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∀ Gundam Episodes ② Anche Sochie ulula alla Luna

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Il 2024 segna il 25° anniversario di ∀ Gundam, uno dei lavori più significativi della produzione gundamica di Yoshiyuki Tomino-- Forse il suo primo "vero" Gundam.

Per celebrare questo anniversario ho deciso di rimpolpare un pò la lore di questa serie offrendovi la traduzione dei racconti brevi che costituiscono il volumetto Episodes, firmato dal romanziere di fantascienza Shigeru Sato e che chiudono la sua esperienza nell'adattamento in romanzo della serie TV.
Sato, pur non essendo direttamente legato alla produzione dell'anime è fan di lunga data di Gundam e ha collaborato con Shigeru Morita, membro dello Studio Nue e curatore dell'ambientazione di , e sembra che per la compilazione dell'adattamento in romanzo della serie TV abbia incluso anche elementi originali ideati da Tomino ma non inclusi nell'anime.

Anche questi brevi racconti quindi, pur incentrandosi su un'interpretazione personale delle vicissitudini dei personaggi in questione, tengono però conto dell'ambientazione originale e possono costituire un'interessante risorsa di minutaglia targata Correct Century.
Il volume è inoltre illustrato da un altro grande, il mangaka Kenji Tsuruta, che ha saputo reinterpretare i personaggi di in maniera particolarmente evocativa, di cui potete vedere un accenno nella "copertina" dei post!
Questo capitolo ci fa intuire i sentimenti contrastanti che Sochie prova per Loran attraverso il racconto della ragazza di alcuni suoi ricordi memorabili... Partendo da una spy story per arrivare ad un racconto di fantasmi che ci suggeriscono tanto della storia di Ameria! Buona Lettura!


Pedinamento

"È veramente assurdo!"
Sochie Heim aggrottò la fronte e fissò il cerchio di luce che brillava nel profondo della notte, "Ma è davvero il nostro autista in prova che scava buche di notte e grida alla Luna --?"

Una piccola berlina percorreva lentamente la strada buia, ma invece dei soliti capelli d'argento al posto di guida si trovava Cahalan (?キャハラン), l'autista della famiglia Heim.
"Anche ad uomo della mia età--" commentò Cahalan sterzando, "--Ogni tanto a tutti viene voglia di ululare alla Luna."
Per evitare di essere individuati da Loran, i nostri stavano percorrendo una strada secondaria che attraversava un campo di grano e costeggiava l'argine del fiume, ma la strada era così stretta che bisognava guidare con attenzione o si sarebbe finiti in acqua.
Cahalan, ovviamente, non sapeva che Loran aveva percorso questa strada quando aveva incontrato Sochie per la prima volta, "...Non crede?"
Sistemandosi la camicia da notte, Sochie scrollò le spalle con distacco. Sentì un'inesprimibile inquietudine fremerle in petto, "Non è l'unica cosa che trovo assurda..."

Quella sera Loran, l'autista in prova, si era comportato in modo strano.
Doveva uscire per riportare il camion alla miniera, ma si stava dirigendo nella direzione opposta.
Sochie, che aveva appena finito di leggere un popolare romanzo d'azione, lo seguì senza pensarci due volte, eccitata.
Loran era diretto verso una profonda valle rocciosa, nascosta dalla strada, nel profondo dell'area desertica a ovest del Monte Ark.
Mentre lo seguiva furtivamente, sentì il rumore di uno scavo. Sochie sbirciò, meravigliata, e vide un ragazzo disteso al centro della valle rocciosa sotto la luce della luna ormai al suo zenith.
Dal profondo della notte si sentivano delle risate.
Sochie sapeva che si trattava di Loran.
Poi, in fondo alla valle, la figura si alzò.

Amici!
La Terra è un posto meraviglioso!
Sbrigatevi e tornate qui!!

Gridò, aprendo le braccia verso la Luna.

