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GUNPLA FEATURE ② WD-M01MS ∀ Gundam Shin

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Per festeggiare i vari anniversari gundamici ho deciso di inaugurare questa rubrichetta dedicata alla faccia forse più popolare di Gundam, ovvero i gunpla.
Per rendere la cosa più divertente e frizzantina però, ho deciso di concentrarmi su Limited Edition particolari, per raccontarvi un pò anche la storia di questi pupazzi, oltre a mostrarveli montati e tutto.
Gajardo, no?

Il secondo articolo di questa nuova rubrica si inserisce nei festeggiamenti del ventennale di ∀ Gundam, e per l'occasione andremo a spolverare una chicca che è un pò omaggio e un pò iconoclastia, tirando in ballo il ∀ Gundam Shin, interpretazione tutta nipponica tratta dalla fotonovela Gundam Build Fighters Honoo Tri.
Il coraggioso design di Syd Mead ha sempre avuto poca fortuna col gusto giapponese e non, e se in molti ne tessono le lodi (incluso Atsushi Shigeta, "costretto" ad animarlo nella serie TV), in troppi non riescono proprio a mandare giù il "baffone".

Sin dalla sua primissima apparizione animata, quindi, in molti si sono cimentati (ed alcuni si stanno ancora cimentando) con questo modello, cercando di renderlo più appetibile e più "digeribile" al gusto generico.
Il primo ad occuparsene, in maniera divertita e rispettosissima fu il Meijin Kawaguchi, durante la creazione del bozzetto per il gunpla Master Grade: il suo ∀ era dotato di un inedito "Hyper Mode" attraverso il quale rivelava una fisionomia più "gundamica" con l'apertura dei "baffi" che mostravano un'elegante "faccia" canonica. Seguirono Okawara, altri mecha-designer e modellisti, ma poi la "soluzione" la trovò la rivista Hobby Japan, che nel contesto del suo progetto Gundam Build Fighters Honoo Tri propose questo design, sunto dei numerosi rimaneggiamenti precedenti, rinominato ∀ Gundam Shin, dove quello "Shin" può avere il significato di "nuovo" o "vero" a seconda delle necessità, ma è anche un riferimento al nome del suo builder, "Shinya".

Nel racconto, questa particolare unità è stata costruita infatti da Shinya Shimizu, uno degli insegnanti della scuola superiore Shinen associati al Club di Gunpla. Il musicista TAKU lo scopiazzerà per proporlo sulla rivista fittizia HOBBY+HOBBY, segnalando il ∀ Gundam Shin "originale" come fonte di ispirazione:
Entrambi i modelli sono, nella vita reale, opera dello stesso modellista, l'artista Seira Masuo.
Nello specifico, una versione rimaneggiata del ∀ Gundam che farà da base allo Shin appare nella sua rubrica Gunpla LOVE su Hobby Japan:
Visto che ha attirato la curiosità del pubblico ne è stato fatto, prima l'omaggio in Build Fighters Honoo Tri, e successivamente il gunpla P-Bandai che andremo a recensirvi oggi!

Rispetto al modello originale quindi, lo Shin presenta sostanziali modifiche su testa, spalle, ginocchia e gonnellino:

Si è optato per un design più "squadrato" tipicamente gundamico, e l'aggiunta di pannelli ad arricchire la silhouette giudicata evidentemente "troppo scarna" dagli estimatori del Demone Bianco:
Si tratta di un semplice HG, ma è davvero molto posabile!

Per quanto riguarda gli armamenti e gli accessori, si tratta degli stessi del modello originale:

Attraverso delle piccole aggiunte, è possibile posizionare scudo e fucilozzo sulla schiena.

Il fucilozzo è particolarmente divertente, perchè può essere imbracciato semplicemente o godere di una posizione più sicura per i lanci più estremi:

Una volta finita la costruzione però, mi sono resa conto che all'interno della scatola, come da classico per i modelli Build, erano presenti anche i pezzi originali per costruire il ∀ secondo il suo aspetto originario--
...E niente, alla fine li ho assemblati, e sono caduta con tutte le scarpe nel famoso "incantesimo del ∀".

Ne avete mai sentito parlare? Colpisce senza lasciare scampo chiunque inizi a costruire uno dei gunpla basati sulle illustrazioni di Mead.
Rifinendo, assemblando e guardando si finisce in una sorta di contemplazione estetica, in cui ci si rende conto dell'eleganza e della funzionalità del design originale.

E quella semplicità alla Le Corbusier, quelle linee pulite e definite alla Mondrian, quelle curve precise e seducenti diventano imprescindibili da questo modello:

E messi uno davanti all'altro, ti rendi conto come lo Shin che tanto ti sembrava sfizioso non sia in realtà una versione più grottesca, quasi ridicola, del Baffone originale:

Insomma, eravamo partiti lasciando la strada vecchia sapendo cosa perdevamo, ma non cosa avremmo trovato.
...Il punto è, tornando indietro, avremo fatto un passo avanti? Io credo di sì.

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