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Gundam: Una Maledizione Senza Via di Scampo?

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Oggi si Ú concluso sulla MBS/TBS l'adattamento televisivo di Gundam NT, che va a chiudere l'evento televisivo GUNDAM NEXT FUTURE×Nichigo.

A partire da Gennaio fino al mese di Marzo infatti, l'ambitissimo blocco televisivo della "Domenica alle 17:00" (日5, Nichigo) dell'emittente nipponica, tradizionalmente dedicato alla trasmissione degli anime, Ú stato "occupato" dagli adattamenti televisivi di tre recenti lungometraggi ambientati nell'Universal Century a fare da volano con The Witch From Mercury per mantenere l'interesse dei nuovi spettatori sul franchising, in attesa dell'inizio della seconda stagione.
Le tre serie scelte dalla produzione Banrise sono state, in ordine, Gundam Hathaway, Gundam Thunderbolt: December Sky e Gundam NT; i tre film, oltre alla produzione di Naohiro Ogata, hanno in comune un ritratto piuttosto cupo ed un concept di fondo che, passato inosservato ai più, ben si coniuga alle suggestioni scatenate dalla Strega, ovvero quello della "Maledizione di Gundam".

In questo breve articolo voglio tracciare un parallelo tra i quattro progetti e trarne qualche conclusione.

In Gundam Hathaway (2021), tratto dal romanzo Il Bagliore di Hathaway (1989) di Yoshiyuki Tomino, il primo e più recente adattamento trasmesso in TV durante l'evento, l'intrinseca "negatività di Gundam" viene estesa e atomizzata in vari punti dell'opera, che ci lasciano un ritratto molto amaro; il primo punto di interesse, Ú vedere il Gundam titolare, lo Xi, dalla parte degli "antagonisti", ovvero i terroristi capitanati da Mafti. Un Gundam Ú presente anche tra le sponde degli "altri antagonisti", ed il Penelope abbraccia addirittura l'estetica del "mostro", rendendo il tutto ancora più estraniante: in questo anime non sembra esserci spazio per nessun "eroe".
In questa serie la "maledizione di Gundam" che incarna Hathaway, però, non Ú tanto rappresentata dal mobile suit in quanto tale, ma rimanda alla "maledizione" dell'intero Universal Century, quella incapacità di comprendere il prossimo e dell'impedire una deriva violenta.
Hathaway, perennemente paragonato a Char durante ogni secondo del film, rappresenta in special modo come non bisognerebbe mai affrontare il proprio futuro: rimasticando il passato.
Tomino in questo suo lavoro va ben oltre la "maledizione" di Gundam, dell'Universal Century, dei suoi stessi personaggi più iconici: introduce la necessità di "de-gundamizzare" Gundam-- Paradossalmente, però, sembra che proprio il suo autore sia alla fine il più "maledetto da Gundam", col progetto della riesumazione del suo romanzo più controverso per un adattamento animato di cui lui stesso non sentiva alcun bisogno.

Il secondo anime trasmesso "Domenica alle 17:00" Ú l'adattamento cinematografico del lungometraggio Gundam Thunderbolt: December Sky (2019), tratto dal manga Gundam Thunderbolt (2012) di Yasuo Ohtagaki.
Si tratta di un lavoro cinico, maturo, che abbraccia quel rozzo, estraniante militarismo che non può fare a meno di peggiorare le persone; ed Ú esattamente ciò che accade ad uno dei suoi protagonisti, il pilota del Gundam, Io.
Il Gundam in questa serie Ú rappresentato da toni scuri, cupi, quasi minacciosi, ed il suo iconico muso bianco nasconde l'impassibilità di una divinità crudele; Ohtagaki stesso Ú ben consapevole di quella "magia" in grado di evocare questo "feticcio", e nel suo manga ci dimostra come anche qualcuno come Io può essere corroso fin nell'animo da quell'insano piacere che può dare solo il campo di battaglia: se Daryl perde l'umanità del suo corpo per pagare pegno al suo mostro, Io perde sempre più della sua anima, ormai trasfigurato in quello che Ú il Dio della Guerra.
La "maledizione di Gundam" qui Ú l'incapacità di staccarsi dal "peso di un simbolo": Io non ha dubbi di essere nel giusto, non ha dubbi sull'intrinseca malvagità dei reduci di Zeon, perchÚ pilotando il Gundam, facendosi veicolo di così tante speranze e sogni di chi lo identifica con l'"eroe", ogni crudeltà, violenza o crimine diventa legittimo.