"I ragazzi possono sembrare infantili agli occhi di una giovane donna perchè amano avere piccoli segreti", Cahalan guardò distrattamente i fari che tagliavano un'elisse nella notte, "Quando avevo anch'io la sua età..."
"Anche Cahalan scavava nella terra e ululava?", commentò Sochie per scrollarsi di dosso l'inquietudine.
"No, c'era una bella ragazza nella mia classe", Cahalan sorrideva tamburellando le dita sul volante.
"Impossibile! Di quanti anni fa stiamo parlando?!"
"Signorina, non dica così. Anch'io ho scritto lettere d'amore-- Ah!", sbottò prima di proteggersi in un silenzio eclatante.
"Lettere d'amore? Cahalan?!"
"Sta ridendo, vero?," Cahalan scrollò le spalle, "Gli uomini non vogliono essere derisi, quindi seppelliscono da qualche parte le lettere d'amore che hanno scritto ma che non sono riusciti a consegnare."
"Stai dicendo che è lo stesso per Loran? E a chi scriverebbe lettere d'amore?!"
Il viso di Sochie era un po' pallido e gli occhi rossi.
"Non so Loran, " Cahalan disse con malizia, "Ma io non riuscirei a consegnarle alla signorina Sochie."
"Eh? A me-?!"
Il suo nome saltò fuori all'improvviso e Sochie fu presa dal panico, "Sono certa che mi stai prendendo in giro!"
"Quindi è così," disse Cahalan divertito.
"P-P-Perchè Loran dovrebbe scrivermi una lettera d'amore--?!," Sochie si agitò.
"Era per dire. Per dire," rise di gusto l'uomo.
"Insomma, Loran si è sempre comportato in maniera strana dalla prima volta che ci siamo incontrati--"
"Beh, questo è innegabile," Cahalan usò di proposito le parole giuste.
"Per dire, riesci a credere che un tizio finisca per annegare nel Red River dove io e mia sorella stiamo facendo il bagno--"

Era naturale che mia sorella Kihel quell'anno sarebbe stata scelta per interpretare la regina durante la cerimonia.
Era bella, ed aveva ottimi voti.
Alcuni invidiosi nella mia classe dicevano che è stata scelta solo perchè siamo ricchi-- Ah, ma questo non vuol dire che gli abbia calciato la palla in faccia per questo--!
Insomma, quel giorno ho realizzato che mia sorella sarebbe diventata un'adulta-- Quindi l'ho invitata a farci un bagno insieme.
--Anche Cahalan vorrebbe vedere mia sorella nuda, no?

L'uomo sterzò di colpo, facendo strusciare le ruote contro l'argine del fiume, senza caderci dentro per un soffio.
"Hey! Stavo solo facendo un esempio! Stai calmo--!"

Insomma, Loran era più interessato al suo pescetto rosso che al corpo di mia sorella.
Se lo porta sempre nella borsa, c'hai fatto caso?
Nonostante l'espressione seria, è più ingenuo di quanto Cahalan creda! Ancora non ci credo che stava quasi per annegare per correre dietro a quel pesce...
"Non ho mai visto un fiume grande come questo!", disse. Ma ci credi?
I fiumi attraversano tutte le città e il Red River è grande, ma non così grande da non averne mai visto prima, giusto?
E non sa neanche nuotare, alla sua età.
Sam lo ha salvato dal fiume, lo ha portato alla capanna e, nel caso, ha frugato nella sua borsa trovata sulla riva del fiume a monte, perché non voleva finire nei guai. Lì ha trovato la sua carta d'identità.
Sai, diceva che veniva da un paese del territorio dell'Erizona, dove si prende il sale, ma non parla affatto il dialetto dell'Erizona. Non sa nemmeno di Lujana, che avrebbe attraversato venendo qui... Non è strano?
Quel giorno l'ho portato al festival perché era il grande giorno di sua sorella, e Sam ha cercato di fermarlo, ma Loran l'ha costretto a salire sulla montagna.
Non ho avuto altra scelta che seguirlo. È stata colpa sua.
Era così eccitato--
Oh, anche quel giorno parlava molto della Luna.
"Non sapevo che la Luna fosse così grande e splendente!", diceva.
La Luna non è sempre stata così?
Loran viveva forse in un buco da dove non si può nemmeno vedere la Luna...?
Come le miniere di sale dell'Erizona... Ma se così fosse, non sarebbe così abbronzato... È persino più scuro del signor Guin!
Loran era felice come una rana ogni volta che pioveva, e il primo inverno che è stato qui, quando la pozzanghera in giardino si è ghiacciata, era in subbuglio! "Chissà se nevicherà", diceva.
Da queste parti c'è molto vento, non è vero? Ma in Erizona nevica più che qui? Nemmeno i bambini piccoli si entusiasmano tanto per queste cose.
Dopo la festa, era tardi e non c'erano posti liberi nel rifugio minerario, così lo lasciammo stare nella capanna.
Poi, la mattina dopo, gli venne la febbre e dovette prendersi un giorno di riposo dal suo primo giorno di lavoro.
Sono stata io a stargli dietro.
Non riusciva a fare nulla da solo. Faceva fatica anche a versare l'acqua in un bicchiere. "L'acqua cade troppo velocemente," diceva.
...Riesci a crederci?

