Home Top Ad

"A Pencil Full of Lead", considerazioni su Gundam AGE

Share:
Oggi Gundam AGE festeggia il decimo anniversario dalla sua prima trasmissione giapponese.
Si tratta di un prodotto veramente eccellente, ma che Ú stato accolto con una certa freddezza soprattutto a causa di un character design non in linea con i gusti di una parte del pubblico, e per alcuni aspetti giudicati eccessivamente "giocattolosi": in questo articolo voglio sottolineare i fattori che la rendono invece una serie estremamente godibile e innovativa anche nel contesto delle sue tante citazioni.


Una saga generazionale: l'Universal Century che non abbiamo mai avuto

--In quanti dopo la visione del Gundam storico si aspettavano un sequel che avesse Amuro adulto come protagonista, o addirittura suo figlio--? Tomino all'epoca scelse di impostare Z Gundam in tutt'altra maniera, seguendo la sua filosofia che le storie non andassero sviluppate in maniera "logica" ma "naturale", ma questa idea di rendere Gundam una saga generazionale non ha mai abbandonato la fantasia dei fan.
Tra questi Ú da annoverare senz'altro Akihiro Hino, CEO della Level-5 e factotum del progetto AGE, che nella stesura della trama ci offre quella che può essere descritta come una vera e propria saga famigliare che attraversa tre generazioni, tre protagonisti, ma anche tre modi di vedere e interpretare il genere robotico, e con esso lo sviluppo che ha avuto negli anni il mito "Gundam".
Più che un racconto "logico", quindi, la costruzione di Hino Ú "filologica": riassume e prende spunti da tutte le novità introdotte nelle serie gundamiche e le incastra alla perfezione in una storia nient'affatto banale.
Quest'idea della citazione legata alla "generazione" si rispecchia anche nella scelta dei Gundam protagonisti che fanno "il verso" a quelli dell'Universal Century: l'AGE-1 Ú il Biancone di Gundam, l'AGE-2 ha le specifiche di volo dello Zeta, l'AGE-3 riprende lo ZZ, l'AGE-FX infine cita il v Gundam; ad uno sviluppo storico corrisponde quindi uno sviluppo tecnologico.
Se si può fare una critica a questo genere di scrittura così precisa Ú che il risultato sia forse un pò troppo "freddo" e prevedibile-- Tuttavia il lavoro di Hino si permette interessanti deviazioni dal tema ed interpretazioni tutte nuove di certi stilemi ormai mitologici, il che contribuiscono a tenere vivo l'interesse dello spettatore e a far percepire l'individualità della sceneggiatura.


Il Mito Gundamico

Questo approccio così preciso e costruttivo parte però da un presupposto fondante: il fatto che Gundam sia un "Mito".
Questo concept Ú ovviamente già esistente nella creazione delle altre serie ambientate negli Universi Alternativi, laddove il "Gundam" ricopre un ruolo praticamente leggendario: basti pensare al mio "dell'eroe imbattibile" in G Gundam (in cui si combatte per aggiudicarsi il titolo proprio di "Gundam THE GUNDAM"), o il messaggero di vendetta in Gundam W-- In AGE questa intuizione torna prepotente, e si fa ruotare questa innovazione tecnologica attorno alla famiglia di ingeneri e ricercatori Asuno, che in seguito verrà legata a doppio nodo alla storia della Federazione Terrestre (un pò come accade con la Vist Foundation in Gundam UC, altra serie fondata sul "mito" di Gundam).
La famiglia di Flit, infatti, ha nella sua residenza addirittura un ritratto intitolato "L'Eroico Antenato" in cui Ú ritratto in maniera inconfondibile, seppur sfocata, un Gundam Type, riconoscibile dal colore bianco, le caratteristiche "corna" e i due occhi.
L'Eroico Antenato Ú un "mobile suit", o ancora più specificatamente, un "Gundam. Questa descrizione quasi mistica del leggendario "salvatore" conferma l'intenzione dell'autore, quello di aggrapparsi a una mitologia comune che fa dell'iconicità del franchising il suo fondamento.
Insomma, in molti storcono il naso davanti questa innegabile realtà, spesso partorendo anche meme o citazioni comiche all'interno delle varie serie, ma sì, se Ú bianco, ha le corna e ha due occhi "Ú un Gundam".
Questo Ú il primo, inconfondibile passo della leggenda: la ripetizione di un'immagine che diventa icona, e quindi mito.


Un nuovo spaccato della vita scolastica

La prima volta che in Gundam viene accennata la vita scolastica dei protagonisti, una sorta di tabù fino a quel momento poichÚ legato ad altri generi dell'animazione, Ú in Gundam W. Hino però preferisce attenersi ad un'elaborazione successiva di questo tema, legata a Gundam SEED: i compagni di classe che si ritrovano nemici e la "scuola di formazione" per piloti che esordiscono nella Cosmic Era sono senz'altro il riferimento che Hino decide di prediligere nel suo lavoro.
In AGE il fattore scolastico, come nascita di un legame intenso tra protagonista e il suo rivale più dotato, Ú esplorato con maggiore intensità e originalità: include fattori romantici, ma anche fantascientifici, che aiutano a contestualizzare i personaggi, le loro frustrazioni e il loro ruolo nella storia.
Da questo punto di vista, particolarmente interessante l'idea del "Mobile Suit Club", che diventa focale per la costruzione del legame tra Asemu, Zeheart e Romary, ma fornisce anche il pretesto perfetto per sottolineare come l'interesse -più o meno forzato- per i mobile suit del protagonista abbia radici profonde.


