative, dialoghi ben costruiti, un cast articolato e ben orchestrato.


Un Cast al tuo Servizio!

Un'altra annotazione interessante che leggiamo tra le righe delle parole di Tomino è quella che lega l'approvazione del pubblico femminile alla scelta del cast, soprattutto nell'ambito dei doppiatori.
Questa immagine delle fan giapponesi della prima ora che facevano capannello sotto gli studi di registrazione per strappare un autografo ad "Amuro o "Char" è molto potente, e ci fa capire da dove nascono molti degli eventi cardine del fandom gundamico (e non solo!), incentrati proprio sull'esibizione dal vivo dei doppiatori.

I doppiatori sono da sempre al centro degli eventi di intrattenimento, consuetudine nata anch'essa negli Stati Uniti con le prime convention dedicate alla fantascienza.
In Giappone, e soprattutto riguardo Gundam, questa consuetudine ha raggiunto una sua perfetta cristallizzazione, a partire dall'evento promozionale dell'Anime Shinseikai per i lungometraggi di Gundam. E' Mizushima a parlarci per primo del "sistema Sunrise" adottato per l'evento Re:Vision dedicato a Gundam OO, incentrato proprio sul cast e la loro esibizione dal vivo, il cui apice è la lettura di una sceneggiatura originale inedita, consuetudine già vista durante gli incontri dedicati a Gundam Iron-blooded Orphans.
Anche durante le recenti edizioni del Anime Film Festival di Tokyo, al regista e produttori sono affiancati i doppiatori, che spesso e volentieri sembrano proprio fare le veci dei loro personaggi, più che delle persone che li interpretano, con alcuni momenti che sfiorano il fanservice più spudorato.

E certo, si può far presto a degradare il tutto a semplice fanservice, ma come i ricicli ad effetto dei mecha per intenerire il pubblico maschile, è innegabile che la quantità e qualità di questi eventi sia decisamente incrementata nel tempo fino a diventare uno standard, così come è innegabile annotare che la maggioranza della demografia di questi eventi è platealmente femminile.
Spesso quindi, la ricerca di un cast "rinomato e rispettato" svolge un ruolo focale, come nel caso del prossimo live-stage di Gundam OO, Re:Build, per cui sono stati selezionati attori di un certo prestigio per il genere, estremamente popolari tra le ragazze. Il live-stage di Gundam OO, per la natura del formato di intrattenimento è una prima assoluta per il franchising, e sembra un prodotto sinceramente ideato per il pubblico femminile, con i suoi punti focali su trama e personaggi.


Le Signore di Gundam

Abbiamo visto il fenomeno nelle sue manifestazioni più eclatanti, spostiamoci un attimo adesso dietro le quinte a sbirciare tra le "quote rosa" più incisive nel franchise.
Naturalmente la prima impressione è piuttosto deludente, ed anche se le donne non mancano sia tra le fila delle sceneggiatrici che tra le animatrici, le figure oggettivamente di rilievo si contano sulle dita di una mano.

Visto che abbiamo voluto dare risalto alla trama, iniziamo quindi dalle sceneggiatrici.
Se Gundam SEED e Gundam Iron-blooded Orphans risultano le serie più apprezzate dal pubblico femminile, oltre che serie decisamente popolari in generale, non stupitevene: le sceneggiatrici principali di queste serie sono infatti donne.
Chiaki Morosawa negli anni è stata vittima di una serie di malsane critiche riguardo la saga di Gundam SEED, soprattutto per la gestione di Gundam SEED DESTINY e per il mancato "lungometraggio conclusivo", ma leggendo le sue interviste o le testimonianze dello staff è davvero commovente l'impegno messo nel tracciare una trama articolata che ha come perno i "protagonisti multipli", che oltre a riproporre un omaggio al Gundam storico lo arricchisce con trovate originali od omaggi ad altre serie leggendarie, come possono essere Star Trek o Macross. Quelli che a me sembrano errori di sceneggiatura io li attribuisco semplicemente a sponsor e produzione: la corsa verso l'approvazione del pubblico per la vendita di pupazzaglia sono la fonte delle numerose forzature nella trama e nella sua fruizione.
Mari Okada invece è un pò la "ragazza terribile" degli anime, con plot e storie molto mature nonostante i presupposti, e picchi di drammaticità molto intesi. Quando parla della sceneggiatura di Iron-blooded Orphans, comunque sempre scritta con la collaborazione del resto dello staff, oltre con le indicazioni di produttore e regista, parla di "aver voluto raccontare la storia di ragazzi ricoperti di fango". E' un'immagine molto forte, da cui traspirano le immagini crude e dure della serie TV.
Non ci sono dubbi che queste due serie abbiano lasciato una profonda impronta nel franchising e godano di un'oggettiva stima tra gli spettatori di entrambi i sessi; questi lavori non sono scritti con l'intenzione di essere mirati ad un pubblico strettamente femminile. Nell'originalità di questi personaggi, di queste trame, di questi colpi di scena e di queste morti inaspettate, è lì che traspare la "femminilità" della scrittura, quella disinvolta malleabilità con cui ci piace complicare le cose, quel "melodramma" che non è semplice posa, ma un onesto pugno nello stomaco, lì dove fa più male.

E siamo partiti in pompa magna con la profondità della scrittura, facciamo un leggero passetto indietro per tornare sul character-design, con cui si è aperto questo articolo.
Siamo al primo giro di vite del decennio del nuovo millennio, e la Sunrise inaugura due serie simili che rendono palesemente omaggio al suo pubblico femminile nella scelta dei rispettivi character designer, parliamo di Code Geass e Gundam OO, dove si esibiscono due grandi nomi dell'"underground" a tinte rosa, le CLAMP e Yun Kouga.
Qui pretendere che la scelta della Sunrise sia universale è difficile da mandar giù: la Kouga, così come le CLAMP, si è "fatta un nome" frequentando i circoli yaoi del Comiket, sfornando lavori su Saint Seiya ma anche su Gundam W, ed ha raggiunto la popolarità con storie ambigue e taglienti, come Earthian o Loveless, destinate ad un pubblico femminile maturo. Quindi sì, la Sunrise qui si affida all'elegante tratto della Kouga con l'intenzione di sedurre la popolazione femminile. Vi riesce con davvero poca difficoltà, così come ammalia il pubblico maschile con i suoi eterei ma sensuali personaggi femminili.


In conclusione, di questi tempi ci si chiederà pure che senso possa avere un articolo del genere, che magari rischia di "discriminare" una porzione di fan rispetto ad un'altra, comunque più esigua.
Tuttavia trovo che Gundam si presti anche ad un'analisi simile, per come abbiamo visto, cambiano fruizione e priorità dell'opera nel momento in cui cambia la sensibilità, e quando questo accade, a mio avviso saltano fuori solo belle cose degne di attenzione.
Dubito che nel corso degli anni Gundam cambierà target ed inizierà a rivolgersi a un pubblico femminile piuttosto che a quello maschile. Ma nelle sue sfaccettature, nelle sue irregolarità, nelle sue sorprese, lì noi fanciulle continueremo a prosperare, di fatto rendendo Gundam un pò più compatibile con i nostri gusti, checchè ne dica il buon Miyakawa.


Per Approfondire:

"Interview with Yoshiyuki Tomino, the creator of Gundam" (Inglese)
"Gundam Creators Interview: Yoshikazu Yasuhiko" (Inglese)
Bandai Creators Selection #30: Mari Okada (Inglese)

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