***

Strada notturna

Cahalan fermò la berlina quando iniziò a sentire strani rumori.
"Signorina, sembra che l'urto di prima abbia allentato una vite," sospirò e sbadigliò al tempo stesso, "Meglio dare un'occhiata."
Spense il motore.
Le luci dell'auto si spensero e la notte penetrò nel sedile del passeggero.
Cahalan scese dal posto di guida per allontanarsi dalle interminabili chiacchiere della figlia minore del suo datore di lavoro, prese da qualche parte una lanterna e degli attrezzi e iniziò a lavorare nel retro.
Tuttavia Sochie era troppo eccitata per aspettare da sola e presto scese dal sedile del passeggero.
La Luna illuminava i campi di grano maturo e il Red River.
Sulla strada rialzata al confine tra i due, Sochie si guardò intorno osservando le stelle e le luci delle finestre.
"Non lo trovi... Strano?"
Si avvicinò a Cahalan, che stava cercando una vite allentata nella luce della lanterna, e riprese ad assillarlo con la sua storia--

Il giorno dopo, anche se la febbre si era attenuata, era ancora debole, così lo accompagnai con mio padre, ma appena arrivammo alla miniera svenì.
Al giorno d'oggi, nemmeno gli scolaretti cadono durante l'assemblea mattutina. Era così fragile che ero così preoccupata per lui che mio padre lo lasciò vivere in quella capanna.
--Eh? Io?!
N-No! Mio padre era preoccupato per lui, per questo... Mi ha trovato un compagno di giochi... Anzi, no....
Di certo però da allora non mi sono più annoiata--

"Oh, a proposito, non eravate andati anche a raccogliere le castagne?", ridacchiò Cahalan ricordando.

Il primo autunno dopo l'arrivo di Loran, andammo a raccogliere castagne in un castagneto vicino alla miniera, ricordò Sochie.
"Perchè dovrei..?", rispose Loran in tono sommesso.
Aveva i capelli d'argento, la pelle scura e gli occhi azzurri... Non riuscivo a capacitarmi di quanto gli stesse bene il cerchietto. Nemmeno alle ragazze dona così tanto.
"Vuoi che una signorina delicata come me si carichi un sacco di castagne sulla schiena?"
"Non ci sono Cahalan o Sam..?" Loran sembrava contrariato dalla prospettiva di starsene lontano dalla miniera.
"Cahalan ci accompagnerà fino al castagneto, non possiamo chiedergli di più, no? E Sam deve occuparsi della villa..."
La strada di montagna che porta al castagneto è stretta e tortuosa, e il solo andare avanti e indietro è estenuante; senza Sam, la casa sarebbe nel caos.
"--E la signorina Kihel?"
Sochie era infastidita, "Sta andando alla festa in città con papà! Perché dovrebbe venire con me?"
La sua frustrazione-- Era dovuta al fatto che a Loran interessasse sua sorella. Proprio come gli altri ragazzi...
"No, non intendevo questo...", Loran abbassò lo sguardo arrossendo.
A Sochie si gonfiò una vena sulla fronte, era piuttosto evidente che fosse così!
"Sei un servo degli Heim, vero? Allora obbedisci alla tua padrona--!"

