In questo mio articolo sintetizzo i retroscena sui modelli e condivido qualche immaginetta esemplificativa, se volete vedere gli articoli originali con i settei e tutt'e'cose potete trovare le scansioni complete su questa pagina.
Il progetto è stato serializzato con la collaborazione dello staff della serie televisiva, tra cui annoveriamo Shigeru Morita (supervisore dell'ambientazione), Takeshi Takakura (cooperazione al mecha-design) e Daisuke Unno (designer del logo del titolo): Morita si occupa della contestualizzazione dei modelli, mentre Takakura e Unno ne curano i design, laddove non arrivino prima i modellisti coinvolti dalla rivista (come nel caso del SUMO).
Viene tuttavia sottolineato come i modelli non facciano parte del "canon" di ∀ ma siano più che altro una creazione estemporanea per godersi i gunpla.
SUMO Mass Productive Type
Green Metallic Version
a cura di: Shigeru Morita (STUDIO NUE)
modellato da Hiroshi Imizu
Il suo nome, "SUMO", significa letteralmente "Strike Unit for Maneuver Operation", ma visivamente si ispira all'immagine del nobile combattente marziale di sumo. Le specifiche di questo modello sono sostanzialmente le stesse di quelle dei SUMO dorato ed argentato della serie TV, la differenza è nel tasso di feedback del IFBD, che garantisce una maggiore resistenza delle nanomacchine nello scontro diretto.
Per questo motivo il SUMO è considerato un modello eccezionale, ma a causa degli alti costi di produzione non ne è mai stata avviata una vera e propria produzione di massa, limitandosi a pochi modelli destinati alla guardia reale.
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FLAT-L06U
the Public Peace Type
a cura di: Shigeru Morita (STUDIO NUE), Takeshi Takakura, Daisuke Unno (DABHAND)
La peculiarità di questo modello erano delle piastre posizionate lungo l'armatura che emettevano onde a bassa frequenza, utilizzate per stordire chi causava disordini in città in maniera non disabilitante.
Il FLAT, inoltre, grazie alle sue dimensioni, era in grado di ospitare fino a 12 membri delle forze dell'ordine, rendendolo un funzionalissimo blindato.
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TEST-BED ∀
a cura di: Shigeru Morita (STUDIO NUE), Takeshi Takakura
modellato da Tsutomu Okada
A livello di design è interessante la parte superiore del modello, che originariamente ospitava il cockpit e il mezzo di fuga in caso di pericolo; è da sottolineare come il design della testa riprenda quella del Turn X, il predecessore del ∀.
La parte inferiore del ∀ ospitava le armi e vari terminali per la raccolta e l'analisi dei dati; le nuove tecnologie elettroniche infatti, ponevano l'accento sulla capacità del nuovo modello di elaborare dati ambientali in maniera istantanea.
Una delle peculiarità del nuovo modello doveva essere la capacità di effettuare il teletrasporto: questo avrebbe potuto garantire l'arrivo indisturbato in territorio nemico, ma anche il trasporto di armi ed armamenti speciali a seconda delle esigenze.
Purtroppo questo sistema di autotrasporto non fu mai completato, e fu eliminato dalle funzionalità del ∀ prodotto in serie successivamente a questo prototipo.
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EARLY APPEARANCE of TURN X
a cura di: Shigeru Morita (STUDIO NUE), Takeshi Takakura
modellato da K-taro
Il Turn X era stato concepito per essere un caccia interplanetario ad alta velocità, e la piattaforma posteriore sulla schiena del modello, molto semplice rispetto alla versione successiva, era il principale sistema di propulsione studiato per questo scopo.
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