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"Mecha Designers Summit Vol.09" Report!

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Lo scorso 26 Marzo si Ú svolta nella cittadina di Inagi, ribattezzata "Mechanical City" per aver dato i natali a Kunio Okawara, la nona edizione del Mecha Designers Summit, quest'anno dedicata a Gundam SEED per il suo anniversario.
L'incontro Ú stato trasmesso su Youtube per attenersi ai regolamenti contro la diffusione del Coronello, ed Ú stato possibile scovarne online alcuni commenti utilizzati per compilare questo post.

All'incontro erano presenti, oltre a Kunio Okawara, il regista di Gundam SEED Mitsuo Fukuda e il mecha-designer Kimitake Yamane, attualmente impegnati col sequel della fortunata serie. Ospite di prestigio anche Shigeru Morita, membro dello Studio Nue, responsabile sel setting fantascientifico e della sceneggiatura della serie TV; in passato si Ú anche occupato dei racconti delle SEED MSV pubblicate su Hobby Japan.
A fare da maestro delle cerimonie Makoto Ishii, "gundamologo", scrittore e articolista per varie testate gundamiche tra cui Gundam Ace e Hobby Japan; il suo saggio più recente Ú Yasuhiko Yoshikazu My Back Pages, dedicato al lavoro del creatore di Gundam THE ORIGIN.

Crediti foto: 皲城垂 (芳光)

Si parte quindi con i ricordi dedicati alla creazione della serie TV.
Fukuda racconta di essere stato avvicinato da Tomino che lo aveva avvertito di "non fidarsi dei tipi della Bandai" perchÚ "sono degli idioti", e il regista si chiese se non stesse un pò esagerando "come al suo solito".
Ricorda anche di come Okawara fosse molto affidabile, e riuscisse a sfornare design seguendo senza ritardi le assurde pretese della direzione della Sunrise degli anni '80; Okawara al tempo era l'unico artista che poteva fregiarsi del titolo di "Mechanic Designer", non a caso. Comunque SEED era un nuovo Gundam per una nuova era, quindi i Gundam titolari furono affidati a delle nuove leve, mentre ad Okawara fu affidato il design delle unità nemiche.
I giovani designer però se la videro brutta, perchÚ il loro entusiasmo e voglia di novità mal si conciliava con le necessità della Sunrise e le pretese della Bandai, mentre Okawarone nostro, forte della sua esperienza, portò a termine il suo lavoro senza problemi. All'epoca i design dovevano precedere di 10 mesi l'uscita dei gunpla per garantire un'adeguata progettazione dei modelli, ma a causa dei ritardi SEED mancò la scadenza; Fukuda dovette andare a pregare Okawara di metterci una pezza, ed ecco perchÚ anche alcuni dei Gundam principali portano la sua firma, pur non essendo stati ideati da lui.
Okawara aggiunge che delle cinque unità principali di SEED, due erano già state realizzate in CAD e si limitò a fare degli aggiustamenti (di queste una era sicuramente lo Strike, attribuito a Jun'ichi Akutsu), mentre gli altri tre li concluse con le sue idee.
Ricorda anche di essersi occupato del JINN, e Fukuda aggiunge come l'obiettivo fosse mantenere la sensazione del First Gundam, ma anche distaccarsi dal "realismo" della sua prima bozza. Okawara ricorda come all'epoca del Gundam storico Tomino si occupasse delle bozze dei mecha e fosse abbastanza inflessibile su certe scelte, mentre con SEED c'era la possibilità di divertirsi molto di più.

Yamane ricorda questa libertà anche per il design della nave principale; Fukuda non aveva un'idea precisa, quindi gli lasciò carta bianca, e dopo aver deciso di dargli quel tocco "di White Base" si arrivò al design definitivo. Per l'"Era Heisei" i nostri volevano qualcosa di molto più moderno della White Base, ma anche un design che comunque rimandasse a quell'idea.
Pensando a una "nuova era" gli vennero in mente le "linee diagonali" tipiche di Syd Mead, e decise di aggiungere quel senso di "diagonalità" al suo design, cercando una cesura con il gusto della precedente era Showa. Inoltre il nome della nave era stato deciso che sarebbe stato "Archangel", quindi gli venne in mente anche l'immagine di una "piuma".
Fukuda aggiunge che anche le navi hanno la loro fondamentale importanza in Gundam, quasi quanto il modello titolare: sono "basi", ma anche "case", e costituiscono la scenografia di buona parte della serie.

Parlando dei vari armamenti, Yamane torna un attimo sul design del JINN, per sottolineare come fosse sorprendente il fatto che avesse le ali. Fino a quel momento le unità prodotte in massa non avevano le ali.
Okawara ricorda che alla Sunrise aveva preso l'abitudine di lavorare anche sulle silhouette dei modelli, in modo che fossero immediatamente riconoscibili, dipingendone l'interno di nero. Con i design moderni, così aguzzi e pieni di angoli Ú difficile riconoscere un modello dalla sua silhouette.
Restando in ambito di "nemici", Okawara parla anche dello ZAKU Warrior di Destiny: racconta di come fosse stato avvicinato dal responsabile della Bandai (che poi sarebbe diventato il presidente della Sunrise) che gli chiese un modello che "vendesse bene come lo Zaku". --E subito dopo disse, "Ok, tirami fuori uno Zaku".
Il concept dello ZAKU Warrior era interessante, perchÚ era uno Zaku e al tempo stesso non lo era. Era facile trovare elementi dei vecchi design che si adattassero al nuovo progetto, il problema era trovare "un tema" per introdurli coerentemente nella storia.