"Accidenti", rise Cahalan, "Non mi aspettavo una reazione così--"
"È colpa di Loran. Era incaricato di scuotere il castagno, ma è scappato perché essere colpito dalle castagne gli faceva male--"

"Signorina Sochie! Guardi cosa ho trovato!"
Loran tornò tenendo in braccio un animaletto a strisce biance e marroni tra le braccia, "Che animale e'?"
Sochie non poteva credere ai suoi occhi, "Loran! Mettilo subito giù!"
"Perché? Non è carino--?"
Tra le braccia di Loran ronzava un animaletto-- dalla forma ovale.
Un'ombra enorme spuntò da dietro il cancello, grugnendo paurosamente.
Era la mamma cinghiale--

"Non rimase ferito, ma finì per sbattere contro il castagno--"
Cahalan riposizionò la lanterna e controllò sotto la macchina, "--Facendo cadere un sacco di castagne, vero?"
"Proprio così--"
Sochie ridacchiò, scuotendosi leggermente, "Fu divertente. Loran quella volta--"

"D-da dove è saltato fuori?!", urlò Loran scappando col cucciolo tra le braccia.
"Loran, idiota! Ridagli il suo bambino!"
Forse sbagliò ad urlare in quell'occasione-- La sua gonna rosa attirò l'attenzione del cinghiale.
Sochie non aveva mai visto un cinghiale così grande... grande quasi come una macchina--!
"Signorina Sochie!"
Loran corse davanti a Sochie, che in quel momento come immobilizzata non riusciva a tirarsi su.
"L-Loran..."
Una schiena magra. Capelli d'argento. Niente che alla fine Sochie non avesse visto prima, ma...
Ma stavolta il suo cuore prese a battere all'impazzata.
Quel corpo snello in realtà nascondeva una grande forza, e avrebbe potuto abbattere il cinghiale con un pugno-- Tuttavia...
Loran posò il cucciolo davanti al muso della madre, "Scusa se lo ho preso... Ma era troppo carino!"

"Non ho mai sentito di qualcuno scusarsi con un cinghiale..."
Sochie stuzzicò l'orlo della sua camicia da notte con le mani, "Non che mi aspettassi qualcosa, dopo, però..."

"Incredibile! Non ho mai visto un'animale così grande prima d'ora--!," continuò a gridare Loran durante il ritorno in macchina, come un idiota.
I suoi occhi brillavano come quelli di un bambino.
"Non ti ho chiesto di aiutarmi!"
L'aveva aiutata in un modo che l'aveva fatta vergognare.
Non poteva dirlo a nessuno.
Non l'avrebbe detto a nessuno, pensò Sochie.
"Eh? giusto, ho aiutato la signorina-- Ero così eccitanto che me ne sono dimenticato..."
"E' importante fare una buona impressione al signore!", disse Cahalan, "Cosa ti piacerebbe avere, Loran?"
"Vorrei... Una bicicletta!" disse Loran, con gli occhi che scintillavano, "Tuttavia, non penso di potermela permettere."

***

Automobile

Eh, ricordi quando gli abbiamo comprato la bicicletta?
Delle lezioni davanti la villa-- C'eri anche tu, Cahalan.
Non pensavo ci fossero ragazzi così impediti per le attività sportive.
Cioè, anche io sono caduta le prime volte, ma non tanto quanto Loran!
Con uno stipendio così misero-- Per dire, non voglio far passare mio padre per tirchio, in fondo ha dato a Loran una casa, un lavoro, uno stipendio. E visto che cadeva sempre-- Gli ha comprato una bicicletta usata.
L'ho aiutato, ma era davvero una seccatura.
Gli ho spiegato che la bici era vecchia e sarebbe stato un ripiego finchè non avrebbe imparato a portarla, ma lui non faceva altro che ammorbarmi con dettagli stupidi.
"Incredibile. Questo frame è composto da un unico pezzo!"
Non sono sempre state così, le biciclette?
Non conosceva nemmeno il "bambù nero" e non sapeva degli "artigiani del bambù".
Dici che dipende dal fatto che da privilegiata, ho ricevuto un'educazione migliore, uh? Ma Loran non conosceva neanche le cose più basilari, come la frozi stone (nota: se non le conoscete neanche voi, date un'occhiata qui 😃).
Non conosceva una bicicletta, e adesso fa l'autista.
Come cambiano le cose.