Daryl ed Io, i due protagonisti di Gundam Thunderbolt, consolano Guel da The Witch From Mercury, ad opera di Yasuo Ohtagaki.

Il terzo adattamento televisivo Ú quello di Gundam NT (2018), a sua volta adattato dal racconto breve Caccia alla Fenice (2016) di Harutoshi Fukui.
In questo anime la "maledizione di Gundam" assume forma più concreta: alla ricerca di una risposta ai "Newtype" spaziali da impiegare sul campo di battaglia, i Federali danno il via ad una serie di atroci esperimenti che culmineranno nella "cattura" di una pilota da parte di un modello sperimentale di Gundam munito di psycho-frame.
In questo lavoro torna "l'incubo" del Gundam "senziente" che si "nutre" del suo pilota, trovato per la prima volta in G Gundam e ripreso in varia misura da serie più recenti come ad esempio Gundam Iron-blooded Orphans.

Riconducendo il tutto al recente The Witch From Mercury non possiamo fare a meno di annuire con amarezza; anche in questa serie infatti "le maledizioni" legate ai Gundam sono ben note. La prima, fa riferimento ai rischi che i piloti corrono sottoponendosi all'iniezione di Permet che avviene attraverso il sistema operativo dello specifico modello; la seconda, più subdola, Ú legata al fatto che la presenza di un Gundam su un campo di battaglia, e soprattutto su quello "sbagliato", rischia di sfociare in un conflitto tra Terrani e Spaziani, con tutte le implicazioni del caso.

Ma Ú quindi questo il destino che ci aspetta? Una continua ripetizione di errori e tragedie, in cui ogni gradino crolla irrimediabilmente sotto al nostro peso, riportandoci al punto di partenza--? L'umanità, Gundam, non hanno modo di fuggire da questa maledizione--?

Le risposte sembrano andare tutte verso questa conclusione, ma non voglio crederci, anche perchÚ forse abbiamo le prove che non Ú così.

Tra gli interrogativi che ci si Ú posti davanti alla programmazione del Nichigo, il più frequente riguardava la scelta di presentare i titoli in ordine non cronologico. PerchÚ non iniziare da Thunderbolt (U.C 0079) e non finire con Hathaway (U.C 105), così come suggerirebbe la logica--? Quando intervistato in proposito, il buon Ogata si limita a rispondere che ha selezionato tre titoli recenti che hanno la possibilità di attirare un pubblico giovane, e sicuramente Ú così.
Ma trovo interessante come questi tre titoli siano disposti anche in "ordine di speranza": partiamo da Hathaway, che ci dimostra un'umanità ormai disperata e avvinghiata ad ideali distorti; proseguiamo con Thunderbolt, dove diventa palese anche ai due protagonisti l'inutilità del conflitto, ma a cui entrambi non possono rinunciare perchÚ ormai incrostato nella loro "ragione di vita"; concludiamo con NT, che ci racconta che forse "un'altra vita" Ú possibile, con tutte le implicazioni metafisiche del caso, e che la speranza aleggia sempre sull'umanità, che nonostante vigliaccheria e meschinità Ú sempre capace di salire i suoi gradini, se vuole.

--E credo anche che Witch, se davvero vorrà, potrà finalmente spezzare quella "maledizione".
Dopotutto, Suletta "Ú una di quelle ragazze che va avanti".

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