Si parla quindi del prossimo lungometraggio cinematografico, e questo dà anche l'occasione di affrontare il discorso sulla CG, che sarà impiegata nella nuova produzione.
Okawara ha ammesso di essersi avvalso del computer perchÚ trovava sfiancante l'idea di disegnare tutti quei nuovi modelli alati e dettagliati, e Fukuda aggiunge che se ci si spendono soldi e tempo la CG riesce a dare risultati davvero interessanti.
Fukuda aveva preso in esame la faccenda della CG dopo averla usata per la creazione del video promozionale della statua del Freedom a Shanghai: inizialmente avverso all'idea, si Ú invece reso conto di come semplificasse estremamente non solo il lavoro degli animatori, ma anche il suo, perchÚ poteva modificare liberamente un'angolazione di ripresa o un punto di vista utilizzando il modello in CG invece di stressare gli animatori costringendoli a disegnare a mano; questa libertà di manovra gli permette insomma di poter sperimentare di più con le riprese.
L'intenzione di Fukuda, con questo film, Ú stato fornire un finale della Cosmic Era che rendesse giustizia a tutti i personaggi, soprattutto Shinn, che ritornerà in questa versione; per Fukuda Ú infatti fondamentale che un sequel si concentri sulle vicissitudini di tutti i personaggi principali della "saga", e non solo sul nuovo cast.
Punto focale del nuovo film saranno ovviamente anche i mecha: per il nuovo progetto Okawara ha firmato ben 8 nuovi modelli, tra cui un nuovo Freedom, le cui ali avranno delle piume (!!) utilizzate come armi. Okawara confida di aver sofferto per il design del nuovo Freedom, che Fukuda gli aveva chiesto di rendere anche trasformabile. Il suo lavoro, dopo aver iniziato a disegnare questo "power-up" dalla scorsa estate, sembra comunque quasi concluso.
Ci saranno anche delle "nuove versioni" dei mecha della serie storica, come già accaduto per lo Zaku e il Gouf, tra cui viene citato il Gyan.
Sembra infine che anche Katsutaka Miyatake (Studio Nue) partecipi con un design che non riguarda le colonie--? Fukuda dice di aver ritrovato questo disegno tra le opzioni scartate dalla serie TV, e di avergli chiesto se poteva utilizzarlo per il nuovo progetto.

Crediti foto: 皲城垂芳光協䌚

I mecha-designer sottolineano come la fase delle "bozze" sia la più divertente. Tutti amano avere delle idee e abbozzarle velocemente su carta, poi i dolori arrivano quando si tratta di dettagliare le cose.
Yamane e Okawara attribuiscono questa grande verità a Miyatake e ricordano come anche Ishigaki si lasciasse andare a questo genere di lamentele durante la fase di "clean-up", la più dispendiosa e noiosa del processo di design.
Viene quindi chiesto se venga prima il design o la funzione del mecha. Fukuda risponde che i mecha sono funzionali alla storia, quindi prima viene la funzione, poi si vede che idee vengono ai mecha-designer per attuarla. Yamane aggiunge come sia anche più facile progettare quando il nome dei mecha sia già deciso.

Per quanto riguarda la sceneggiatura, Morita ammette di star pescando a piene mani dagli appunti della Morosawa. L'intenzione Ú mantenerne la trama originale, ed eliminare i dettagli o le idee che possano rendere confusionario il progetto.
Nell'intervista su Gundam Ace anche Fukuda parlava di centinaia di pagine di appunti e sceneggiatura incompiuta lasciatigli dalla moglie, e come la parte più dura del film fosse trovare un modo di fare una cernita del materiale.
Morita sottolinea come prima di Gundam, non veniva data molta importanza al "world building" dietro le serie robotiche, ed era facile poter aggiustare certi dettagli dopo aver definito il design del mecha principale; dopo Gundam, la preponderanza del setting Ú diventata assoluta, tanto che nÚ i mecha, nÚ le navi, possono sostituirsi a ciò che costuisce Gundam in quanto tale, ovvero, secondo Morita, il suo "mondo".
Durante l'incontro Fukuda racconta di star lavorando duramente sul progetto, e di come il supporto di tutti i fan, sia giapponesi che stranieri, gli sia di enorme conforto.
In chiusura Okawara ricorda le emozioni suscitategli del Gundam storico durante la sua produzione, della sensazione straordinariamente rivoluzionaria percepita durante la scena dell'infiltrazione degli Zaku nella colonia del primo episodio, e confessa di star provando sensazioni simili durante la creazione di questo lungometraggio--

L'impressione Ú stata quella di un'atmosfera molto tranquilla e collaborativa, ed anche Fukuda Ú sembrato a proprio agio, molti spettatori sono rimasti stupiti e divertiti dalla sua spontaneità.
Anche Ishii, sul suo profilo personale, racconta di come l'unica difficoltà dell'incontro fosse equilibrare la partecipazione di tutti durante il poco tempo disponibile-- Di certo non si ha a che fare tutti i giorni con certi "pesi massimi" dell'animazione gundamica!
Di certo Ú stato interessante conoscere qualche retroscena, seppur parziale, della creazione di un grande successo gundamico come Gundam SEED, così come venire finalmente a conoscenza di qualche "rivelazione" sul lungometraggio-- Personalmente sono felice che il personaggio di Shinn goda del suo spazio, spero che gli sia resa finalmente giustizia (magari lo mettono a bordo del nuovo Freedom?!), così come non vedo l'ora di vedere i nuovi mecha!

Non abbiamno avuto ancora indizi su un probabile periodo di uscita, ma l'impressione, nonostante gli avvertimenti di Fukuda sulla lentezza dei lavori, fanno ben sperare... Non ci resta che aspettare e vedere, come al solito!

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