Ovviamente non sapeva neanche cosa fosse un'automobile.
"Cos'è la frizione?"
Rimasi stupita persino io. Tutti conoscono l'ABC della guida delle automobili, A come accelleratore, B come freno (nota: "brake", in originale) e C come frizione (nota: "clutch", in originale).
E' così, no?
Eppure avevo sentito dire che aveva famigliarità con gli altri macchinari... Strano, no?
Dicevano che era solito riparare le macchine utilizzate nella miniera, e a volte ne inventava di nuove... Beh, non ha fatto niente per molto tempo, quindi era anche giusto che si desse da fare così.
Ma mi fa una tale rabbia, vedi, Meishie, la mia compagna di scuola più grande-- Sì, sai, quella del campo di volo Kun.
Insomma, quando decisi di prendere lezioni di volo da Meishie, invitati Loran a venire con me, perchè pensavo che mamma altrimenti non me lo avrebbe permesso-- E Loran si è dimostrato più bravo di me.
Meishie mi ha detto di non farci caso, che i ragazzi sono in genere più bravi in questo tipo di cose, ma nonostante ciò, vedi--
A te piacerebbe provarci, Cahalan, è facile, sai?
Lo è stato anche per me, eh... Meishie si è arrabbiata quando l'ho detto, ma alla fine è solo fatto di alluminio, legno e tela, no?
E vola. Vola veramente veloce!

Sochie iniziò a correre lungo il sentiero con le braccia tese come fossero ali.
La fredda brezza serale accarezzava la sua veste.

"Signorina, credo che la vite sia caduta."
Cahalan si sforzò di sorridere constatando la situazione, "Ne ho altre a casa, che facciamo?"
"Beh, se non funziona non abbiamo alternative," disse Sochie tornando indietro continuando ad imitare un aeroplano, "Non è bello farsi una passeggiata, ogni tanto?"

Meishie aveva costruito un biposto, il Bull-One, ed io sedevo davanti. Ovviamente ho dovuto dargli una guardata prima di prendervi posto.
L'aereo di Meishie è fantastico. Il motore, sai. E' di tipo Kamitsure. Un motore radiale a 12 cilindri, eh.
Ripensandoci, il primo compito di Loran... Quell'automobile bianca che ha utilizzato per portare il signor Guin al campo di volo era veramente figa, non è vero? Cahalan, te la ricorderai anche tu, no, gli eri subito dietro, portavi mia sorella in macchina-- Quella aveva un motore in linea a sei cilindri, giusto?

Mentre camminava lungo la strada buia affidandosi alla luce della lanterna di Cahalan, cercava di ricordare più dettagli possibili di quel giorno.