L'ottimismo sulle nuove generazioni che anticipa "G no Reconguista"

Se Flit Ú il protagonista legato al passato incapace di andare oltre i suoi pregiudizi e Asemu Ú il protagonista confuso conscio di tutte le sfaccettature di grigio dell'esistenza, Kio rappresenta la fiducia e l'ottimismo riguardo le nuove generazioni.
Il primo protagonista in Gundam a "combattere per la pace" piuttosto che per uccidere e distruggere i suoi avversari Ú Kira in SEED, che con la sua controparte femminile Lacus rispecchia questa fiducia nel futuro guidata da una giovane generazione scevra da preconcetti e visioni ristrette del mondo.
Questa impostazione, del protagonista dotato, geniale e dotato di ragionevolezza troverà in seguito il suo degno erede nel personaggio di Bellri, protagonista di G no Reconguista; c'Ú da ricordare comunque come Tomino proponga già un protagonista del genere, un "ponte" tra due civiltà diverse, nel Loran di ∀ Gundam. Loran tuttavia non ha caratteristiche che lo rendono un protagonista sveglio e smart, anzi, il suo punto di forza Ú, se vogliamo, proprio nella sua fondamentale ingenuità e modestia.


Gundam e i videogiochi: innovazione e tradizione

Non dimentichiamo mai, però, che l'avventura di Gundam AGE iniziò proprio a causa della collaborazione tra Bandai e Level-5 per l'ideazione di un nuovo videogioco che arricchisse il comparto del colosso giapponese dell'intrattenimento.
Aldilà dei giochi principali per console, il primo frutto di questa collaborazione fu quell'interessamente mix che univa giochi di carte collezionabili al grande classico dei cabinati arcade: Gundam Try Age esordì nelle sale giochi nel Luglio 2011, e da allora ha continuato a macinare card ad edizione limitata e nuove unità giocabili, fino alla sua "naturale" conclusione, nel Maggio di quest'anno-- Si trattò di un prodotto estremamente legato al territorio e ad una certa tradizione ludica tipicamente giapponese, ma che Ú anche riuscito a puntare su queste caratteristiche tipicamente "locali" per garantirsi una certa longevità.
Altro prodotto decisamente intrigante, strettamente legato al mercato locale e all'idea del collezionismo, ma anche di breve vita, fu GAGE-ING LINK, un altro gioco arcade dove stavolta si interagiva attraverso un gunpla dotato di chip, che permetteva di customizzare il proprio modello e combattervi presso i cabinati dedicati denominati "GAGE-ING Battle Base". A questo si aggiungeva un Haro, da utilizzare per giocare a casa in assenza di cabinati disponibili nella propria città, e un "device" che ricordava quello della serie TV da usare come memoria esterna e da attaccare alla Battle Base, proprio come i protagonisti della serie. I gunpla erano disponibili nella scala 1/144 ("Advanced Grade") e 1/100 ("Gage-ing Builder"), e il prodotto fu presentato in anteprima al Tokyo Toy Show del Giugno 2011.
Anche se questo specifico prodotto ricevette un'attenzione molto limitata, probabilmente anche a causa della difficoltà di distribuzione (originariamente le Battle Base dovevano essere localizzate nei negozi di hobbistica, per poi vedersi soppiantate da Try Age), Ú interessante notare come questo particolarissimo "sistema di gioco" farà in seguito la fortuna delle serie degli universi Gundam Build, che saranno la sua prima vera e propria "applicazione".


E qui finisce questo breve contributo dedicato a questa interessante serie che personalmente immagino come uno spartiacque gundamico all'interno degli Universi Alternativi, un pò come Gundam UC all'interno del Universal Century, che fa del suo punto di forza la scrittura e la capacità di unirsi e connettersi ai suoi predecessori, oltre che a segnare la strada per i suoi successori... Sicuramente c'Ú molto altro da investigare ed approfondire, ma per ora vi lascio con questo primo contributo e la chiudo qui, ad apertura delle nostre personalissime celebrazioni del 10° Anniversario di Gundam AGE!


Per Approfondire:

⇒ Gundam AGE (Serie Database)
⇒ Quando Gundam si riscrive: Gundam SEED e Gundam AGE
⇒ Gundam AGE Mechanics & World - Intervista a Junya Ishigaki

2 commenti:

  1. Ottimo e doveroso contributo!
    Anch'io trovo che questa serie sia interessante e perlopiù sottovalutata.
    Certo, non sempre brilla per assoluta originalità (e non si dirà mai abbastanza che qualche personaggio ha un design quasi molesto), ma la divisione in archi narrativi ben definiti rende la storia molto scorrevole e nei combattimenti ci sono alcune animazioni più che buone...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sììì, grazie del commento! A quanto pare c'Ú voluto un pò, ma in molti si stanno pian piano rendendo conto della validità di AGE :D
      Per me a livello di scrittura Ú senz'altro la miglior serie gundamica-- E non solo degli Universi Alternativi.

      Elimina