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Una Visita al Suginami Animation Museum!

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Durante il mio ultimo viaggio, durante il soggiorno a Tokyo, come vi accennavo su Facebook, ho preferito dare la precedenza a visite in luoghi di interesse meno "battuti" ma che penso siano di grande interesse, piuttosto che infognarmi nella solita "otaku life" cittadina, che ormai mi attrae sempre meno.
Tra questi, spicca il Suginami Animation Museum, la cui funzione è supportare l'animazione locale; questo particolare quartiere tokiota infatti, è densamente popolato da studi di animazione, a partire da TMS e Sunrise, passando per Bones e MAPPA. Recentemente è associato all'Università Politecnica di Tokyo.
L'entrata è gratuita, ed è aperto tutti i giorni ad esclusione del Lunedì e durante le festività di Capodanno, dalle 10:00 alle 18:00.

Ebbene, mi sono avventurata nella ridente cittadina di Suginami una bella mattina di Maggio, e dopo una gradevole passeggiatina dalla stazione di Nishi-Ogikubo, sono stata accolta dal grazioso edificio che ospita il museo, la cui facciata è decorata da alcuni dei grandi classici "made in Tokyo".
--Ovviamente non può mancare Gundam ^_^ La vecchia sede della Sunrise a Kamiigusa si trova infatti esattamente in questo distretto.

Si entra nella lobby del piano terra, dove veniamo accolti da un piccolo plastico dell'edificio che ospita il museo, il Suginami Building, e un ricordo al suo architetto, Yoshinobu Ashihara.
Il fondatore del museo è il regista e animatore Shinichi Suzuki, tra gli inquilini del mitico Tokiwa-sō, dove strinse amicizia in particolare con Fujiko F. Fujio, che si ispirò a lui per creare il personaggio ricorrente di Koike-san e Shinichi di Obake no Q-taro.
Dal 2021 il direttore del museo è Rikio Yoshida; Suzuki resta comunque direttore emerito e "mascotte" del museo.

Nel giorno della mia visita era in corso un evento dedicato al mitico Anpaman. La mostra includeva una stupefacente raccolta di locandine cinamatografiche, sceneggiature, storyboard, ed erano schedulate varie proiezioni durante la giornata.
Anche se queste serie televisive per bambini vengono puntualmente denigrate, credo siano detentrici di una "magia" particolare che credo sia andata persa nelle produzioni più recenti... Probabilmente è una semplice questione di linguaggio, o più semplicemente è legata alla facilità dei bambini di usufruire di certi contenuti, ma col tempo mi è diventato sempre più chiaro il perchè Tomino in questo momento storico cerchi di tornare a rivolgersi ai bambini, piuttosto che al suo pubblico di otaku...

Il museo vero e proprio è localizzato al terzo piano, e vi si accede da alcune scale, il cui percorso è accompagnato dalle serie attualmente trasmesse in TV.
Una volta arrivata, le zelanti signorine della reception mi hanno offerto un'audio guida in Inglese con una mappa per navigare indipendentemente i contenuti della sala.
L'allestimento è piccolo, ma organizzato molto bene e pieno di spunti interessanti!

Si inizia con la storia dell'animazione giapponese lungo la parete di ingresso. La cosa fighissima, oltre al vario merchandising d'epoca esposto lungo tutta la cronologia, è la presenza di TV d'epoca che trasmettono le serie del periodo! Ovviamente non potevo non fare una foto alla TV che trasmetteva Attacker No.1 nell'anno 1969!
La timeline cerca di affrontare la gigantesca storia dell'animazione giapponese contestualizzandola cronologicamente per tematiche. Tra i generi fondatori del nuovo linguaggio mediatico, spicca senza dubbio quello dei robot anime. I giapponesi si riferiscono a quello che noi chiamiamo dei "robottoni" come al genere dei "robot giganti"... Ma naturalmente tra i primi esempi di "robot" in animazione è impossibile ignorare Atom o Doraemon, fino ad arrivare ai grandi classici di Gatchaman e Casshern degli anni '70, sottolineando le radici fantascientifiche degli anime giapponesi, a prescindere dal tenore del racconto.

La seconda parte dell'allestimento si focalizza sull'animazione in senso "pratico", parlandoci del lavoro dei registi e degli animatori. Affascinanti le repliche dei posti di lavoro dei grandi del settore, datate 2005, tra cui spicca la postazione di Tomino!
Sui tavoli è esposto materiale originale, e sul tavolo di Tomino è possibile sbirciare uno storyboard, sceneggiature e dei settei sporgere dalle mensole--!

La seconda postazione è quella dell'animatore Takayuki Goto di IG Production... Il suo posto di lavoro è focalizzato sulla realizzazione delle genga, le animazioni chiave:
Notate i settei della serie TV di Ghost in The Shell sul tavolo, ma anche i vari materiali specifici per il disegno.