La nuova auto sportiva del signor Guin fu una sorpresa per Loran.
"È una sei cilindri a V raffreddata a liquido con valvole di aspirazione e scarico--"
Guin Sard Rhineford sollevò il lato destro del lungo cofano come un'ala per rivelare un motore argentato, "Guarda la parte alta dei cilindri."
"Fantasico! Che valvole--!"
"Non capisco, sono davvero così fantastiche?"
"E' proprio come il motore di un aereo," spiegò Loran.
Era in momenti come questo che quegli occhi blu pallido sembravano brillare, pensò Sochie.
"Le automobili di casa vostra hanno le valvole-- A fianco dei cilindri, proprio qui. E' più facile da riparare ma non dà la stessa potenza."
"Proprio come pensavo, Laura ha un talento per le macchine," annuì soddisfatto Guin, "Avvieremo il motore, porteremo il fluido a temperatura e partiremo."
"Ma..."
Loran sembrava ansioso. Questa sua indecisione aveva sempre frustrato Sochie.
"Non è diversa da una qualsiasi altra automobile, anzi, il fatto che sia così reattiva la rende più sicura," disse Guin avviando il motore, mentre l'enorme scarico fece tremare il tetto della vettura.
"Forza, portaci al campo di volo," aggiunse Dylan Heim, il padre di Sochie, esortando Loran.
Loran prese quindi posto sul sedile del guidatore, come se all'improvviso avesse deciso di trovare coraggio.
Appoggiò la mano sul volante di legno levigato e fece pressione con timore sul lungo e sottile acceleratore sotto il piede. I rumori confusi provenienti del motore divennero rapidamente un suono uniforme, metallico, simile a quello di un aereo.
"F-Fantastico!," esclamò Loran, impressionato.
Sochie pensò si comportasse come un ragazzino, ma Loran non se ne accorse e con la mano sinistra armeggiò con la leva del cambio, ricavata da un'asta di alluminio, controllandone la posizione, "Ah, un cambio a quattro tempi?"
Sochie sbuffò, in fondo la loro macchina aveva un cambio a tre tempi.
"La quarta è per le alte velocità, ma è difficile da utilizzare... magari solo su strade di campagna vuote. Credo che sia un errore di progettazione, quindi si inserità un rapporto di trasmissione più basso nella versione di serie," Guin si sedette sul sedile del passeggero e guardò Loran con aria incoraggiante, "Beh, la temperatura del fluido è aumentata. Possiamo partire adesso?"
"Sì!"

Loran si girò in preda al panico al suono della voce di Sochie.
Sochie era seduta sul sedile di dietro, un pò stretta, e Loran si spaventò, quando, inserendo la marcia, l'auto sportiva face un balzo avanti prima di bloccarsi di colpo.
La ragazza era quasi caduta giù dal sedile. Sochie lanciò un'occhiara furente a Loran, maledetto, era sempre così inaffidabile nei momenti critici--!
"Scusate... Avete messo la cintura di sicurezza?," disse Loran riavviando il motore.
"Non c'è bisogno di spaventarsi," commentò Guin obbedendo nervosamente.
La partenza fu un po' singhiozzante, ma la nuova automobile andava così veloce che i colori del paesaggio si fondevano non appena si premeva sull'acceleratore.
"Che meraviglia questa auto--! Anche le sospensioni sono diverse?," urlò Loran cercando di sovrastare il rumore del vento e del motore a V.
"Buona osservazione! Stiamo cercando di introdurre un nuovo formato!," rispose Guin, tenendosi il cappello, "Tutti e quattro i pneumatici si muovono separatamente!"
Loran non esitò a dar voce alla sua sorpresa.
"Ma chi se ne frega!," Sochie non riuscì a trattenersi, urlando dal retro.
Loran lanciò un'occhiata allo specchietto retrovisore, e vide Sochie che si teneva freneticamente il cappello e la gonna, in balia del vento.
Spaventato, rallentò premendo sul freno.
"Non sembra qualcosa di adatto alle signore..," commentò Guin con un sorrisetto ironico.
Sochie si sentì un pò imbarazzata ed umiliata, ricordandosene.
"Quella volta... Non ci fece caso..."
Cercò di ricordare la reazione di Loran, ma non vi riuscì, "D'altra parte, pure quella volta era più concentrato sul suo pescetto rosso che sul mio corpo nudo--"
Chissà se sarebbe stato lo stesso se al suo posto ci fosse stata sua sorella Kihel...

"Signorina?," Cahalan si voltò, "Cosa sta borbottando..?"

***

Segreto

Seriamente, chi si aspettava che sarebbe stato assunto come autista.
Il signor Guin aveva un bel coraggio.
Anche se era effettivamente riuscito a prendere la patente in un colpo solo-- Tutto merito del maestro.
Non essere timido, Cahalan, se ha imparato così velocemente deve essere stato merito tuo.
--Anche se ci ha messo così tanto ad imparare a portare la bicicletta...
Anche io ho imparato velocemente a volare, grazie al metodo di insegnamento di Meishie.

Sochie notò che si stavano avvicinando alla riva del fiume, "Mh, un tratto di fiume che non conosco..."
Capelli argentati tenuti da un cerchietto. Pelle scura ed umida. Per me, sembra proprio una ragazza. E i capelli continuano a crescere lunghi, dietro quel cerchietto...

"Yaawn!," sbadigliò, facendosi spuntare lacrime di piacere.
"Signorina Sochie," Cahalan alzò la lanterna e si voltò, "Allora diceva, riguardo gli strani comportamenti di Loran..?"
"Oh, sì, certo--!," Sochie si asciugò una lacrima, "L'altro giorno, durante le lezioni, Loran è sgattaiolato fuori dal museo di Memorial Park--"

--Non è abbandono del posto di lavoro?
Comunque, andò ad incontrarsi con quel ragazzino coi capelli rossi che lavora in una panetteria, e quella tipa impiegata in una tipografia non so dove.
Sembra fossero amici d'infanzia in Erizona, molto uniti.
Vidi capelli argentati ed una camicia bianca nell'ombra all'ingresso del parco. Loran era seduto sui gradini, e sembrava pensieroso.
Qualcuno agitò una sbarra davanti ai suoi occhi sbigottiti, che poi si rivelò essere una baguette cotta a puntino.
Il ragazzo coi capelli rossi fece capolino da dietro la ringhiera, e sorridendo lo abbracciò. I due sembravano allegri, ma non riuscii a capire di cosa parlavano.
I due si sedettero a fianco. Loran cercò di spezzare una parte del pane con le dita, ma ci mise troppa forza e finì per dare una gomitata al suo amico. Si scusò ridendo.
Dopo un po', entrambi si alzarono in piedi e guardarono giù per le scale.
Proprio in quel momento, una guida di mezza età con un gruppo di turisti di campagna uscì dal museo, coprendom la visuale su Loran ed il suo amico.
Quando riapparvero lasciati dietro dalla voce della guida e le domande dei turisti, una ragazza era in piedi vicino a Loran: una ragazza esile, magra, pallida e con i capelli corti.
La ragazza afferrò il braccio di Loran dicendo qualcosa. Sorrise ironicamente. Poi alzò il grembiule bianco. Era macchiato di nero.
La sua espressione si offuscò un po' e allungò delicatamente il polso bianco e sottile verso la punta del naso di Loran. Loran le prese la mano e appoggiò il naso sul dorso della mano...

Sochie si ricordò della vista di Loran che baciava la mano della ragazza pallida e calciò con forza una pietra.
"Ahi!," la lanterna che illuminava il sentierò tremolò.
"Ah, scusami!"
"Loran è un adulto," Cahalan si voltò ironico, illuminando la veste da notte di Sochie, "Più di quanto la signorina immagini."
"Ah, è così?," Sochie indietreggiò involontariamente "Col suo pescetto rosso?"
"Gli adulti non inventano scuse per giustificare le loro passioni. E quando si tratta di segreti, tutti ne hanno, e più si cresce, più aumentano."
"Io non ho segreti," sbuffò Sochie, "Quindi significa che non crescerò mai?"
"E' per dire," rise Cahalan.
Sochie lo interpretò come il sorriso malizioso di chi la considerava ancora una bambina, e si zittì con riluttanza.
"Mi piacerebbe conoscere il segreto della signorina Sochie," sbadigliò Cahalan, "Quindi farò finta di non conoscerlo."
"C-Che intendi dire?," Sochie si sentì turbata per qualche ragione.
"Beh, una passeggiata notturna è sempre eccitante, anche su una spiaggetta piena di sassi come questa," disse Cahalan cercando di cambiare discorso, "Vede, la pozza d'acqua che si collega alla casa-- Lì..."