Con la terza postazione andiamo nell'ambito del lato prettamente artistico con la postazione del direttore artistico Shinzo Yuki della TOEI Animation. Il nostro è solito occuparsi dei fondali così come del design, e passa senza problemi dal disegno tradizionale all'utilizzo di CG: il suo spazio è quindi "ibrido", con molti schermi, per passare agevolmente da un medium all'altro.
La didascalia esplicativa sul muro racconta di come nella postazione di Yuki sia possibile trovare anche una brandina pieghevole-- A sottolineare la dura vita degli animatori!

Le tre postazioni erano arricchite da dei video che spiegavano più in dettaglio queste specifiche varie fasi della creazione di un anime, con delle interviste allo staff di Jin-roh, sottotitolate in Inglese per la mia goduria.
Sempre di Jin-roh, una genga (animazione chiave) e una cel (rodovetro) mostravano il risultato del processo dietro la creazione di un'animazione.
Per questa parte dell'esposizione non era possibile fare video e foto.

Subito dopo, una piccola area ci introduceva alla parte di "post-produzione" di un anime con la fase forse più affascinante, quella del doppiaggio, dove era possibile registrare e far parlare alcuni personaggi in scene iconiche con la propria voce-- ma essendo tutto in giapponese e non avendo famigliarità con i personaggi proposti, ho saltato questa esperienza 😅
--Da mappa c'era anche un'area dedicata alla "produzione di anime", ma al momento della mia visita era chiusa per rinnovo.

Un piccolo angolo del museo celebrava Gundam con una statua in scala 1/12 del modello, a cui ormai siamo decisamente abituati!
Nel dettaglio, il team che si è occupato della costruzione.

Infine, uno dei pezzi forti del museo è l'area degli autografi, che occupa il pilastro della reception.
Come intravedete da questa foto, ci sono alcuni libri e merchandising esposti presso la reception che è possibile acquistare.

Eccovi qualche foto degli autografi che sono riuscita ad individuare!
Questo è di Toru Yoshida, animatore.
Il nostro ha lavorato a vari lavori della Sunrise, da 08th MS Team a SEED.

Il produttore Masahiko Minami. Prima di trasferirsi alla Bones ha lavorato su G Gundam.

La Takemiya!!!

Restando in ambito Sunrise, ecco pure l'animatore Toshihiro Kawamoto... Ha lavorato a 0083, e ovviamente Cowboy Bebop, come character-designer.

Rintaro, il mitico regista di Galaxy 999!

Una bella Sheryl dall'animatore Hirotaka Marufuji!

Poi, in ordine sparso, altri contributi che non sono riuscita a identificare con precisione, ma penso siano rilevanti (se li riconoscete ditemelo, che aggiorno!):
A destra c'è Akihiro Kanayama... Non so a chi faccia riferimento di preciso quel "Noguchi", invece... Hiroaki Noguchi, forse..?

Leggibile in alto il produttore Yukio Nagasaki... Gli altri..? Non penso siano scontati come credo...

Procedendo con la visita, si salgono le scale per arrivare al "terzo piano e mezzo" dedicato alla mostra estemporanea e la sala proiezioni.
Sulla destra, il luogo forse più importante, la "Anime Library", dove è possibile consultare gratuitamente centinaia di libri di animazione, i numeri più recenti delle maggiori riviste di animazione, e addirittura sedersi su una postazione video e guardare i titoli disponibili nella sala previa richiesta--!
Io ne ho approfittato per sfogliare gli ultimi numeri di Newtype e Animage, e qualche libro dedicato ai mecha, tra cui la recente collezione di artwork di Kimitoshi Yamane--!

Al quarto piano è presente un'area dedicata a workshop e incontri, dove al momento non era in corso alcun evento.

In uscita, ho raccolto un pò di materiale interessante!


Dal depliant del museo, eccovi un'illustrazione di come è organizzato l'interno:

Questo volantino che invita a godersi la vita otaku di Tokyo è molto interessante-- Sul retro, oltre al sempiterno Nakano Broadway e il Museo di Suginami, contiene anche indicazioni su come visitare il Tokiwa-sō--!
Purtroppo ero a corto di tempo e a quanto pare è necessaria una prenotazione per la visita, altrimenti ci sarei passata!

Il fascicolo Bandai Namco Filmworks Magazine, distribuito gratuitamente nell'ambito della Japan Anime, aveva un breve articolo introduttivo su GQuuuuuuX, quindi l'ho preso!
Sarà disponibile gratuitamente per la visione online sul sito di V-Storage.

Anche l'ultimo numero di Alt!ANIME aveva una pagina dedicata a GQuuuuuuX e a quella trappola per turisti del pop-up store ad Akihabara--
--Vi parlerò pure di quello!

--Ma intanto chiudo questo articolo salutandovi, e dandovi appuntamento alla prossima tappa... Un piccolo indizio? Ci spostiamo nel quartiere di Asakusa 👀

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