Sochie tornò a casa, spaventata dalle stupide storie di fantasmi di Cahalan.
Una volta arrivata, si dimenticò di come Cahalan aveva sminuito la spy story che coinvolgeva Loran e si concentrò invece sul pilastro di pietra ai margini della foresta e su una storia spaventosa riguardante un monumento discreto, ma antico, dedicato ai bambini mai nati sulla cima del Monte Ark. Non riusciva a smettere di pensare alle origini del monumento che si trovava lì da secoli.
Un tempo, pochi dei bambini di Vicinity riuscivano a diventare adulti.
Quindi la cerimonia di compimento della maggiore età era una festa in cui i bambini cresciuti in modo sicuro passavano la notte senza dormire per non essere maledetti dai bambini morti.
Le parole di Cahalan le facevano ancora accapponare la pelle, "Quando diventi maggiorenne, balli anche per i bambini che sono morti, dicendo loro di non arrabbiarsi, perché vivrai tutta la tua vita anche per loro..."
"Non vedevo l'ora di partecipare ai festeggiamenti della serata, ma adesso-- Stupido Cahalan--"
Lavarsi i piedi sporchi con l'acqua calda non aveva eliminato quello strano brivido, si era quindi seduta sul letto, si era pettinata i capelli -- E aveva fatto un giro della stanza con la lampada per vedere se qualche fantasma di un bambino si nascondesse negli angoli bui della stanza.
"E' tutta colpa di Loran," alla fine Sochie trovò sfogo alla sua frustrazione al suo solito modo, "Appena torna lo prendo a calci nel sedere!"

Uscì più volte sul corridoio per controllare la capanna di Loran dalla finestra a nord, ma lui sembrava non tornare mai.
La notte ignorava la frustrazione di Sochie, e ogni goccia di pioggia scandiva il tempo e ne approfondiva l'intensità, come un piccolo buco nel terreno.
L'unico suono che risuonava nella casa, ormai addormentata, era il battere frustrato del dito di Sochie sul telaio della finestra.
Sochie non si era accorta che la sua frustrazione si era presto trasformata in una sensazione di disagio.
Dalla sua stanza poteva vedere l'unico ingresso della casa, un ampio cancello senza porta. Era illuminato dalla luce della Luna.
Mentre aspettava, appoggiando la guancia sul davanzale della finestra, qualcosa che luccicava alla luce della Luna entrò nella villa.
Per un attimo Sochie pensò che fosse lo spirito di un pallido bambino abortito e rabbrividì.
Ma poi capì che era la luce della Luna che si rifletteva sulle ruote ben lucide della bicicletta di Loran e, come un gatto, corse giù per le scale e uscì dalla porta dell'ufficio della miniera sul lato est della villa.
"Loran!," esclamò.
"Wah!" Loran credette di essere stato chiamato da un grosso felino saltato fuori dall'oscurità della notte.
Strattonò il manubrio e cadde rovinosamente a terra, guardandosi intorno, incapace di capire cosa fosse successo.
"Dove te ne sei andato?!," lo rimproverò Sochie, mentre lo fissava tenendo le gambe divaricate e le mani sui fianchi.
"S-Signorina Sochie--?!"
"Avevo sentito che dovevi andare alla miniera. Perchè c'hai messo tanto?!"
Eri così carino sotto la luce della Luna nella valle, gridò nella sua mente.
"...Ho fatto una piccola deviazione," ammise subito Loran, "Mi scusi."
Sochie si ritrovò senza parole.
Si spaventò che potesse risponderle che aveva seppellito delle lettere d'amore. Scosse la testa.
"Era preoccupata per me? E' stata in piedi fino a quest'ora..." disse Loran, tradendo le aspettative di Sochie.
"Io--," Sochie inspirò una boccata d'aria fredda di notte fonda, "Perchè mai dovresi stare sveglia fino a tardi per te?!", urlò verso la Luna.
Un succiacapre spaventato si alzò in volo, sfiorando la Luna bianca.

Anche io-- Voglio ululare alla Luna, ogni tanto!

Per qualche motivo, urlare così forte fece sentire Sochie come svuotata delle proprie forze... Il sonno si riversò nel suo corpo a partire dalle dita dei piedi fino a diventare uno sbadiglio.
"Signorina...," Loran rimase impotente, prima davanti alle urla, poi davanti allo sbadiglio di Sochie.
"Ah, che bella sensazione," si stiracchiò Sochie prima di voltare le spalle a Loran, "Torna a dormire!"
Così dicendo con un saltello tornò verso casa, "Domani inizia il nostro allenamento estivo, e non sarò comprensiva se dormirai troppo!"

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